Il concerto di Charles Aznavour doveva essere un evento, invece si è trasformato in un caso politico. Perchè il mitico chansonnier, dopo aver cantato per due ore (ad 86 anni), ha mandato tutti al diavolo dichiarando: “Questa è la peggiore organizzazione mai vista al mondo!”. In effetti venerdì sera in piazza San Marco non ha funzionato nulla: amplificatori, mixer, ritorno dell’audio; un disastro.
Il Corriere gli ha poi chiesto conferma di un giudizio tanto duro. Ed Aznavour ha allargato il giudizio all’intero nostro Paese citando la famosa barzelletta: “Un uomo muore e va all’inferno, gli chiedono di scegliere tra quello tedesco e quello italiano. Chiede dove sia la differenza e gli dicono che in quello italiano un giorno manca il fuoco, un giorno il diavolo…”
Insomma in Italia è tutto un casino. Che esageri Aznavour?
Scrive Rita Borsellino su L’Unità: “Sono trascorsi diciotto anni dalla strage di via d’Amelio. Diciotto anni da quella di Capaci. Diciassette dalle bombe di Milano, Firenze e Roma. E ancora oggi non conosciamo la verità su quanto accaduto in quegli anni”. Insomma anche la giustizia italiana è un inferno, ma un inferno tedesco: nel senso che non se ne esce proprio…
La Borsellino è convinta che sia colpa di oscure complicità, di depistaggi e servizi deviati. Altri pensano che certi magistrati siano troppo politicizzati, per cui partono da uno schema ideologico e poi cercano il pentito che glielo supporti. Trovo più convincente l’analisi di Aznavour: la cialtroneria pesa più dell’ideologia. Come il tecnico del suono non sa tarare il mixer, così l’addetto alla giustizia non sa impiantare un processo che stia in piedi.
Oggi scioperano medici e personale sanitario. E i loro sindacati, per mostrarci tutto il peso della corporazione esibiscono – fieri – cifre imponenti: “Cancellate 40 mila operazioni chirurgiche previste!”. Perfetto, da tipico inferno sanitario all’italiana: scioperano contro la manovra che, con i tagli, comprometterebbe la salute dei cittadini…E loro intanto la compromettono di certo saltando operazioni e visite specialistiche. Mai visto al mondo, direbbe lo chansonnier.
Per fortuna che la politica è un’altra cosa. Qui troviamo Nichi Vendola, il cavallo vincente del centrosinistra, quello che dopo aver vinto in Puglia vuole replicare sul piano nazionale e per questo si è candidato a premier antagonista di Berlusconi. Lo ha fatto dichiarando che la sua visione del mondo ha “bisogno di eroi come Falcone, Borsellino e Carlo Giuliani”. Capito? Carlo Giuliani, l’eroe dell’estintore in testa al carabiniere, equiparato ai magistrati uccisi dalla mafia…
Cosa ne dite? Che il Nichi abbia più successo come antagonista del Berlusca o come organizzatore di concerti in piazza San Marco?