CHIESE PIU’ DESERTE DELLE URNE

Si discute e ci si preoccupa dell’astensione al voto, ma l’astensionismo dalle chiese è molto più preoccupante. Senza la fede non abbiamo più una guida, prevale l’individualismo, la presunzione di saper decidere noi della nostra vita, senza più bisogno di un riferimento di chi, sapendolo, ci dice cosa fare. Le chiese vuote hanno cambiato radicalmente la nostra vita.

Ci sono religioni come quella islamica che impongono tutto lo stile di vita ai loro fedeli. Inaccettabile, Ma lo è anche passare da questo al nulla.

Nelle chiese non c’è più la fede nemmeno tra i preti oggi impegnati a fare i fenomeni e non a fare il loro dovere di istruire i fedeli alla fede.

Il sostituto non è la fede politica.

Bel tempo quando ci si affidava al prete, al medico, al farmacista. Oggi i tuttologi siamo diventati noi, nessun bisogno di avere insegnanti.

Insegnare l’educazione sessuale a scuola? Certo ce ne sarebbe bisogno di educazione sessuale, ma dovrebbero farlo i genitori che non esistono più…

E poi magari ci fossero ancora insegnanti che insegnano: pensano alla scala arcobaleno, a manifestare pro Pal. Ha ragione il ministro Valditara a dire che bisogna smettere di fare comizi a scuola; e tornare ad insegnare anzitutto uno stile di vita civile agli allievi, non ad istruire al fanatismo.

Senza una fede non abbiamo più punti di riferimento e così andiamo a sbattere contro il muro della nostra ignoranza.

Soluzioni? Io purtroppo non ne vedo. Ma istruitemi voi.

LIBERA NOS A MALO…

LIBERA NOS A MALO…

Malo, comune del vicentino, ha un sindaco mussulmano. E, per giunta, leghista. A Malo le donne sono libera di andare a lavorare anche senza burqa. A New York il sindaco mussulmano ha addirittura riempito la sua giunta di donne. Ma allora che mussulmani sono? Eretici, femministi? Con loro donne libera di fare tutto, altro che stare in casa a fare figli.

Poi a New York per quanto riguarda le drastiche misure economiche annunciata da Mamdani, strigliata fiscale ai ricchi e aiuti a raffica ai poveri, sono solo chiacchiere: questi provvedimenti eventualmente può farli il governo nazionale, non certo un sindaco.

Quindi a New York non cambia nulla col sindaco mussulmano: già Kamala Harris aveva ottenuto molti più voti di Trump, la capitale è sempre stata e continua ad essere democratica e di sinistra.

Tale quale le Ztl delle nostre città, dove i benestanti che ci abitano votano prevalentemente centrosinistra. Anche nel nostro Veneto. Poi il voto delle province inverte il risultato, esattamente come negli Stati Uniti i voti fuori dalle grandi città.

Uguali e identici. Al punto che se Meloni favorisse i ricchi, come afferma la Schlein, farebbe un regalo agli elettori di Pd e campo largo.

Ma dire che Giorgia favorisce i ricchi è una sciocchezza. Quanto a riproporre la patrimoniale è solo un bel regalo al centrodestra.

SE IL CRETINO VA ALLE URNE

Mamdani, il mussulmano, è il nuovo sindaco di New York. Col suo solito linguaggio “forbito” Trump aveva detto che, se un ebreo lo votava, era un cretino. Ma alle urne possono andarci anche i cretini o solo gli intelligenti? Ci vorrebbe una sorta di patente per esercitare il diritto di voto?

Luigi Primon, per anni nostro giornalista, osservava proprio questo: per guidare bisogna aver fatto la patente, per andare al voto nessun esame.

Succede così (ne prendo atto, non che sia d’accordo) che c’è anche chi sostiene che è meglio la dittatura della democrazia.

In realtà la questione è molto più vasta di quella elettorale. Riconosciamo anche le varie autorità o riteniamo di essere noi capaci di decidere ogni scelta? Quanti cretini ci sono in sanità convinti di essere capaci di farsi la diagnosi e scegliere la loro terapia giusta?

I nipoti ascoltano o no i consigli dei nonni che hanno molta più esperienza di vita? E’ vero o no che, quando erano i genitori a scegliere chi dovevano sposare i figli e le figlie, i matrimoni duravano più di adesso?

Mi pare corretto porci questa domanda che riguarda la nostra vita intera e non solo le scelte elettorali. Anche se è giudizio comune ritenere che sia un cretino chi non vota come ci piacerebbe…

PRIORITA’ NELLA SANITA’

Tutti concordano che anche in Veneto servono più medici e infermieri, pagati meglio per evitare che vadano all’estero. Certo. Ma a mio parere la prima priorità è un’altra: la legge Basaglia chiuse i manicomi affermando che la malattia mentale non esiste. E così oggi dilaga la pazzia a 360°. Quindi prima priorità sarebbe curarla, come fatto con ottimi risultati con i tumori e i trapianti.

L’ultimo esempio è la morte dell’autista dei tifosi del Pistoia ucciso a sassate.

Altro esempio: pensiamo ai femminicidi, alle aggressioni al personale sanitario. Anche la pretesa di farsi da soli la diagnosi è una forma di follia: non riconoscere più autorità e professionalità a tutti i livelli. Baby gang, aggressione del vicino per il posto macchina e via dicendo.

Quando affermi, legge Basaglia, che la malattia mentale non esiste la conseguenza inevitabile è che trascuri qualunque intervento terapeutico, che l’assistenza psichiatrica sul territorio rimane un puro annuncio.

Ripeto e concludo: sacrosanto aumentare la spesa e le assunzioni di medici e infermieri, ma la priorità dovrebbe essere il loro intervento per cercare di riportare ad un minimo di salute mentale tantissimi di noi assai bisognosi di cure adeguate.

SOMMERSI DALLE ONORIFICENZE

Il Nobel è solo l’ultimo e il primo della serie: poi c’è il sigillo della città, la cittadinanza onoraria, i cavalieri della Repubblica. Che a cavallo non ci vanno e non ce l’hanno. Ormai sono più i cittadini con onorificenze che quelli senza. E che cosa cambia per gli “onorati”? Nulla. Al massimo la didascalia: Premio Nobel di questo e di quello. Poi restano sconosciuti come lo scrittore ungherese ultimo Nobel della letteratura. Quanto alla pace il Nobel l’hanno dato alla sorella di Trump: l’attivista venezuelana che è di destra, a favore di Israele, e contro la dittatura comunista.

Tornando alla pioggia di onorificenze si dimentica la famosa domanda “mi notano di più se ci sono o se non ci sono?”. Tradotto: mi notano di più se sono Cavaliere della Repubblica o asino della Repubblica?  Nel mio mestiere e in tutte le professioni conta essere bravi e capaci non Cavaliere o Cittadino onorario o premio Nobel.

Eppure è una ressa: tanti a volere le onorificenze, a pregare il politico amico di fargliele avere. Senza limiti d’età: da neonati a moribondi tutti pronti ad essere onorificati.

Poi ci sono anche quelle ecclesiastiche. La solita gara tra Stato e Chiesa. Immagino che il cardinale Parolin sia impegnato a far diventare santa subito la santa protettrice di Hamas, la Albanese. Degna di avere anche il Nobel della Guerra, così da farla finita.

IL SUICIDIO NEL CAMPO LARGO

La pesante sconfitta del centrosinistra in Calabria non è dovuta al campo largo ma nel campo largo, cioè nell’aver scelto un candidato presidente del partito più in caduta libera nel centrosinistra che è il Movimento 5 Stelle.
Il campo largo è puro buon senso: mettere insieme l’alleanza più estesa per cercare di vincere. Il problema è appunto la scelta del candidato, non di Tridico, ma del suo partito.
Nel centrosinistra il Pd è in crisi, grazie alla Schlein (non dico che valutazione danno di lei anche i dirigenti Pd del Veneto). E in crisi, perde consensi, ma tiene perché ha un radicamento storico: con amministratori locali, sindaci e presidenti di regione.
Il 5 Stelle invece, ritiratosi il genio di Beppe Grillo che l’aveva portato alle stelle, è iniziata la fine con l’avvocato del popolo o del pippolo…
Oggi scegliere un candidato pentastellato e avere la certezza della sconfitta secca.
Non bastano 18 punti di distacco. Vogliamo arrivare a 30 punti? Basta alle prossime politiche candidare a premier Giuseppe Conte contro Giorgia Meloni. Il risultato è scontato, non servirà neppure una campagna elettorale…

LA GUERRA A GAZA

Bandiere palestinesi ovunque, manifestazioni pro pal in tutte le città contro la guerra a Gaza. Ma Italia Oggi ricorda che purtroppo ci sono altri conflitti nel mondo: non solo in Ucraina, ma in Sud Sudan, in Etiopia, Mozambico, Nigeria, Congo e via di seguito. E per tutte queste guerre niente manifestazioni a invocare la pace. Come mai?

Quanto alla pace in medioriente il piano di Trump ha un’approvazione unanime, di destra e sinistra, di Paesi occidentali, Russia e anche Paesi arabi. Ma c’è un problema: per attuarlo Hamas dovrebbe accettare di estinguersi. Arduo pensare che lo faccia…

Tornando alle altre guerre perché non ci sono manifestazioni ad invocare la pace, non ostante il numero di morti che supera quelli di Gaza? Mi pare ovvio: perché non coinvolta Israele. Le manifestazioni, più che pro pal, sono contro Israele accusata di genocidio e ogni crimine possibile.

Si perpetua cioè l’odio storco e secolare contro gli ebrei da quando furono accusati di aver ucciso lor Gesù e non i romani…Poi ghettizzati per secoli anche nelle nostre città, fino all’Olocausto.

Oggi la guerra che più dovrebbe preoccuparci, per le pesanti ricadute sulla nostra economia e sulla vita quotidiana, è quella contro l’Ucraina. Ma niente manifestazioni an invocare la pace. Perché? Ovvio: perché Putin non è ebreo. Lo fosse verrebbe accusato di goni crimine come Natanyahu.

Altrochè pericolo di una terza guerra mondiale della Russia contro l’Occidente. E’ in atto e prosegue da secoli la guerra mondiale contro gli ebrei. Coppie di turisti israeliani aggrediti e insultati nelle nostre città, i portuali di Livorno che rifiutano l’ingresso ad una nave perché israeliana, e via di seguito.

TRUMP NON E’ UN DEMOCRISTIANO

La cosa certa ed indiscutibile è che the Donald non è un democristiano. Ignora totalmente quelle che erano le caratteristiche dei nostri scudocrociati: moderazione, volontà e capacità di mediazione, ironia. Indimenticabile l’affermazione di Andreotti: “Amo tanto la Germania che avrei preferito restassero due”.

Trump è una clava, sia nelle parole che nei fatti: ha demolito l’Onu, la Ue, il Green Deal affermando che il cambiamento climatico è la truffa peggiore di sempre (personalmente concordo).

Anche nei fatti usa la clava, pensiamo alla sua guerra contro i migranti. Tema quanto mai delicato: certo dobbiamo evitare l’invasione islamica, attacco decisivo a quel po’ che resta della nostra cultura. Ma, con le coppie che fanno jogging invece che figli, gli esiti sono due: o c’è la sostituzione etnica oppure si va verso l’estinzione.

Turnando alle parole the Donald usa toni aggressivi che nemmeno le nostre opposizioni arrivano a tanto. Opposizioni che, non avendo il potere, possono fare solo proclami e non interventi concreti.

Trump le batte anche con il linguaggio.

Ovviamente si può avere ogni giudizio sul nuovo padrone del mondo, anche totalmente negativo.

Ma non si può dire che il suo sia un linguaggio ambiguo, poco chiaro, mascherato. Ciò che dice e vuole è chiarissimo (non che poi riesca ad ottenerlo).

Mai avuto un leader politico che faccia capire a tutti ciò che dice e ciò che vuole (vorrebbe).

I 4 NANI D’EUROPA

Li chiama così Libero: Macron con l’ennesima caduta del governo francese, Starmer con la vice premier inglese dimessa per evasione fiscale, lo spagnolo Sanchez con la moglie coperta di accuse e in fine Merz più abbronzato che dotato di una solida maggioranza tedesca.

Giorgia è piccolina, ma in confronto ai 4 nani è o no un gigante europeo?

CHE FINE FARA’ LA FLOTILLA

Secondo voi arriverà a Gaza portando aiuti fondamentali?

O verranno tutti arrestati come terroristi?

O faranno marcia indietro per non correre rischi?

Ha senso, volendo portare aiuti, lanciare pesanti accuse ad Israele, mettiamo anche fondate, ma con quale risultato pratico?