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RICOSTRUIRE LA SCUOLA

Giustamente nel suo discorso programmatico Matteo Renzi ha inserito tra le priorità assolute – accanto a lavoro, tasse, giustizia e lotta alla burocrazia – la scuola, l’edilizia scolastica.
La nostra scuola va infatti ricostruita anche fisicamente, restituendo cioè un minimo di decoro agli edifici dove avviene l’insegnamento. Edifici oggi troppo spesso degradati, simili a un Cie o a un campo profughi.
La forma diventa sostanza, il contenitore deve essere consono alla funzione che viene esercitata al suo interno.
Nelle chiese di periferia costruite negli anni Sessanta, mattoni e cemento armato, non senti traccia della presenza del divino: più adatte a suonare la chitarra che a pregare. Più adatte ad aggiungerci graffiti che a studiare le nostra scuole…
Quando ho visto la maestosità, l’imponenza degli edifici dei college universitari di Oxford sono rimasto colpito: avevi la sensazione di entrare in un vero tempio della cultura. Come per il fedele entrare a San Zeno o alla basilica del Santo. Impensabile di andarci a cazzeggiare.
Non a caso in molte scuole inglesi è ancora obbligatoria la divisa. Perchè anche l’abito fa il monaco. Anche questa forma diventa sostanza. Nella sua lettera più famosa Macchiavelli racconta che, dopo aver fatto bisboccia in osteria durante il giorno, la sera rientra a casa per dedicarsi alla lettura dei classici ma, prima, si lava e si veste a tono, indossa “abiti regali e curiali” e solo dopo apre i libri e inizia lo studio…Da noi gli studenti universitari si presentano agli esami nelle sessioni estive in braghette corte e canottiera…
Dopo, ovvio, ci vuole anche tutto il resto: professori meglio retribuiti e selezionati con una rigorosa verifica di competenze e capacità didattiche; divieto di accesso agli edifici scolastici per quei genitori “uniti nella lotta” ai figli fannulloni per screditare gli insegnanti. Basta con quella che Susanna Tanaro ha definito “la continua e nefasta ingerenza delle famiglie nella scuola”. Piena autonomia per gli atenei che possano assumere docenti (anche stranieri) pagandoli ciò che dimostrano di valere.
Ma la ricostruzione della nostra scuola ha certo bisogno anche di un passaggio fisico che restituisca decoro e “significato” agli edifici.
Quanto a Renzi non si può imputargli di essere stato vago nel suo discorso programmatico: alle Camere non poteva che delineare a parole uno scenario generale. I fatti, se verranno, li giudicheremo nei prossimi mesi.

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