CHECCO ZALONE E’ UN GRANDE!

Sotto posterò un video e chi non ne capirà la genialità ironica, delicata, “condensata” ed espansiva, ‘azzi suoi.

Certo c’è anche quella splendida QUEEN di Helen Mirren (vedere qualche suo film please!) che lo rende ancora più attraente, ma quello è “plus” sebbene non marginale.

 

COME TARANTINO MA NON TARANTOLATO

Ringrazio i ragazzi della redazione per le loro affettuose premure.

Spieghiamo il titolo:

Io non sono un tarantiniano folgorato o abbagliato, mi piacciono, anche molto, alcuni suoi film, Jackie Brown, Pulp Fiction e Bastardi senza Gloria.

Di Kill Bill 1 & 2 sto cercando di imitare il metodo dell’analessi,  un metodo narrativo dove arrivati ad un certo capitolo della narrazione torni indietro nel raccontare fatti antecedenti.

Se credevate di esservela cavata col CAPITOLO UNO del Topic “Chi sono Io?” vi siete sbagliati.

 

P.s.

Al momento ho qualche “problemino”  che non mi agevola nella concentrazione, spero passi presto

Pp.ss.

Se qualche Tarantiniano volesse nel frattempo dire la sua … SPAZIO APERTO

 

IN PANNE

La redazione del Blog si scusa per la temporanea (si spera) sospensione delle attività a causa della necessità di RIFASARE le facoltà del titolare del Blog stesso.

Si evidenzia che la nascita e la repentina morte di quella/o schifezza/o-schifezza/o chiamata/o “superleague” NON è tra le cause della sfasatura del Dominus.

La forma della frase soprascritta risponde alle esigenze imperative del “politically correct” (politicamente corretto/a).

CHI SONO IO?

La risposta che ho trovato più consona viene messa in bocca al più complesso dei personaggi omerici: Ulisse alias NESSUNO.

Come può Nessuno proporre ad altri una qualsiasi riflessione?

Non può.

Ulisse-Nessuno usa il primo nickname della letteratura  per pura ed astuta difesa dal Ciclope?

Non credo, non lo so, non ne sono sicuro.

E tu chi sei?

Qual’è la colonna sonora, artistica, fattuale, spirituale della tua storia esistenziale fino ad oggi.

Con molti dubbi, sparsi qua e là, conosco a fatica la mia e ne descriverò (forse) le tappe principali.

E tu?

P.s.

In questa fase della mia vita o mi prendete come sono o mi lasciate perdere, il che vuol dire un Topic senza l’indispensabile partecipazione vostra.

Il che vorrebbe dire NESSUN Topic.

Quando e perchè “NGU o ACR” piansero la prima volta?

La possibilità che i primitivi comunicassero con una qualsiasi forma di “linguaggio” verbale-gutturale è una delle ossessioni – assai controverse – dei paleoantropologi.

Pare che la chiave di tutto (?) stia in un piccolo ossicino, situato sotto la lingua, chiamato IOIDE.

Senza quello non è possibile un’articolazione per una qualsiasi forma di emissioni fonetiche diverse dalle emissioni gutturali.

Tuttavia, tra le migliaia di reperti fossili, di IOIDE ne è stato trovato UNO SOLO, appartenente ai Neanderthaliani, estinti tra i 30/40 mila anni fa dopo circa 300 mila anni dalla sua “comparsa”.

E l’Uomo Habilis?

E l’Uomo Sapiens?

Credo che sia necessario avvertire che tra le due specie può intercorrere una milionata (!) d’anni.

Sì, la paleoantropologia si misura a centinaia di migliaia o a milionate di anni.

Capirai…

“NGU e ACR”, evidenti nomi di fantasia, sono articolabili senza muovere la lingua, più il primo che il secondo.

Ma non voglio correre il rischio di perdermi, anche se si tratta di una materia di cui ho una modesta ma sufficiente cognizione di causa.

Quindi torno al titolo del Topic per cui ho da anni una curiosità molto vicina all’ossessione (…).

Il “triangolo” psichico “cognizione, emozione, pianto”, chiaramente semplificato, DEVE essere avvenuto una prima volta.

Il quando e perchè appartiene alle supposizioni irrisolte, ma sicuramente (?) non fu per un dolore fisico.

L’apparato lacrimale, credo, appartenga a tutto il mondo animale terrestre, tuttavia ho nozione che l’unico animale che “piange”, in situazioni di stress sia l’elefante, animale la cui prima apparizione è datata a una milionata d’anni fa.

Bene, ma l’HOMO?

Per varie ragioni, che ho pure studiato, l’Homo non pianse la prima volta per “amore” tra maschio e femmina.

L’accoppiamento, almeno alle origini, era “libero” e casuale, esclusivamente (?) per funzione riproduttiva.

Ora, scusandomi profondamente per una teoria che piace a me, voglio pensare che la prima lacrima primitiva avvenne per la COGNIZIONE di una perdita “definitiva”, l’EMOZIONE conseguente portò ad uno stress che sollecitò l’apparato lacrimale in un modo inusuale, incontrollato, e gli occhi produssero una LACRIMA.

Ora pensate a quanti romanzi, poesie, film e canzoni (chiave per participare al Topic-n.d.g.) hanno reso “onorevole” quella funzione, quindi “amare” le proprie lacrime ci ha reso ciò che siamo.

Su ciò che saremo non ha per me tanta importanza.

 

NOTA 1

Credo che Eva non abbia offerto una mela ad Adamo, un frutto non così dolce se equiparato ad un “ficus”.

Per la loro libertà di scelta, non credo impulsiva,  dovettero andarsene, contriti e piangenti, dal Paradiso Celeste.

Tuttavia – suppongo – trovarono altre consolazioni in mezzo alle tribolazioni..

NOTA 2

Forse l’affermazione su ciò che saremo, priva di personale interesse, può apparire perentopria e presuntuosa.

Infatti non è del tutto vera.

Nella paleoantropologia una delle più importanti  ricerche per capire l’evoluzione avviene sulle “evacuazioni” corporali fossili, dette “coproliti”, purtroppo rare.

Per ciò che concerne il futuro farò solo due rilievi:

a) sulla Luna ci sono circa cinquanta sacchetti contenenti le evacuazioni degli astronauti. Uno dei progetti del prossimo allunaggio sarà riportarle sulla terra per verificarne le mutazioni batterico-virali avvenute in assenza di gravità dopo mezzo secolo;

b) uno dei problemi più seri per l’insediamento umano su Marte sarà ancora connesso coi problemi dello smaltimento dei rifiuti umani, molto carichi batteriologicamente.

Vero è che non siamo pipistrelli, dove le mutazioni batteriche e virali delle loro deiezioni preoccupano non poco.

Però non è ancora tempo per piangere, visto che oggi c’è “altro”.

 

 

“ARTURO DOVE CAZZO VAI?!”

E’ l’esclamazione, con tono pacato e leggermente irridente, di Antonio Conte ad Arturo Vidal durante Inter – Atalanta.

L’Arturo aveva fatto una pirlata travestita da “gesto tecnico”(colpo di tacco sbagliato).

Mi ha strappato un leggero sorriso.

Con un’età diversa e in un periodo molto diverso, con alcuni “amici miei”, l’avremmo probabilmente trasformata in un tormentone di autoricoscimento  simile al “daccene Briegel!”, nato sugli spalti durante quel Verona 3 Napoli 1 e usato fino a una quindicina d’anni fa.

Quando  sentivo quell’espressione durante una partita di tennis, di calcetto o calcio amatoriale, capivo che c’era qualcuno della mia “groove armada”(5/6) che si stava divertendo.

Naturalmente “daccene” non significa spartisci con noi ma daghéne.

Come si dice oggi?

Meme?

SENZA TITOLI

 

In dodici anni di vita di questo piccolo spazio di chiacchere, più o meno interessanti, è la prima volta che per un mese non sono riuscito a proporre un argomento.

Tralasciando le motivazioni strettamente personali, quelle vicine e quelle lontane, credo che molto sia dovuto dal peso di un’immersione costante  nella lettura dei quotidiani e dall’esigenza di approfondimenti storici di taluni eventi che erroneamente credevo di padroneggiare, specie nelle loro radici sociali e politiche.

Quindi ho ripreso in mano vecchi testi, ho visto o ri-visto molti film, documentari storici e biografici, ascoltato molta musica, seguendo prevalentemente due filoni: razzismo e antisemitismo.

Capita di credersi preparato perchè sai di aver affrontato quelle tematiche molte volte, ma ti accorgi che non sono state sufficienti  e quel PERCHE’, PERCHE’, rimane un convitato di pietra.

Inevitabilmente, pur restando in quelle tematiche, ti assale un desiderio di “leggerezza”, una sorta di “time out” restando in piedi, sintetizzando il tutto in alcune parole: SOUL, SHALOM.

Sul Soul a me, non a voi giustamente, bastano alcuni nomi: Sam Cooke, Otis Redding, Aretha Franklin, Marvin Gaye.

E il Blues?

Tutto, compreso quello dei bianchi che hanno reso il loro devoto omaggio.

E il Rap?

Chi ha frequentato il Popolo dei Neri sa che il Rap viene sentito prevalentemente come “cosa loro”, una sorta di linguaggio musicale dedicato, poi se anche i bianchi e i “wazungu” comprano i cd, vale la regola del “pecunia non olet” e perchè mai dovrebbe il contrario.

Ma come, ridurre un problema come il razzismo scrivendo della loro musica?!

Certamente, e con un po’ di cervello superiore alla briciola si può comprendere che può bastare anche meno.

Sull’antisemitismo l’orrore e lo sconcerto sono stati pesanti, al limite dell’insopportabile, perchè nelle menti e negli uomini liberi da pregiudizi di sorta non ci può essere una metabolizzazione di quell’orrore culturale e materiale.

Mai.

Data la vastità del tema, mi sono soffermato su un particolare, apparentemente marginale, di quello tedesco.

Dolente è stata la sorpresa di scoprire che i germi di quell’ immane “epidemia”, pianificata dall’avvento di Hitler e del nazismo, avevano già avuto almeno un paio di precedenti significativi.

Uno nel 1923 a Monaco con l’istituzione di una cattedra universitaria di IGIENE RAZZIALE (?!), il secondo nel 1927 con la creazione dell’ISTITUTO BERLINESE di ANTROPOLOGIA, istituzione apparentemente “neutra” se non fosse che da quella università uscirono alcuni dei “programmatori” del genocidio ebraico e non solo quello.

In quell’Istituto si formò anche Josef Mengele, “l’angelo della morte”, l’uomo dei più orrendi esperimenti sugli ebrei internati.

E fu lì, a Berlino, ben prima dell’avvento di Hitler, che i pregiudizi antisemiti si ammantarono di “scientificità”.

Ma dal 1918 al 1933, in Germania, ci fu l’ultimo tentativo (confuso) di un governo liberal-democratico tedesco noto come “Repubblica di Weimar”.

Quindi, non essendo uno storico, ma osservando le date, posso solo dedurre che l’antisemitismo tedesco provenisse già dal secolo precedente.

Tuttavia, anche in questo caso, mi sono affidato ad un elemento “leggero”.

Qualcuno sa darmi una spiegazione sul fatto della presenza di innumerevoli grandi personaggi ebrei o di origine ebraica in TUTTE le “Sette Arti”, più l’ottava inserendovi il Cinema?

Come può un popolo, vessato, perseguitato, considerato “impuro”, produrre Artisti e Scienziati tra i più grandi della Storia Moderna e di quella Contemporanea?

Per quanto mi riguarda qualche risposta, probabilmente sgradita a molti, ce l’avrei, ma la tengo per me.

Nel prosieguo di questo Topic mi limiterò ad onorare il “Black People” e quello “Jewish” con qualche esempio e chi lo vorrà potrà fare altrettanto.

Cordialità.