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FLICK O FLOCK CAMBIA POCO NULLA

L’unico che da giorni aveva previsto come sarebbe andata a finire (oltre a Lillo Aldegheri) è stato Giuliano Ferrara: ovvio, inevitabile risultato elettorale alla mano, la nascita del governo al bacio Salvini-Di Maio.
Fermo restando – aggiungeva Ferrara – che nessuno dei due può fare il premier, e quindi verrà scelta una figura istituzionale: Giovanni Maria Flick, e se non sarà lui sarà un altro. Flick o flock poco cambia.
Ma cambia poco o nulla anche col governo al bacio. Molti dipingono come una tragedia il governo dei populisti, degli euroscettici. Dimenticando che, anche quando facevamo parte della Nato, eravamo ” Natoscettici”: cioè facevamo accordi e affari anche con l’Unione Sovietica, portando la Fiat a Togliattigrad…Stavamo con Israele ma anche con i Paesi arabi; facemmo accordi perfino con i terroristi palestinesi garantendo loro il libero transito verso le olimpiadi di Monaco…
La nostra caratteristica è la capacità di stare su più staffe, di sfangarla comunque e sempre com’è nei cromosomi di noi italiani che – ricorda l’inno nazionale – “per secoli fummo calpesti e derisi”, cioè invasi da tutti gli invasori possibili; e quindi: viva la Francia, viva la Spagna purchè…
Cosà faranno i due del governo al bacio? Una gamba in Europa, un’altra con Putin, la terza con Trump. E si tira a campare, come sempre avvenuto.
D’altronde già i programmi vengono ridimensionati: la flat tax al 15% diventa “riduzione fiscale” (di qualche punticino), il reddito di cittadinanza ora è “aiuto al lavoro”…E maturano anche i soggetti politici: gli stessi grillini che un anno fa non vollero le olimpiadi a Roma adesso le vogliono a Torino. Stanno mutando proprio come i sindaci della Lega: i primi erano idealisti, pieni di progetti fantasiosi; ora sono dei neo democristiani impegnati a governare i loro comuni con senso della realtà. Consapevoli cioè che quattro cose si possono fare, e quaranta no.
Nessuna tragedia dunque. Il governo al bacio Salvini-Di Maio garantisce semplicemente un ricambio di classe dirigente (non della sua qualità). Fermo restando che presente e futuro di noi italioti resta scolpito nel Gattopardo: bisogna far finta che tutto cambi, perché tutto rimanga uguale.

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