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CHE TRISTEZZA

Tra pochi giorni tornerò a lavorare.  

In questi mesi in cui son rimasta a casa da Telenuovo in maternità mi son ritrovata spesso a sognare ad occhi aperti (a occhi aperti non a caso, visto che col piccolo Donato si dorme poco assai!) un rientro in grande stile. Non per me, ma per il Padova. Cioè in cuor mio mi auguravo di tornare a fare le telecronache e le trasmissioni in un momento positivo, in una sorta di cavalcata finale verso i playoff.

Niente a che vedere, purtroppo, con la realtà attuale del Padova che dopo aver perso in casa col Vicenza ha lasciato il passo anche alla Pro Vercelli. E in un modo assai meno degno e combattivo di quel che doveva essere.

Sinceramente non ho molte parole. Capisco tante cose: che Cuffa è appena rientrato e non può fare miracoli, che Bonazzoli, prima di riprendere qui al Padova a giocare, è rimasto fermo praticamente un anno, che Iori oggi non c’era e Dio solo sa quanto ne abbiamo sentito la mancanza, che pure Babacar esce da un lungo periodo di stop per infortunio… le attenuanti sono tante, ma di certo non giustificano una resa così totale e incondizionata.

A questo punto è meglio se continuano con il silenzio stampa. Non sopporterei le solite frasi del tipo: “E’ colpa nostra”, “Ci prendiamo le nostre responsabilità”, “Dobbiamo tirarci fuori da questa situazione con le nostre forze”, “Dobbiamo lottare col coltello tra i denti”, “L’allenatore non c’entra niente, siamo noi che andiamo in campo”. Per carità, Dio ce ne scampi e liberi…

Facciano quel che credano. Poi saremo noi a tirare le somme.

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