MA NON SI PUO’ ESSERE AL “Rosina dammela dammela dammela, Rosina…”

Con le pinze, ma niente bisturi.
Ho letto un po’ qua e là, ma sulla questione della violenza e delle molestie sessuali.
C’è chi ha scritto che “l’Orco” se lo conosci lo eviti (mica tanto facile), e chi fa una doverosa distinzione tra violenza (anche se solo psicologica) e la molestia sessuale (che ritengo di difficile e sicura definizione).
Quindi sono partito da me chiedendomi se ho mai molestato una femmina (di violenza neanche per scherzo!).
E’ chiarissimo che resta fondamentale una definizione di “molestia”, e non prenderei con facilità la versione giuridica che ne viene data, modificando la sociologia dei rapporti intersessuali, è diventata rigidissima.
E’ inutile usar modestia, l’ambito della sessualità mi è arci noto.
All’età di 5CINQUE5 anni fui piacevolmente molestato da una bambina di dieci anni e non ho mai “perdonato” l’occhiuta madre mia di aver interrotto quel momento di inconsapevole e indefinibile “plaisir”.
A 17 anni fui ancora piacevolmente molestato dalla miglior amica di mia madre, ma qui “l’occhiuta” lo seppe solo nel suo ultimo anno di vita.
E da lì la mia personale “diga” franò diventando quel che si dice un “tombeur des femmes”, fino a dieci anni fa, data del mio terzo matrimonio con cui mi sono ravveduto totalmente (fino ad ora…).
Ma oggi sono sicuro di aver fatto almeno DUE molestie sessuali, ed il fatto che ebbero alla fine un risultato concreto e positivo, non conta un cass.
L’approccio fu molesto e questo mi basta.
Su questo Topic non scriverà quasi nessuno, pur coperto dall’anonimato, ma poco mi frega.
Però la domanda se qui nessuno pensa d’esser stato “molesto”, almeno nei modi d’approccio, mi interessa.
Solo per il fatto che lo spirito “sociologico” della vicenda mi appartiene.
E’ anche materia di studio mia, e neanche tanto superficiale.
Rosina, anche se sei disponibile, vigila, e vigila bene, il passaggio dalla molestia alla violenza, oggi è un battito di ciglia.

E ALLA FINE (alla fine…?) LA DIGA CEDETTE

Leggete il titolo come più vi aggrada, ma la parola battuta sulla tastiera sia “lieve e non greve”.
Qui vige un particolare Ordine della Giarettiera, chi non sa cos’è lo cerchi, di cui abbiamo adottato il celebre motto “… Honni soit qui mal y pense…”, che tradotto alla buona significa “…sia delicato/dolce (da honey?) chi pensa male…”.
Eh sì che bisogna esserlo, dopo il clamore che ha sucitato la “scoperta” dei NUOVI ORCHI from Hollywood e dintorni, famosi e potenti, che hanno usato quel POTERE per ottenere un po’ di “tenerezza sessuale”.
Perchè, ovviamente, è il potere di disporre di un pezzo importante della vita altrui che si porta a rimorchio il “… o me LA dai o sei FUORI!” (per dirla alla Briateur).
Quindi accade (dalla notte dei tempi) che l’uso del potere sull’anello più debole della catena umana, le donne, le bambine e i bambini, categorie storicamente diverse, ma sempre alla mercè o del potente, o del più forte, per piegare quella che, di volta in volta, era, poteva essere, il rifiuto cosciente o il rifiuto istintivo di chi poi cede perchè alla fine “si fida”.
Lo scalpore non è stato subito, immediato, per un giudizio morale ragionato e ragionevole, per Zeus!, tra l’altro mitologico sporcaccione, lo scalpore lo ha fatto quel portare alla realtà di tutti noi, più o meno navigati, un pezzo, più o meno grande, nostro mondo finto, quello dei sogni creati dai “filmmakers”, un regista, un attore o quello che alla fine permette che il sogno venga confezionato, cioè il produttore, quello che mette parte dei soldi suoi e parte li raccoglie da altri.
Di “quel” mondo di celluloide, “tutto” sapevamo, almeno intuitivamente, perchè nel dopoguerra, dopo i decenni tentennanti dei ’50, ’60 e dei ’70 (dove si fecero i grandi Capolavori del Cinema) bisognava che l’industria si sviluppasse, esplodesse, affascinasse, portasse oltre la realtà quotidiana e tribolata, ed allora si cercarono soggetti più “caldi”, arrivando a rappresentare sullo schermo quello che in realtà (quella vera!) avveniva in molti party di produttori, attori famosi, e congrega varia.
Il tutto per distanziare un NOI che dobbiamo continuare a sognare, ed un LORO che, fosse ben chiaro, era un mondo a parte e le scorciatoie, il passe passe-partout, anche per le analfabete in recitazione lo avevano, come parte anatomica, sempre appresso.
Va anche detto che ci fu chi disse NO, ma non biasimo chi cedette, la penso così, e non farò nomi perchè sono anche un po’ infastidito dalla pletora di “pubblici ministeri” da bar che hanno già sentenziato.
E gli ineffabili, cruenti, social network hanno già riversato a manetta il loro livore di sfigati.
Non c’è una conclusione del Topic, non mi riesce, ma ne ho viste coi miei occhi ed orecchie che voi umani…
SECONDA PARTE
Ci sono da scegliere gli attori che abbiamo preferito, era un impegno della trilogia sul cinema.
Io scrivo i miei:
– Orson Wells
– Paul Newman
– James Steward
– William Holden
– Henry Fonda
– James Dean
– Gino cervi
– Totò
– Charlie Chaplin
– Ugo Tognazzi
Ma, Gazza, sono tutti deceduti?
E allora?
Erano Bravissimi.
Spero che nella loro tomba li lascino stare.

A POTENDOLO, CHI VORRESTI?

POTENDOLO è un ridente paesino di una decina di abitanti, cinque donne e cinque uomini, in riva al Lago di Vorrej, nell’alta Val del Pig.
E’ il primo paesino che prende un nome gerudioarticolato in onore della storica gloria locale:
Il poeta Eusandre De la Gaze, che nel 1700 scrisse il famoso Poema “Anch’io potendolo”.
Allora quattro righe demenziali d’introduzione sono state scritte e adesso una (ho scritto una!) domanda che ha accompagnato la mia vita dall’età di 13 anni a ieri.
Avendone la possibilità, quale ATTRICE sceglieresti per passare un tempo indefinito con lei, organizzando o attuando una serie di passatempi che vanno, a scelta, dalla lettura di tutte le biografie dei grandi filosofi, a quelle dei Santi, giocare a “rubamazzo”, giocare a Monopoli… Oppure esercitarti, lei consenziente in toto, sulle 64 posizioni del Kama Sutra, scegliendo possibilmente quelle che ti permettano di sciogliere i tuoi (e suoi) arti, dopo aver tentato di farlo “strano”, molto “strano”.
Vi garantisco sul mio onore che, con “linguaggio da caserma”, ma molto meglio con quello “alluso”, il 97,8% delle persone, con maggiore o minore confidenza, prima o dopo, durante una conversazione cazzeggiante, a quel desiderio ha ALLUSO.
La scelta può avvenire solo su DUE attrici , presenti o del passato, ed eventualmente una “riserva recondita”.
Ad esempio, io non sceglierei mai Gwyneth Paltrow, Grace Kelly o Julia Roberts (il motivo non lo scrivo).
Per oggi va bene così.
Fine.

P.S.:
Credo che le capacità recitative non dovrebbero influenzare le scelte, però, eh, liberi tutti…

P.P.S.S.:
Poichè per la maggior parte di chi scrive qui mi è totalmente sconosciuta, chi scegliesse UN ATTORE, non sarà censurato.

LA SCELTA

Il problema della SCELTA ha visto impegnati quasi tutti i grandi filosofi, da Platone a quelli del XX° Secolo, e credo che la riflessione non finirà mai.
Ogni nostro atto cosciente è figlio di una scelta, come lo è il noto paradosso che anche una “non scelta” è in sè una scelta.
Calma, sebbene anche il nostro San Tommaso ha detto la sua sull’atto dello scegliere, in questo Topic la cosa è di molto più leggera ed incomparabile, anche se a guardar bene ha la sua complessità.
Mi sono sempre posto la domanda del perchè scelgo un film invece di un altro.
Perchè mi capita talora di scegliere un film già visto rispetto ad un altro, del quale, magari, sia la catena di Sant’Antonio del passaparola amicale, sia le recensioni critiche ne parlino bene, o adirittura di un film “da non perdere”.
Quella dei cosiddetti “film da non perdere” si rivela essere spesso un coltello a due lame, ma senza manico.
Nel senso che se dopo averlo visto ti scappa un “boh! tutto qui” (prima lama), di fronte all’insistenza e quantità di giudizi positivi, rischi di porti il quesito “allora son io che non capisco” (seconda lama).
In vita mia penso di non essere mai entrato casualmente in un cinema tranne in due casi:
“Un Uomo, una Donna” (1966), da cui uscii quasi estasiato e cominciai a far pressione su tutti gli amici e le amiche che non l’avevano visto, raccogliendo ringraziamenti a pioggia.
Lo rividi dieci anni dopo ed il film mi sembrò un concentrato di banalità ben condite, con una colonna sonora che più ruffiana non si può.
Il film non era cambiato ovviamente, ero cambiato io ed erano cambiate le mie scelte.
La seconda visione “casuale”, era il primo giorno di programmazione, all’ex Cinema Bra, e i giornali non si occupavano ancora in modo sistematico, come oggi, a recensire i film, fu “Blade Runner” (1982).
La spinta ad entrare fu la presenza nel film di Harrison Ford, che aveva già avuto modo di catturare la nostra attenzione con i film precedenti.
E qui scatta una delle modalità che orientano spesso le scelte, i protagonisti indipendentemente dal film.
Per esempio io non perderò mai un film di Clint Eastwood, repubblicano e di destra (…), nè ne ho mai perso uno con Lee Marvin, democratico, dopo “Liberty Valance”.
Ma tornando a “Blade Runner”, rimasi, come dire, “fulminato” a tal punto dal film che rimasi al cinema per rivederlo subito (allora si poteva).
Poi feci una campagna pubblicitaria forsennata del film con tutti gli amici, informando i più “avvertiti” che si trattava del miglior film “distopico” (rappresentazione di un futuro e una società non desiderabili) che avessi mai visto.
Il risultato nei miei riguardi fu un grande “tonfo”, tanto che persi per parecchio tempo la mia fama di “bussola cinematografica”.
Col passare del tempo, quindi c’entrano anche le capacità cognitive (si spera), la mia fase di “scelta” si è ampliata e riesco a guardare (quasi) tutto, anche dopo recensioni che mi vedrebbero perplesso verso la visione del film.
Ultimo esempio la visione del surreale e “distopico” (…) THE LOBSTER, che vi sfido a vedere, per avere almeno una motivazione, opinabile, ma possibile, per insultarmi.
Rimane inteso che quando sono incerto sulla scelta, vado sul “sicuro”: un qualsiasi film Western, da “Ombre Rosse” (Stagecoach del 1939) in poi, specie, ma non solo , di John Ford Regista, con John Wayne (repubblicano e destrone) come protagonista.
Oppure guardo per l’ennesima volta ” L’Ultimo dei Mohicani” (entrambe le versioni molto diverse tra loro) con un mio attore di “culto” : Daniel-Day Lewis.
E le vostre scelte chi le governa?

IL TOMISMO DI SAN TOMMASO D’AQUINO

Pensatore, con altri pensatori, impressionante.
E’ un caso classico di “serendipity”, stavo cercando una cosa semplice e m’imbatto in Costui, che grande è e non semplice.
Gira e rigira si arriva sempre lì, al PENSIERO, ai Pensatori, privi di strumenti elettronici semplificatori.
Ed io QUELLO a “questi” (o alcuni di questi d’oggi) vo comparando, e mi sovvien un Infinito (!?) malessere, quasi una depressione.

NOTA
Superflua, ma sempre nota è: questo NON E’ il nuovo Topic evidentemente, ma ho voglia di andare ancora un po’ avanti con la sua lettura.
Sorry.

KRIMINAL

No, non parlerò del personaggio dei fumetti, nato nel 1964 come “risposta” al più vecchio (1962) ed “elegante” Diabolik.
Il fatto è che dovrei ricominciare a studiare di più e leggere di meno i quotidiani e specialmente guardare i Telegiornali.
La violenza sulle persone (specie le donne) occupa ormai il 70/80 % delle notizie.
Ora è un dato di fatto che tutti i regimi dittatoriali hanno sempre mandato “direttive” (vincolanti) affinchè la cronaca nera sparisse dai giornali.
Il motivo è evidente: come può un “paradiso” creato sulla Terra avere/pensare la violenza (non autorizzata…) come elemento frequente.
Quindi i dati statistici di quei regimi sulle violenze individuali, praticamente non esistono.
Ricordo invece con sufficiente chiarezza che dal 1947 in poi, una delle riviste più vendute per anni (avevo un’edicola di giornali) si chiamava “CRIMEN” e trattava soltanto di atti di violenza individuale contro la persona.
Con Grand Hotel, fotoromanzi d’amore, Crimen (storie d’orrore) era tra i più venduti.
Poi nel 1971 il settimanale cinematografico LE ORE, si trasformò nel primo tentativo di porno-rivista e non ci fu più partita.
Curiosità: irreprensibili professionisti, prima compravano una mazzetta di riviste e quotidiani, poi con un CENNO ti facevano mettere Le Ore in mezzo e ben coperte (ossimoro, erano nude…).
Vorrei sottolineare che ora la pornografia non è vietata ed è lasciata al libero arbitrio.
Tornando ai crimini, ho cercato di districarmi almeno un’ora nelle varie statistiche ufficiali, e se si escludono gli ammazamenti tra le varie cosche organizzate: camorra, mafia, ndrangheta…, dove il dato appare stazionario, i CRIMINI CONTRO LA PERSONA statisticamente (che non è un bel concetto, per carità) appaiono in diminuzione 😐
Perchè allora tanto spazio agli omicidi?
Cosa si tenta di dimostrare.
E’ solo stato un periodo privo di notizie ed il “morto ammazzato, più spesso la morta” fanno audience.
A questo proposido, e chiudo, il termine “femminicidio” non mi piace, è fuorviante e limitativo, è la VIOLENZA GENERALIZZATA sulle donne il vero dato con cui questo Bel Paese deve fare i conti.
Sentita sull’autobus: “…si però non c’è paragone su come stanno a violenza tra le donne musulmane…”.
Vero, ma Lei rimane un cretino.

BATTIATO, GRANDE AUTORE E POETA, IO NO…

Penso di aver detenuto l’opera completa di Battiato, super apprezzato, prima della diaspora di regali e necessità economiche.
Battiato è intriso, con cognizione, di filosofie orientali, che tuttavia possono non essere sempre adeguate, come nel mio caso.
E’ da oltre trent’anni che la splendida canzone “Cerco un Centro di Gravità PERMANENTE che non mi faccia mai CAMBIARE OPINIONE sulle cose e sulla Gente” mi disturba.
E pur conoscendo bene il punto di vista di Battiato (orientaleggiante), la strofa mi ha semprte creato un certo fastidio, essendo io assai lontano dalle filosofie orientali.
Quindi sono obbligato a “volgarizzare” il concetto in modo occidentale.
Cosa significa NON CAMBIARE MAI OPINIONI SULLE COSE E SULLA GENTE?
Vista da Occidente vorrebbe dire la “cristallizzazione” delle cose e delle persone INDIPENDENTEMENTE dagli atti e dai concetti che vengono espressi?
Non scherziamo!
Molte cose cambiano ed in peggio, molti umani cambiano (spesso) in peggio.
Ed io, noi, dovremmo restare in quel “cerchio permanente” da puri OSSERVATORI?
Non scherziamo 2!
Fatti che cambiano o si precisano meglio sono in stretto contato con la “gente”.
E la “gente” cambia, mica l’ho scoperto io.
Nasce però un problema serissimo, finchè si tratta di cambiamenti di superficiali conoscenze, non cambia molto.
E’ quando cambia l’opinione, o si esplicita meglio, quella di persone che hai “eletto” ad Amici che le cose si complicano maledettamente. Ed allora non resta che attenersi alla locuzione di Aristotele: “Amicus Plato sed magis amica veritas”.
Va da sè che la “veritas” è quella che è per te, ma poichè la cazzata “dell’uno vale uno”, emerita cazzata, io cerco e ricerco una “verità”, spesso dubitando di me, ma MAI terminando la ricerca, fino alla fine.
E se nel frattempo si incrinano (non si rompono) alcune robuste Amicizie, è un rischio che vale la pena di correre.
Trovo detestabile il silenzio con gli Amici per non “incrinare”.
La ricerca di Una verità, che per definizione è UNA SOLA, sconosciuta, dia un senso all’esistenza.
E se rimani solo nella ricerca, pazienza.

CINQUE PEZZI FACILI

Questo sì, è un Topic agostano, nonostante in Europa e nel mondo continui a girare la follia, quella consapevole e quella di menti disturbate, girino i cazzari, anche di vertice, che cazzonano, insomma una sorta di venticello che cresce sull’aria del “liberi tutti, svuotate le pance…”.

Ho rubato il titolo del Topic ad un film bello, difficile, importante, ma incompreso (anche da me alla prima annoiata visione, poco più che ventenne).
Dopo una breve, ma folgorante, apparizione in “Easy Rider”, quel film (del 1970) rivelò al mondo cinefilo la grandezza d’attore di Jack Nicholson, sicuro “mostro sacro” del XX° Secolo, che di lì a poco girò due capolavori: “Chinatown” e “Qualcuno volò sul nido del Cuculo”
I miei CINQUE…pezzi facili sono più un passatempo per chi volesse stare al gioco o solo guardare
Si tratta di proporre una propria Top List musicale con alcuni vincoli:
a) uno dei brani scelti deve appartenere ad una qualsiasi colonna sonora filmica (non necessariamente dei titoli di testa o di coda);
b) uno deve essere un’aria da Opera Lirica o un brano di Classica;
c) uno deve essere Rock (di qualsiasi sotto-famiglia);
d) uno deve essere Pop;
e) uno deve essere di Musica Italiana
Volevo mettere un altro “step” per i c) d) e), e cioè che non fossero pezzi arrivati primi in classifica, come ad esempio “Like a Rolling Stone”, considerata la più bella canzone del XX° Secolo, ma diventava un “lavoro” e non un relax.
Chiaro no?

P.S.:
chi non sapesse trasferire i links da Youtube, metta solo i titoli (per le colonne sonore basta il titolo del film e/o una descrizione della scena).
Poi ci penso io o qualcun altro di buona volontà.

SE NON E’ LA MEMORIA, CHE COS’E’?

Prendo lo spunto da alcuni post dell’ultimo Topic (Lupus e MaXXX) per aprirne uno, solo apparentemente, di tipo “agostano”.
Il fatto (accaduto a me e chissà a quant’altri):
questa mattina mi sono svegliato con una “strana” musica nella testa.
La definisco “strana” perchè avevo la certezza assoluta (?) che fossero decenni che non la canticchiavo o che l’ascoltavo.
In realtà era MEZZO SECOLO…
Ossessiva.
Però verso il pomeriggio inoltrato e benchè stessi facendo esercizi in palestra, mi sono reso conto che non ne ricordavo una sola parola (poi si capirà il perchè).
Cominciai quindi a fischiettarla in un loop anch’esso ossessivo, per me e per chi, malauguratamente, mi ascoltava.
Ci sono delle applicazioni per cellulari che, se riesci a dare l’intonazione giusta, prima o dopo ti dicono il titolo.
Ho provato con la mia e con quella di due soci di palestra (speravano ovviamente che così l’avrei smessa).
Ciccia.
Casa, prepara la cena, guarda la tv, e dai giù ancora con questo fischiettare.
A mezzanotte decido di andare su internet, prima provo una “chiamata” in italiano col nisba risultato.
Provo allora con “The Best Whistle Songs” (ve ne sono di bellissime), ma niente da fare.
Allora (a proposito di ossessioni), temendo che con il sonno, domani, non l’avrei più ricordata, la registro sul mio cellulare.
Naturalmente comincio ad ascoltarla 5, 6, 7 volte e… “tiiiiing” due domande scattano (dove scattano carissimo Lupus??):
1) qual’è lo strumento musicale che più ricoda il “fischio modulato”: l’armonica a bocca, elementare Watson!
2) siccome non si trattava di un blues, dove esistono centinaia di canzoni per sola armonica, non poteva che trattarsi di un… FILM!
Hai detto niente, ma era un passo avanti, e comunque se era così vivido nella mia testa doveva trattarsi di un film importante ma non recente.
E allora vai con la lista dei fim candidati al premio oscar, imposto fisso su youtube “soundtrack” e comincio con i titoli originali a partire dagli anni ’80 andando a ritroso.
Perchè dagli ’80?
Pura casualità o forse perchè è del 1984 uno dei miei ultimi tormentoni, rigorosamente “whistle”.
Ascolto le colonne sonore di una quarantina di film degli anni ’80, buco.
Ormai è diventata davvero una sfida-ossessione con la mia memoria e vado con una quarantina di colonne sonore degli anni ’70, con un’ inquietante domanda, e se non fosse un film candidato agli Oscar?
Comincio 1979, …78…, 77…, 1970 eevai, vai, TOH, BECCATO!
Troverete il link del pezzo di John Barry, una splendida “title track” per uno splendido film, nel mio primo post.

post. scriptum.:
se qualcuno si domandasse se non ho di meglio da fare…
No, in questo periodo francamente no.
Te speto ti.
🙂