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POLITICA ESTERA DECISA A BUSTO

La politica estera si decide a Busto Arsizio. Quale sia l’interesse del nostro Paese lo stabilisce un laureato in legge che ha vinto un concorso pubblico. Non chi è investito della sovranità popolare.
Diamo per appurato che Orsi abbia pagato tangenti per la commessa di 12 elicotteri Aw101 all’India. Secondo me è un benemerito, uno che ha fatto gli interessi dell’Italia e di Finmeccanica, una delle poche grandi aziende di assoluta eccellenza che ci restano. E che, dopo il suo arresto, ha visto crollare le azioni in borsa rischiando di compromettere il proprio futuro (compreso quello di chi ci lavora).
Questa è la mia modesta opinione. Il Pm di Busto – legittimamente – ha un’opinione diversa. Lui, però, decide; nella totale confusione dei poteri, caratteristica del nostro Paese allo sbando.
Spazio alla Francia, all’Inghilterra, agli Stati Uniti: gli elicotteri all’India li venderanno loro, pagando – come sempre avviene con certi Stati – quella che loro chiamano, non tangente inernazionale, ma intermediazione commerciale.
Ce lo ricordiamo Enrico Mattei? La tangente era il suo pane quotidiano (anche sul fronte interno). Grazie alle tangenti pagate ai Paesi arabi, piuttosto che a quelli Nordafricani, garantì il fabbisogno energetico all’Italia del dopo guerra, presupposto per la ricostruzione e il decollo delle attività industriali. Senza Mattei non ci sarebbe stato il boom economio. La sinistra lo esaltava come l’uomo che ci aveva emancipato dal cappio delle famigerate Sette Sorelle. Pagò con la vita. E tutti (Napolitano in testa) anche ora celebrano l’anniversario della sua morte come la morte di un padre della Patria. Ve lo immaginate un pm, non dico di Busto, ma nemmeno il capo della Procura di Roma o di Milano che all’inizio degli anni Sessanta metteva sotto accusa Mattei per “tangenti internazionali”? Eravamo ancora un Paese serio, teso a salvaguardare il proprio interesse nazionale.
Oggi invece sono i pm e i giudici milanesi che decidono anche delle nostre alleanze. Che sbattono in carcere i vertici dei servizi segreti rei di aver collaborato con la Cia al rapimento di Abu Omar (colluso col terrorismo islamico). I servizi segreti che agiscono al di fuori della legge?! Certo: o fanno così o non hanno ragion d’essere. Per agire all’interno della legge bastano i poliziotti o i carabinieri…E, in ogni caso, sarà il governo a deciderlo o spetta all’ordinamento giudiziario?
Per rendere manifesto lo sbando del nostro Paese, tanto vale appaltare la politica estera agli operatori ecologici: in fondo hanno vinto anche loro un concorso pubblico e, come i magistrati, non hanno alcuna legittimazione dalla sovranità popolare.
Piccolo suggerimento per Grillo: oltre ad affidare il ministero dell’Economia ad una madre di tre figli, metta anche un netturbino agli Esteri che facciamo una bella pulizia…Che procediamo a demolire quel poco che resta.
E gli altri – Monti, Berlusconi, Bersani – ne avete sentito uno insorgere contro la follia di una politica estera decisa in procura a Busto Arsizio?

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