Con Berlusconi e Bossi in Veneto sono arrivati i soldi. Non si ancora bene quanti, ed è impossibile saperlo finchè non saranno quantificati i danni comune per comune, ma sono arrivati. Magari non basteranno per far fronte a tutte le necessità, ma è certo che il governo in finanziaria farà uno stanziamento pro alluvionati veneti.
Sono arrivati i soldi, ma non è arrivata la libertà. La libertà cioè l’autonomia, il federalismo vero, quel Veneto alla catalana che pure poteva emergere dalle acque. Perchè la politica, i leader politici veri colgono al volo anche le occasioni che le tragedie offrono per imporre una svolta.
Ma devono, appunto, essere leader veri capaci di imporre una scelta. Di dire: noi veneti ci teniamo il primo acconto Irpef, Non di chiedere al governo centrale – come ha fatto Zaia – se è d’accordo che i veneti si tengano il versamento Irpef…Chiara la differenza? Vi pare che un Pujol sia andato a domandare a re Juan Carlos o al capo del governo spagnolo di allora se poteva rendere autonoma la Catalogna? Lo ha fatto è basta; li ha messi nelle condizioni di non poterla rifiutare.
Infatti Jordi Pujol era un leader. Mentre in Veneto abbiamo tanti bravi amministratori: ottimi sindaci, presidenti di provincia preparati, governatori capaci di realizzare grandi opere come il Passante o di gestire la sanità meglio che in altre regioni.
Però le grandi opere le facevano anche i provveditori della Serenissima Repubblica. Uno di loro, Andrea Memmio, realizzò a Padova il Prato della Valle, una delle più belle piazze d’Europa. Ma agiva agli ordini e per conto di quella che veniva chiamata “la Dominante”…
Eccolo il punto: un vero leader politico deve essere consapevole che nessuno lo domina, che non ha capi né ad Arcore né in via Bellerio. Che solo i veneti sono il suo capo. Anzi: che lo riconoscono come capo solo se è capace di imporre una svolta, cioè di tirarli fuori dall’attuale rapporto con lo Stato centrale che per loro è penalizzante.
La libertà, sia chiaro, non è fuffa. Sono anche soldi, anzi soldoni; molti più di quelli che oggi ci hanno promesso Berlusconi e Bossi. E’ la libertà di gestire le risorse che i veneti producono.