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IL PADOVA CHIAMA, PADOVA RISPONDE

Che voto date al mercato del Padova? La maggior parte dei tifosi, oltre il 40 per cento, ha cliccato sul “6” nel sondaggio che abbiamo lanciato sul nostro sito. Un voto sufficiente, ma, diciamo così, non entusiasmante. Il voto è espressione della consapevolezza che la categoria è nuova, è super impegnativa, e quindi ci vogliono qualità e quantità, organizzazione di gioco e “piedi buoni”, lavoro settimanale e capacità di trasformarlo in prestazione positiva da parte dei giocatori, ma anche della convinzione che la squadra biancoscudata abbia in fondo tutto quel che serve per poter centrare l’obiettivo della salvezza, a maggior ragione dopo la presa di coscienza da parte della direzione tecnica, durante il ritiro e le prime amichevoli estive, che la B richiedeva un innalzamento del livello della rosa sotto tutti i punti di vista e dunque che ci voleva un cambio in corsa nella modalità della costruzione della stessa: alla decisione iniziale di mantenere il più possibile l’ossatura della squadra che aveva vinto il campionato di serie C è seguita quella di cambiare un po’ di più e di inserire ben 14 nuovi interpreti, esperti della B e in qualche caso anche della A.

Eppure, il Padova sta facendo fatica a raggiungere quella sufficienza. Col Frosinone all’Euganeo, nonostante l’interpretazione “gagliarda” da parte di Crisetig e compagni, è arrivata la seconda sconfitta in tre partite. Cosa sta succedendo? Sono emblematiche, a questo proposito, le parole pronunciate da Matteo Andreoletti nel post gara. L’allenatore biancoscudato ha detto con molta onestà che il suo Padova non è più la squadra “ammazza campionato” bensì “una delle tante” che potrà giocarsi la permanenza nella categoria, si spera nel modo più tranquillo possibile.

“Perdere mortifica sempre ma sono orgoglioso di questo gruppo e di quello che ha messo in campo. Se stiamo tutti uniti porteremo la barca in porto”, ha sottolineato, ribadendolo, come un mantra, più e più volte durante una delle conferenze stampa del dopo partita più brevi della sua storia in biancoscudato.

Le difficoltà sono diverse e lui lo sa: senza voler gettare la croce addosso a Villa e Sgarbi, è evidente che la partenza di Delli Carri, che rappresentava il pilastro, la certezza, il punto di riferimento in difesa, ha lasciato un cratere, non una semplice casella da riempire con un nuovo innesto. C’è poi che qualche altra certezza è venuta meno proprio perché il gruppo è stato cambiato molto e quel che prima veniva a memoria ora non viene più. I nuovi arrivati sono forti ma ci vogliono tempo e pazienza sia affinché si crei coi vecchi la “confidenza” che ora non ci può ancora essere e che era invece punto di forza imprescindibile del Padova dell’anno scorso. Nessuno discute le qualità degli stessi Villa e Sgarbi, di Baselli, di Barreca e di Lasagna (e ci mancherebbe anche!) ma è indubbio che, quando sei fermo da molto o perché vieni da un campionato in cui non hai giocato molto o perché quest’estate non hai fatto il ritiro con la squadra, per tornare ad avere la gamba dei tempi migliori devi avere la possibilità di metterci minuti di partita in cui puoi ancora non essere al top.

Non resta quindi che continuare così. Col duro lavoro e la massima disponibilità al sacrificio. E nel frattempo, come mister Andreoletti, aggrapparci a nostra volta alle certezze che abbiamo: ovvero a quell’unità d’intenti, in spogliatoio e tra la squadra e il meraviglioso pubblico ritrovato anche all’Euganeo, che rappresenta il fondamento che non dovrà venire mai meno. Solo andando sempre a 300 all’ora si potrà raggiungere l’agognato traguardo. E quest’intensità non dovrà mai scemare, rimanendo la caratteristica fondante del Padova anche quando la squadra comincerà ad ingranare e a veder salire l’autostima che solo i risultati positivi possono infondere con tanta abbondanza. Umiltà, ragazzi, fino alla fine.

3 commenti - 196 visite Commenta

Andrea

Si, Delli Carri ha lasciato una voragine. Il motivo secondo me non è tanto di ordine tattico, quanto dovuto al fatto che manca quell’aggressività e quel sano randellare sul quale Delli Carri era maestro (se lo ricordano bene le punte avversarie, a cominciare da Lescano 2 anni fa a Trieste). Faedo è leggero e poco aggressivo di suo, anche se in fase di attacco è molto valido e propositivo. Sgarbi dà l’ipressione di essere un pò spaesato e non trasmette certo quella sensazione di difensore arcigno e roccioso che era Delli Carri. Secondo me ne risente tutto il reparto.
Crisetig semplicemente sta mantenendo lo stesso passo dello scorso anno, ma ora non va più bene. Confido molto che Bacci possa essere la piacevole sorpresa.
La verità purtroppo è che nessuno dei nuovi sta facendo la differenza e continuiamo a dipendere da Varas (sabato il migliore per distacco), Fusi, Capello & co.
Sull’Euganeo è meglio se non mi esprimo. Costava troppo mettere un manto erboso anche sotto la est invece di lasciare quello schifo sulla ex pista da atletica? Fare uguale al lato ovest no eh?!? Troppi schei amministrazione? Così come mettere seggiolini anche in este e ovest nord per tirare fuori altri 2/3000 posti?!? niente… dobbiamo aspettare che sia pronta la nord… A proposito di nord: così comne era l’ultima volta che l’ho vista il 18/4 in occasione di Padova-Clodiense così la ritrovo tale e quale. Quanti ci stanno lavorando in 5? Non dovevano mettere subito la copertura? Lo stato di avanzameno io no l’ho minimamente visto

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Lele

Mettiamocela via che il prossimo passo per vedere un cambiamento all’interno di quel catafalco sarà quando il Padova stare per andare in A….e allora tutti si faranno in bella vista a dire, parlare, cianciare e mostrarsi fighi….anche durante la vacanze agostane…vero BONAVINA?

Dai dai toxi…contentemosse che hanno riaperto la Fattori…piuttosto spero che domenica prossima i cancelli siano aperti almeno un’orta prima…VERGOGNA ….CHE SCHIFO!!!

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Principe

Grazie Martina per essere intervenuta ancora una volta a sostegno dei tifosi che anche sabato scorso sono stati umiliati in quello che dovrebbe essere il loro “stadio”

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