Nell’ultimo, sconclusionato tiro di Mario West a Brescia ci sono tutti i limiti della Tezenis in questo tormentato avvio di stagione. Una squadra ancora senza personalità, che oltre al gioco deve ritrovare quella “spina dorsale” decantata da Martelossi. Il cambio di allenatore non poteva trasformare dall’oggi al domani un gruppo in crisi d’identità in un esercito di fenomeni. Bisogna essere sinceri: l’unica vittoria di Verona è arrivata, rischiando, contro Imola priva di alcuni giocatori-chiave.
A Brescia invece un k.o. subendo la rimonta dalla Leonessa senza Goldwire e con Thompson inguardabile. Porta è in progresso, ma sull’asse play-pivot non può certo bastare Renzi a mezzo servizio, bravo sui pick and roll, ma imbarazzante in difesa. E Vukcevic comincia dare preoccupanti segni di logorìo.
Beviamoci un Cynar, aspettando giorni migliori, ma finora stiamo vedendo lo stesso film di un anno fa.
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