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DI MAIO AL DIGIUNO ELETTORALE

Luigi Di Maio rischia l’impopolarità, il digiuno elettorale, perché? Per un semplice motivo: invece che guardare in casa d’altri – cosa più facile e comoda – propone di guardare in casa nostra, dove la prassi invece impone di diventare ciechi. Lo ha fatto proponendo, in alternativa al censimento sui Rom voluto da Salvini, il censimento dei raccomandati in Rai e nella pubblica amministrazione in genere.
Apriti cielo. Significativo che i media abbiano censurato (o quasi) la sua proposta alternativa.
Non si tratta certo di negare che esistano tanti problemi con i nomadi, dai furti all’istruzione al furto che praticano sui loro figli. Ma dovremmo chiamare furto anche il furto dello stipendio praticato da centinaia di migliaia di nostri cittadini stanziali e però assenteisti nel pubblico impiego (e anche nel settore privato). Chiaro però che se un politico li chiama col vero nome – ladri – da loro non becca più nemmeno un voto…
Quanto alla Rai potremmo dire che il censimento è superfluo; dato che vien da pensare che non ce ne sia uno entrato senza la raccomandazione di questo o quel partito. In realtà le eccezioni non mancano, ma la prassi rimane questa, finché la Rai resta la televisione pubblica controllata dai partiti che via, via vincono le elezioni. (Prossima infornata i raccomandati da Lega e 5 Stelle…)
Quanto al resto delle assunzioni chi osa scoperchiare il vaso di Pandora dei concorsi pubblici? Ogni volta che alzi un pelino del coperchio (vedi concorsi universitari), scopri che il taroccamento è la norma, che il merito è un intruso quanto mai sgradito…
E questa, a ben guardare, è l’origine di tanti altri mali. Perché se un Paese non selezione la sua pubblica amministrane, la sua classe dirigente, in base al merito, come conseguenza hai: una burocrazia lenta e autoreferenziale, un’istruzione in caduta libera, una giustizia che funziona come funzione, etc. etc.
L’inefficienza regna sovrana. E quindi non sai nemmeno da che parte cominciare ad affrontare lo stesso (grave) problema dei nomadi.
Ma anche solo ricordarlo come ha fatto Luigi Di Maio (forse a sua insaputa) rischia di condannarti al ferreo digiuno elettorale. Meglio, molto meglio puntare il dito solo su migranti e Rom come sta facendo Salvini che infatti è…all’abbuffata elettorale!

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