IL MONDO STA CON TRUMP

Non c’è un precedente. Non era mai accaduto che la notizia principale dei media di tutto il mondo sia che Biden ha rinunciato alla corsa alla Casa Bianca.
Faceva quasi simpatia Biden che non molla nonostante tutte le critiche, le difficoltà, l’esortazione a farlo. Alla fine ha ceduto e si apre un nuovo scenario.
Tutti a dire che Trump è ancora più favorito. Andiamoci cauti. Vero che anche il mondo è con lui. Da Putin a Hi; lui li ha lodati come premier capaci ed efficienti. E non c’è dubbio che Russia e Cina lo appoggino, magari anche in modi poco legali…
Ma mancano quattro mesi e possono esserci delle sorprese.
La sostituta indicata da Biden, Kamala Harris, non gode di molto credito nemmeno tra i democratici, che potrebbero anche fare una scelta diversa. Già si parla di Michelle Obama. Vedremo.
Nessun dubbio che Trump resti favorito, lo era già prima. Magari era meglio per lui se restava in corsa Biden.
Comunque val la pena di restare alla finestra ad aspettare cosa accadrà da qui al prossimo novembre. Ripeto: la storia insegna che le sorprese non mancano mai…

TRUMP E’ IL NUOVO PRESIDENTE

Esito indiscutibile: Trump è il nuovo presidente. Questo il risultato dell’attentato. Con lui insanguinato, col pugno chiuso, che grida “non mi arrenderò mai”, è terminata la campagna elettorale.
E’ andata male all’attentatore che probabilmente voleva ucciderlo. Ma ora è così: tutti solidali con Trump, tutti stretti attorno a lui; Biden più che mai all’angolo.
Sconcertante che nella terra della democrazia gli attentati ai presidenti, la violenza politica, siano nella storia.
Volendo c’è un nostro precedente. Il grande Indro Montanelli subì in attentato, fu ferito ad una gamba. E Forattini fece una vignetta indimenticabile: il rivale, chiamiamolo così, Eugenio Scalfari fu ritratto mentre era tentato di spararsi anche lui alla gamba, appunto per poter rivaleggiare con Montanelli…
Che sia questa l’ultima speranza di Biden? Spararsi, sperare in un attentato per rientrare in gioco? Ovviamente è pura fantasia.
L’esito è appunto scontato: Trump nuovo presidente e, in una settimana, cambierà il mondo: come ha dichiarato Nato ridimensionata e Ucraina senza più aiuti costretta a fare la cessione territoriale a Mosca per chiudere la guerra.
Sarà così? Vedremo. Al momento la cosa certa è che Daniel Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America.

DENUNCIARE SERVE A NULLA

Prendiamo atto che nel nostro Paese denunciare serve a nulla; anche reati gravissimi, come conferma l’omicidio di Roma: la prima moglie aveva denunciato l’assassino che la picchiava. E cosa è successo: nulla.

Denuncia senza risultati, il magistrato che l’ha ricevuta è rimasto nel divano senza agire.

Qui si apre una questione fondamentale: per entrare in magistratura non basta conoscere la giurisprudenza, dovresti avere anche la capacità di distinguere; perché i magistrati ricevono anche tante denunce farlocche e dovrebbero, appunto distinguere da quelle vere che richiedono interventi immediati.

Di questo dovrebbe occuparsi anzitutto l’Associazione nazionale magistrati che invece è impegnata a contestare l’abolizione dell’abuso d’ufficio che, come ha sottolineato Nordio, ha portato tanti amministratori locali a brindare…

Prendiamo poi atto che le forze dell’ordine sono molto efficienti. Lo dimostra il caso di Padova: l’ex sequestra donna e figlio e, immediatamente, i carabinieri si mobilitano anche con quelli trentini e lo catturano dopo 100 chilometri.

Magari la magistratura dimostrasse la stessa tempestività ed efficienza.

Serve una radicale riforma della giustizia? Certo che servirebbe,  ma non arriverà mai.

E’ MORTA LA NOSTRA RELIGIONE

E’ morta la nostra religione, ovviamente parlo del calcio, unica religione degli italiani. Nemmeno i funerali: la Svizzera ci ha scaraventati direttamente nella fossa.

La fede rende ciechi, e così il goal all’ultimo secondo ci aveva illuso, quando già la Croazia doveva eliminarci.

Chi sono i becchini? Certamente anche Luciano Spalletti, allenatore isterico che sta tutto il tempo a bordo campo a urlare. Imparasse dal più grande allenatore al mondo: Carlo Ancellotti che non si agita nemmeno se il suo Real prende goal. Cambia schema, cambia giocatore, e se ne sta tranquillo.

Cosa diremmo di un genitore isterico o di un insegnante o di un medico? Che vanno sedati. Così bisognerebbe sedare Spalletti e i tanti allenatori isterici come lui. Invece confermato: per garantirci la fossa anche ai prossimi mondiali.

Poi i giocatori: definirli bamboccio viziati è far loro un complimento: pieni di soldi, hanno anzitutto in mente di tatuarsi (ammesso di avere ancora un centimetro libero), la pettinatura, il colore dei capelli: me li faccio biondi o verdi?

Il nostro è un bel campionato perché il 65% dei calciatori sono stranieri.

I grandi atleti che abbiamo nelle altre discipline, dal salto con l’asta alle corse, pensano a fare gli atleti a prepararsi al meglio, non a tatuarsi.

Morta la nostra religione, la Ue vorrebbe imporci quella green. Ma qui per fortuna i fedeli sono pochi…

CAPORALATO COLPA DI GIORGIA

A leggere i media vicini all’opposizione eravamo un Paese con tutti i lavoratori in regola, poi è arrivata Giorgia ed è dilagato il caporalato…

Ovviamente analisi sciocca, il problema è cronico e difficile da affrontare. Non solo in agricoltura, basti pensare alle colf: scommessa trovarne una in regola. Non solo italiano: alcuni membri della più ricca famiglia inglese sono stati arrestati perché pagavano le cameriere 8 euro al giorno, meno del mangiare dei cani!

Inutile anche se giusto manifestare a Latina. Affidiamo i controlli ai sindacati e risolviamo così il problema? Chiaro che no.

Arduo contrastare questo problema cronico: quando una misura è utile economicamente tutti, tanti, scelgono di applicarla… Sacrosanto, ripeto, darsi da fare; ma attribuire la responsabilità al governo Meloni è una pura sciocchezza del tutto inutile.

UN G7 A TARALLUCCI E VINO

Il G7 in Puglia non poteva che finire a tarallucci e vino. Anche perché c’era un solo leader presente: Giorgia Meloni che infatti ha visto crescere la sua credibilità internazionale.

Poi Biden: se Giorgia non lo prendeva per mano si perdeva del prato…Macron parla di aborto, ma sono i francesi ad averlo abortito: batosta senza precedenti.

Scholtz superato dall’estrema destra. Sanchez anche in Spagna. Non si potevano che elencare buoni propositi senza soluzioni pratiche.

Tutti d’accordo: redistribuzione dei migrati e lotta ai mercanti di schiavi. Come, con che misure efficaci, all’atto pratico?

Sacrosanto il piano Mattei per l’Africa. Ma, se a Kiev abbiamo stanziato 50 miliardi per prolungare all’infinito la guerra, per liberare l’Africa dal colonialismo cinese di miliardi ne servirebbero 5 mila. E non abbiamo soldi, bes eti come dicono i veneziani, nemmeno per aiutare famiglie e imprese italiane…

E allora ripeto: grande successo per Giorgia che ne aumenta la credibilità e la stima internazionali. Ma, per il resto, tarallucci e vino.

POVERA GIORGIA, CHE PENA

Che pena vederla, immagini diffuse a raffica su tutte le reti, vederla baci e abbracci con Zelensky. Che pena vederla in punta dei piedi baci e abbracci con Biden, questo padrone del mondo tanto “affaticato” che non è andato nemmeno a cena con Mattarella. Che pena poveri ucraini che Zelensky, oltre ad aver cancellato non so quanti partiti, ha cancellato pure le elezioni presidenziali, e quindi gli ucraini non possono nemmeno decidere se confermarlo o meno. Ma l’Occidente è schierato con un leader democratico o con un dittatore autoritario?…
Poi l’Occidente ha coperto Kiev di miliardi attinti dai fondi russi bloccati ma, la cosa interessante, è che non si tratta di finanziamento a fondo perduto bensì di un prestito. Quindi Zelensky dovrà restituire fino all’ultimo Euro. E se non lo farà? I leader occidentali potrebbero eliminare l’insolvente avendo così compiuto l’opera: liberare gli ucraini da un dittatore, non Putin ovviamente, ma lui, Zelensky.
Poi al G7 arriva il Papa e parla di intelligenza artificiale; forse indispensabile per credere ancora nella Chiesa cattolica da lui diretta…In fine Giorgia Meloni col piano Mattei inonderà l’Africa di miliardi, liberando così il Continente Nero dalla colonizzazione cinese? Impresa ardua, povera Giorgia speriamo che ci riesca…

MELONI, CHE DUE MELONI!

Tutto si può dire ma non che a Giorgia manchino i meloni: è riuscita nell’ardua impresa di essere l’unico premier europeo a non essere penalizzato, ma anzi confermato alla grande dagli elettori.

Contrariamente a Macron ammazzato dal voto, a Schultz azzoppato tanto da ipotizzare un voto anticipato tedesco, a Sanchez superato in Spagna dalla destra; al premier belga che si è dimesso per disperazione.

L’Europa ha subito uno tsunami di destra. Ridicola la Von der Leyen che fa finta non sia successo nulla, che pensa di essere rimasta lei l’ago della bilancia di un’Europa moderata che non esiste più.

Ovvio, piaccia o non piaccia, che l’Europa ha drasticamente voltato a destra. Con lei e con la Le Pen. Torniamo alla copertina dell’Economist che già settimane prima del voto le aveva indicate come le donne guida della nuova Europa.

Chiaro, ripeto piaccia o non piaccia, che sarà Giorgia a dettare le carte, a comandare nella nuova Europa. Olanda a destra, perfino Cipro, arduo trovare elettori di qualunque Paese che non abbiano svoltato da questa parte.

Ottimo, inaspettato, il risultato della Schlein che ha detto a Giorgia “sto avvicinandomi”. Ma nulla cambia negli equilibri italiani. Mentre c’è una svolta storica, senza precedenti, in quelli europei: il nuovo king maker, la nuova regina, si chiama Giorgia dai due meloni mai visti prima…

UN REFERENDUM TUTTO NOSTRO

Il voto europeo sarà certamente un referendum, come ha detto la Meloni, ma pensare che sia un referendum per cambiare l’Europa è pia illusione.

Sarà un referendum tutto nostro, cioè sul voto italiano. Referendum tra Meloni e la Schlein, referendum anche tra Lega e Forza Italia. Per gli altri la scommessa di arrivare al 4% per entrare nel consiglio europeo.

Ma pensare che servirà a decidere un’Europa più attenta ai singoli stati è appunto più illusione. Certo che servirebbe un Europa davvero federalista. Basti pensare all’enorme differenza che esiste tra i Paesi del Nord Europa e quelli mediterranei (appena dimostrato con le normative sulle case green).

Ma purtroppo l’Europa resterà centralista come è sempre stata da decenni.

Inutile invocare l’esempio degli Stati Uniti americani, dove si decide diversamente su ogni singolo stato e poi c’è la politica estera comune.

Da noi la politica estera comune è impedita dalla storia: millenni di guerre e differenze tra i singoli stati che tuttora risultano insuperabili.

Quindi prepariamoci a votare per il nostro referendum. Perché, come dice giustamente lo spot istituzionale, se non decidiamo noi decidono gli altri.

E poi attenti alle preferenze perché, con le nuove regole, c’è il rischio di invalidare i voti.

Comunque sabato e domenica prossimi speriamo che siano tanti italiani ad andare alle urne.

PROFESSORI NELL’INFERNO DI DANTE

Mandarli subito all’inferno questi professori che consentono agli studenti islamici di non leggere e studiare la Divina Commedia.
Sono i tipici infiltrati che favoriscono l’invasione islamica del nostro Paese. Dimenticano anche che la fondazione Dante Alighieri diffonde la cultura italiana nel mondo. Autolesionisti che odiano la storia e la cultura italiane. Siamo arrivati perfino a polemizzare sulla statua dell’alpino a Padova. Dobbiamo criticarli o lodarli gli alpini?
A parte invertite come i partigiani favorirono l’arrivo degli alleati a liberarli, così questi favoriscono l’arrivo degli islamici a conquistarci. Le chiese sono vuote, gli oratori anche. Ma il cardinal Zuppi, presidente della conferenza episcopale italiana, invece di occuparsi del crollo senza precedenti della sua religione. Ha il buon tempo di blaterare su premierato a autonomia…
Come se la Meloni, invece di cercare di affrontare i problemi del Paese, si mettesse a blaterare sul sacerdozio femminile. C’è anche un comune sentire che va nella direzione opposta, che non gradisce l’invasione islamica. Ma temo che non basti.
E allora, senza perdere tempo, tanto vale che ci convertiamo subito all’islam. Che dite?