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UN BRODINO PER IL MALATO

Brodino e mela cotta. Ha il sapore delle pietanze che si portano al malato direttamente a letto il pareggio ottenuto oggi contro la Salernitana. Il terzo 0-0 in casa della gestione Bisoli (gli altri due contro Spezia e Cittadella). L’allenatore biancoscudato si è detto felicissimo di questo pari, guardando al bicchiere mezzo pieno, per il fatto che non si è preso gol e si è riusciti in qualche modo a muovere la classifica, ma la preoccupazione nel tifoso non può che salire. Sale perché è vero che con la media che sta tenendo il Padova attualmente (da quando è tornato Bisoli una vittoria, due pareggi e una sola sconfitta) la salvezza normalmente non è un problema, ma è altrettanto innegabile che siamo ultimi e questi piccoli passi al momento non bastano per togliersi dalla zona bollente.

Conforta sapere che i nuovi arrivati si sono messi a completa disposizione. Che umanamente sono giocatori straordinari, che hanno voglia di soffrire fino all’ultimo. Che tecnicamente sono pure validi. Ma il tempo stringe e vincere (almeno in casa) è fondamentale per riuscire a risalire. Il tecnico dice che non si può avere tutto e subito. Che la fretta sarebbe la peggiore delle compagne di viaggio perché nella scalata dell’Everest può essere che un giorno c’è una bufera e rimani fermo lì ma può anche essere che il giorno dopo c’è il sole e magari guadagni più metri di quelli che avevi messo in preventivo di guadagnare, recuperando terreno.

Ma la cima è lontana. E bisogna raggiungerla. Costi quel che costi. E ora come ora è tanto dura coltivare l’ottimismo che Bisoli ostenta da quando è ritornato. Che dire: io mi auguro che abbia ragione lui il 12 maggio. Ma spero ancora di più che per esempio a Cremona la squadra dia altri segnali positivi. Magari andando in gol. Magari mostrando un po’ più di smalto e intraprendenza. “Tutto e subito” magari non va bene, ma neanche “domani o la settimana prossima” sono le parole che vogliamo sentirci ripetere.

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