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LA TEORIA DEI PICCOLI PASSI FUNZIONA

Una difesa blindata, un portiere che non sbaglia un’uscita e si va a prendere con personalità anche palloni in mezzo all’area che non sarebbero di sua competenza e una serenità d’animo di fondo impartita con costanza dall’allenatore. Il segreto della prima vittoria fuori casa del Padova, arrivata a coronamento di altri tre risultati utili consecutivi, sta tutto qui. E finalmente anche il presidente Diego Penocchio, che ha masticato nervosamente la gomma americana per tutti e novanta i minuti, a fine gara ha potuto lasciarsi andare ad un sorriso liberatorio per il primo successo esterno della sua era, successo esterno che mancava da ben otto mesi, ovvero da quando lo scorso 20 aprile il Padova di Pea aveva battuto l’Ascoli 1-0 con gol di Ze’ Eduardo. I meriti principali vanno senz’ombra di dubbio a Bortolo Mutti, tecnico concreto e navigato, che, subentrato al giovane Marcolin, è stato bravissimo a fare da scudo tra la squadra e la piazza nei momenti più difficili, a trasmettere fiducia ai giocatori e a organizzare un passo alla volta il gioco, iniziando appunto dalla difesa, dove Benedetti, Carini e Santacroce sono diventati i perni insostituibili e l’avvicendamento in porta, non senza dolore, tra il giovane Colombi e l’esperto Mazzoni ha prodotto effetti immediati. E poi c’è lui, Cristian Pasquato da Vigonza: non è un caso che sia stato scoccato dal suo piede il tiro vincente, quello che ha portato al gol vittoria. E’ il quinto sigillo personale da parte del padovano che si erge sempre più a leader di un gruppo che sta piano piano assumendo le sembianze di una squadra vera.

Certo i limiti ci sono, in questo Padova, e continuano ad essere evidenti: col centrocampo a 3 a Cesena è andata molto meglio, grazie all’inserimento contemporaneo di Cuffa e Osuji a dare manforte a Iori, ma in attacco la parola concretezza è ancora un’illustre sconosciuta. Non si può arrivare davanti alla porta avversaria così tante volte prima di buttarla dentro. E bisogna sfruttare di più le occasioni da palla inattiva, su punizione e calcio d’angolo, che di tante squadre sono la fortuna e invece dei biancoscudati rappresentano la nota dolente. Se il Padova riuscirà a fare qualche piccolo ma costante balzo in avanti anche in questo senso forse la parola salvezza potrà entrare a far parte del vocabolario biancoscudato ben prima della fine del campionato, evitando ai tifosi un’infinita sofferenza. Chissà se la teoria dei piccoli passi continuerà a funzionare. Intanto sotto con la Ternana sabato prossimo: mai avversario fu più azzeccato per cercare di uscire per la prima volta del tutto dalla zona retrocessione. La boccata di ossigeno sarebbe di quelle che aiutano e non poco.  

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