Insomma, non è successo tutto per caso. Il gol del pari al 94’ di Spagnoli a Vicenza, la rete vittoria di Buonaiuto contro la Pergolettese sempre al 94’, la parata di Fortin su Udoh a Trieste a salvaguardare il vantaggio iniziale di Bortolussi che ha poi sancito il controsorpasso sui berici, sconfitti all’ultimo respiro dalla Virtus Verona. Erano davvero tutti segnali che qualcosa di straordinariamente bello doveva arrivare. E alla fine qualcosa di straordinariamente bello è arrivato. Il Padova è di nuovo in serie B, a distanza di sei anni dall’ultima volta in cui ci è stato. Un traguardo sportivo, certo, ma c’è di più. Molto di più. C’è una città intera che si è riscoperta innamorata della sua squadra. Un amore finalmente trasversale, che coinvolge anche le giovani generazioni che girano da mesi per la città con maglie, felpe e colori biancoscudati addosso, orgogliose. I tifosi del “ti amo quando perdi, figuriamoci quando vinci” ci sono sempre stati: pur decidendo di rimanere fuori dall’Euganeo, Ultras e Appartenenza non hanno mai fatto mancare alla squadra il sostegno di cui aveva bisogno, andandola ad acclamare al pullman in viale Nereo Rocco e riempiendo gli spalti degli stadi di tutte le città in cui il Biancoscudo è andato in trasferta. Altri tifosi non hanno aderito al boicottaggio dello stadio di casa e, pur turandosi il naso di fronte all’impianto più brutto della storia del calcio, ci sono a loro volta sempre stati. A tutti loro, a mano a mano che la squadra di Andreoletti macinava record su record, giocava bene e convinceva, si sono poi aggiunti tanti altri sostenitori: alcuni nuovi, altri di vecchia data, che magari si erano allontanati nel tempo scottati dalle tante delusioni. E d’altra parte essere tifosi del Padova non è facile: negli ultimi 6 anni, tra le due finali playoff perse e le eliminazioni cocenti nei primi turni degli spareggi, con corse al primo posto rese vane dalla corazzata di turno, i dispiaceri sono stati tanti. Troppi. E anche quest’anno a un certo punto pareva che la maledizione della serie C si abbattesse sui biancoscudati, quando i punti di distacco dal Vicenza, che erano 10, si sono azzerati e gli uomini di Vecchi hanno operato il sorpasso. E’ stato in quel momento che si è visto il grande valore morale del gruppo e del suo allenatore, Matteo Andreoletti, nella forza che hanno messo in campo per operare il controsorpasso e portarsi a casa lo strameritato salto di categoria.
Una menzione speciale la merita proprio il tecnico messo a capo di questa stupenda avventura. Un ragazzo giovane ma determinato, “esigente e a tratti insopportabile”, come si è definito lui stesso subito dopo la gara che ha sancito il successo del Padova. “So che ho chiesto tanto a questi ragazzi e non potrò mai dimostrare loro quanto mi ci sono affezionato, perché mi hanno davvero dato il cuore. Sono sicuro che non allenerò mai più un gruppo così speciale”.
Parole che più di tante altre spiegano perché, alla fine, il pur forte Padova ha avuto la meglio sul fortissimo Vicenza. Vincendo un campionato in cui nessuno, all’inizio, lo dava per favorito.
I meriti del mister sono innegabili e sinceramente mi auguro che resista con fermezza alle sirene di altri Club, e resti convinto alla guida del Padova anche il prossimo anno per poi programmare con lui pure il salto in serie A.
Renderei però una gran parte di merito anche alla società che aveva pianificato 1 solo ciclo “triennale” per il salto di categoria, e invece gliene sono serviti 2, riprogrammando in maniera sostenibile la strategia di mercato cammin facendo e trovando nel direttore Mirabelli un accorto professionista che ha attuato i suoi obiettivi sia tecnici che finanziaria resistendo ad una marea di critiche da parte di tifosi e stampa (e pagando praticamente solo lui di persona l’avventato esonero di Torrente nel 2024 che invece fu una decisione collegiale del management).
L’aver insistito nell’obbiettivo per due cicli triennali di lavoro quando ti eri attrezzato per uno solo è sicuramente un importante segnale di flessibilità, perseveranza e rispetto sia della piazza che del blasone (vedere Trieste), segnale al quale tutta la tifoseria – dalla più tiepida agli Ultras – dovrebbe obiettivamente rendere merito, senza ulteriori polemiche per i fatti del passato, e senza addossare a chi non ne ha la responsabilità l’imperdonabile colpa della bruttezza dello stadio.
Speriamo veramente in una riconciliazione tra tutte le parti in causa, e nel ritorno alla ragione ed all’unità (come auspicato da Mister Andreoletti nel suo discorso in Prato), da parte di tutti, per preparare il più serenamente possibile le basi della nuova stagione, stavolta finalmente in serie B.
Ciao Martina, sono Michele di Verona. Ci siamo conosciuti lo scorso giugno al Pedavena. Naturalmente non entro nel merito della promozione del Padova, perchè non ho sempre seguito la tua squadra del cuore, ma desidero esprimere la mia felicità a te, perchè, oltre che una bravissima giornalista, sei anche una grandissima tifosa e anch’io so cosa significa gioire per la propria squadra. Ho visto qualche immagine dopo l’ultima partita ed ero felice nel vederti emozionata per la tua squadra del cuore. Un forte abbraccio Martina!
Speriamo Andreoletti resti, sicuramente avrà ricevuto offerte anche di squadre grosse, ma credo converrebbe anche a lui rimanere e fare esperienza in serie B con noi.
È in una situazione dove tutto l’ambiente lo osanna e fare almeno un altro anno qui anche per la sua carriera potrebbe essere meglio.
Ovvio che in ogni caso chieda qualche garanzia sulle intenzioni della società.
Ribadisco che la società deve sfruttare il tempo guadagnato con la vittoria del campionato per preparare la prossima stagione: definire il prima possibile l’organico tecnico, DS e mister, io spero rimangano entrambi.
Fare di tutto per risanare i rapporti con comune e tifoseria, come ha detto il mister a caldo speriamo che questa vittoria serva per unire tutte le componenti dell’ambiente.
Migliorare, e di molto, la comunicazione con l’ambiente.
Certa stampa e anche certi tifosi devono invece essere meno prevenuti, essere aperti e disponibili al confronto.
La serie B è un bene per tutti, non dimentichiamolo.
Ha ragione Fabio e lo sottolineo anch’io. Non è un caso se Andreoletti venerdì scorso ci ha tenuto a sottolineare che questa promozione deve servire a riportare unità da parte di tutte le componenti.
Lavorare in un ambiente difficile, senza ultras in casa, con le contestazioni verso la società e con i giornalisti (alcuni) che si azzannano non aiuta di certo. Quello che abbiamo visto da Borile lunedì sera purtroppo dimostra che siamo ancora lontani dall’aver superato queste prese di posizione. Con intransigenza e musi duri non va da nessuna parte.
Bonavina ha annunciato pubblicamente che verrà ripristinata la Fattori. Voglio sperare che il gesto (sempre che venga seguito dai fatti) abbia gli effetti che tutti noi desideriamo.
Spero anche che Oughurlian nella prossima sua visita parli chiaro e usi toni diversi dall’ultima volta e la festa in Piazza sia come quella di venerdì scorso.
Qualcuno può fornire una sintesi di quanto detto in trasmissione da Borile?
L’ho guardata ieri online per curiosità. In sintesi:
Inziata con l’intenzione di festeggiare
Dopo la visione dell’intervista a caldo a Pegin dove si è tolto qualche sassolino con certa la stampa è iniziata la solita diatriba tra Barsotti e Canello che devono avere dei trascorsi personali per l’acredine che ci mettono entrambi a parlarsi contro.
C’era un tifoso, credo vicino agli ultras (non frequentando non conosco), che non ha dato risposte ma non mi pare abbia lasciato molta possibilità ad apertura al dialogo (impressione mia, spero sbagliata).
Il presidente del Campodarsego era giustamente allibito della piega presa dalla trasmissione visto che dovremmo essere felici ed in festa.
Tra i tanti record positivi di questo straordinario anno, segnalo pure il non avere subito un rigore che è uno in tutto il campionato. FORZA PADOVA IN B!
I vicentini questo lo sanno?
Grandissima gioia (e senso di liberazione da un incubo) per la promozione del Padova. Tifoso dell’Hellas, ma la mia seconda squadra è e rimarra’ sempre il Padova (un “chissene” totale a rivalità sportive da curva) : città che mi è rimasta nel cuore e in cui ho vissuto per una decina d’anni (sono entrato nel meraviglioso e sgangherato Appiani, ben prima che nel Bentegodi…). Voglio poi fare un plauso a Martina : oltre che un’ottima professionista, una persona che comunica una passione e un’umanità uniche, fondendo sport & vita in una cosa sola. In bocca al lupo per l’anno prossimo e speriamo che sia l’inizio di una nuova storia …
Una parola va fatta anche sul DS. Penso che poche volte ci siano stati dirigenti così divisivi e criticati, anche e in primis dal sottoscritto. Però… Cheapau. Pur ribadendo che di errori ne ha fatti (in primis la faccia non messa dopo Vicenza lo scorso anno, la scelta di Oddo come successore del decotto Torrente..), guardando il suo lavoro ha saputo, con 0 euro fare squadre di buon livello dal suo arrivo, valorizzare alcuni giocatori (Fortin, Vasic, Varas, Bortolussi…) e fare plusvalenze (incredibili in serie C..), scegliere giocatori che seppur nell’immediato non hanno reso (Crisetig, Valente) poi si sono dimostrati validi pedatori nella causa biancoscudata. Forse qualcuno potrebbe, se non chiedere scusa, almeno ammettere il buon lavoro fatto. Sinceramente non ricordo una squadra che ha fatto ZERO campagna acquisti (tranne inserimento di Fortin in sostituzione di Donnarumma e di un attaccante non propriamente di primo piano) e ha comunque vinto un campionato. Ripeto… la simpatia di Mirabelli è pari a quella di un chiuhua incarognito, però si è ben mosso. E spero rimanga per il prossimo anno.
La sua bravura, assieme ad Andreoletti, è stata proprio quella di mantenere la rosa della scorsa stagione.
Negli anni scorsi (parlo dell’era Cestaro) tantissime volte si diceva che bisognava mantenere l’ossatura e invece venivano sempre cambiato moltissimi giocatori.
Poi ovviamente di errori ne sono stati commessi, ma non fare mercato è stata una scelta corretta.
Bisogna anche dire che è stato coerente anche dopo la vittoria, non presentandosi alle interviste: non parla da sconfitto e non parla da vincitore.
Si può dire che era la prima partita di serie B : fuori casa, vittoria, “chi ben comincia”, con quel che segue!
Andreoletti, nell’intervista di ieri, è stato onesto (“non conosco la serie B ma ora faccio una full immersion”) e realista (“ci vogliono elementi esperti della serie B pur mantenendo questo gruppo”). Come giù scritto confido in Mirabelli nello scegliere gli elementi giusti. Abbiamo vinto ad Avellino ma anche loro, ora, non sono da serie B, come non lo siamo noi.
Sei anni fa aleggiava lo stesso ottimismo dopo la SuperCoppa stravinta (5-1 al Livorno e vittoria a Lecce … che ora è in A) … ma retrocedemmo subito.
Non so se questa difesa, a partire da Fortin (fortissimo tra i pali ma scarso con i piedi, non ancora sicuro nelle uscite e rischioso nelle partenze dal basso) avrebbe fatto la stessa figura già quest’anno in B. Ieri, Delli Carri e poi Faedo si sono lanciati in un dribbling scatenato per perdere palla sulla trequarti rischiando un contropiede avversario con retroguardia senza di loro.
Abbiamo una squadra forte ma, per la B, deve maturare perchè i margini di errore sono minori.
Intanto, aspettiamo con trepidazione il 17 maggio per la festa finale e con la speranza di alzare anche la SuperCoppa di C
Andreoletti ha anche detto (un po’ a sorpresa) che se veniamo aggrediti alti non abbiamo rimedi.
Per puntellare l’organico servono, a mio parere, 5 elementi: un portiere di esperienza, un attaccante prolifico da affiancare a Bortolussi, due centrocampisti di categoria e un difensore di esperienza. Poi la scelta del modulo (meglio il 3-5-2 che il 3-4-2-1) cambia le prospettive del mercato.
In B le scommesse si pagano caro, come abbiamo già sperimentato nel 2018-2019 (dove abbiamo vinto la miseria di 5 partite nell’intero campionato e stravolto la squadra a gennaio nella (vana) speranza di recuperare).
ADESSO, a risultato meritatamente raggiunto, è bello poter lasciare commenti e aspirazioni per il prossimo campionato in serie B. Io consiglierei di non stravolgere la squadra: lasciare l’impalcatura attuale, magari rifinirla al meglio in pochissimo tasselli. Vorrei tanto vedere un mastino stile Romeo Benetti e un regista stile Demetrio Albertini. Venendo al concreto, mi è piaciuto il difensore centrale della Clodiense, Andrea Munaretto. Confido nelle scelte del d.s.
La partita di sabato lascia il tempo che trova, però mi è sembrato veramente di rivedere il Padova del girone d’andata, soprattutto nel primo tempo.
Però non si deve far l’errore di 7 anni fa dove la vittoria della supercoppa aveva fatto sopravvalutare la rosa.
Ma quest’anno credo che abbiamo più genete di business che romantici.
Giusto mantenere la struttura della rosa, ma se guardo gli ultimi 11 titolari in capionato penso che servano almeno 4/5 elementi nuovi + altre alternative per completare l’organico.
Fortin, a meno che non arrivi una di A che lo fa giocare titolare non lo venderei. Lo farei giocare un anno qui e poi lo venderei il prossimo anno.
Leggo da più parti che – nel caso le Euganeo non sia pronto a norma per la serie B all’inizio della prossima stagione – la possibilità che il Padova possa usare lo stadio di Cittadella per le partite in casa tenderebbe allo zero, per via del fatto che i granata avrebbero gia’ risposto picche alla richiesta del Calcio Padova .
Ammesso che questo sia vero e non una semplice illazione giornalistica, qualcuno conosce il motivo di questo rifiuto? Non dovrebbero essere più che sorelle le tue Societa’? Che senso ha che il calcio Padova debba andare a giocare a Ferrara perché da Cittadella ci negano l’uso temporaneo del loro stadio, per motivi non ben specificati che spero proprio non siano una maggiore affinità territoriale per i colori del Vicenza piuttosto che per quelli del Padova?
Se qualcuno di ben informato ne sa qualcosa, grazie per chiarimenti in merito.
Spero che non si debba migrare e che sia tutto a posto all’Euganeo per fine Agosto anche se vi saranno ‘sti 6 concerti. Già il Comune ha sulla coscienza gli anni persi per la Curva Sud … e sanno già cosa fare da dopo Padova – Catania dell’anno scorso. Dover esordire in B in campo neutro sarebbe un’ulteriore espressione di inaffidabilita’ dell’attuale amministrazione comunale
Ma quindi, se non ho capito male l’agibilità del catafalco che ci ritroviamo dipende dal Questore non tanto dalla lega di B, giusto?
I problemi principali sono relativi alla sicurezza dopo i fatto con Catania, quelli strutturali (che ci sono) dovrebbero essere messi a posto entro fine agosto.
Non voglio nemmeno pensare che ci possano essere problemi.
Lo stadio è brutto, vecchio anticalcio e tutto, ma uno stadio.
Non mi si venga a dire che lo stadio per esempio della Carrarese o di Cittadella o Sudtirol sono tanto meglio.
Cioè, non può essere normale che lo stadio di Lignano (che non so nemmeno se abbia una squadra) sia a norma per la B e il nostro no.