SOLI

No no, per carità, niente tristezze, anche se i motivi sono molti ad ogni sguardo non distratto.
Scrivo solo perchè ho appena terminato di vedere un film apparentemente “anomalo” che mi ha turbato.
Si tratta de “La Battaglia di Jadotville”.
E’ da ieri sera che mi chiedo a chi e perchè possa essere venuto in mente di produrre e girare ORA un film che narra di un episodio avvenuto nel 1961 in Congo, praticamente sconosciuto a tutti quelli che per professione o per passione di “nicchia” non si interessano d’Africa, di Colonialismo, di mezze verità e di grandi menzogne, in generale.
Un contingente di 150 soldati irlandesi inviati sotto l’egida (…) dell’ O.N.U. a tutelare il nulla assoluto, considerati nel corso degli eventi “sacrificabili”, il cui comandante decide di arrendersi solo dopo che tutte le munizioni erano finite, l’acqua, il cibo (pure) e le forze avversarie, un misto di katanga e mercenari francesi, era diventato di oltre 10.000 unità dopo le prime batoste inferte loro dagli irlandesi.
Fin qui nulla di particolare se non il fatto che il Comandante ed il contingente (integro dopo aver fatto un paio di battaglie vittoriose) vengono considerati in patria dei “cowards” (codardi) per essersi arresi.
Il comandante muore a metà degli anni ’90 portandosi dietro quell’infame, assurdo, marchio e nel 2005 quel contingente e il loro comandante vengono dichiarati HEROES, dopo una più attenta analisi dei fatti (oltre 40 anni dopo…).
Qualcuno si chiederà cos’è sta roba, quanti fatti analoghi sono accaduti – non credo tanti di questo genere – e la “morale” infine quale sarebbe?
Non ho una “morale” da proporre, non ho titolo per farlo, ma di riflessioni ne ho fatte più d’una.

P.S.:
Sconsiglio amichevolmente di riaprire un dibattito sul colonialismo o il neo-colonialismo, qui, in quello che ho scritto non c’entrano.

METETE A POSTO…

Si tratta di un’espressione molto comune per chi parla il nostro dialetto, ma sia d’età sopra i 30/40.
Per quelli d’età inferiore ci sono altre frasi tipiche, più specifiche: Guarda che hai qualche problema… e così via.
Ecco, io non sono ancora “a posto”, non sono allineato col “fuso politi-culturale” nostro, insomma penso ancora in Swahili o in Inglese sui disastri di quel paese, opportunamente occultati ai turisti “di giro”.
Siccome sono “ancora là” posso solo fotografare (termine che non implica un giudizio profondo) una scena: io e N. stiamo facendo una lunga passeggiata lungo l’Oceano dove non mi ero mai spinto. E’ la parte di spiaggia “ricca” di Mombasa, quella di Nyali Beach, comunque mai bella come quella 20 km. più a sud, quella di Diani.
C’è solo una coppia nella spiaggia deserta e io comincio a guardarla da lontano.
Man mano che mi avvicino la metto a fuoco: lui un under 30 molto fico, i suoi indumenti ed accessori (anche quelli di lei) lo battezzano inequivocabilmente come”Italiano”, infatti lo sono. Lei fisicamente al “top” con un viso di un tipo di bellezza che non stanca, naturale.
Di “innaturale” c’è che lui, accento di area milanese e grande proprietà di linguaggio, le si rivolge con delle corte domande o frasi ricevendone cenni col capo, ma MAI una vera parola.
Fanno il mio stesso -lungo- volo di ritorno una settimana dopo, sono in business class, ma io sono nella primafila subito dopo e li vedo, uguale atteggiamento.
All’aereoporto Ataturk di Istanbul, attesa di cinque ore per la coincidenza, li ho di fronte:stessa sinfonia silente.
Anche quando “lui” riceve una telefonata dall’Italia risponde con un “ciao papà… mi raccomando segui i preparativi della mostra con… ne verrà fuori un gran evento…”.
Tornato da lei prova a coinvolgerla senza enfasi, ma le risposte sono le stesse: cenni del capo, un sì, un forse e un non lo so.
Ci mancava solo che lei ripetesse l’immortalebattuta di Monica Vitti ne Il Deserto Rosso: “Mi fanno male i capelli” per farmi concludere che Michelangelo Antonioni e la sua inimitabile rappresentazione dell’incomunicabilità VIVE.
Per quanto mi riguarda, pur essendo al sesto giorno CONSECUTIVO senza chiudere occhio (il limite “mortale” o produttore di gravi scompensi è di 8/10 giorni-n.d.g.), ho fatto un’interessante conversazione, da Istanbul a Milano con Eric, un olandese che vive da 25 anni in italia, sposato con una cinese e una figlia di 19.
Mi racconta che a 30 anni aveva un buon lavoro, tuttavia viene chiamato per un colloquio da una delle più importanti aziende chimiche del mondo.
Il colloqui va bene, ma al momento in cui Eric chiede quale sarebbe stata la sua area di attività, la risposta fu “PAKISTAN!… poi vedremo”.
Accettò perchè aveva intravisto, col suo metodo di lavoro, ” buone prospettive di espansione e così è stato.
Aah i Neederlands, colonialisti non più teneri di altri, li ho frequentati per lunghi periodi ed ho lavorato per loro, se si esclude Amsterdam (anche loro non la considerano Olanda), hanno intatto il mito del lavoro, del commercio e del capitale.
Io ho ricordato ad Eric che gli Olandesi sono gli “inventori” della prima BOLLA SPECULATIVA, quella del bulbo di tulipano che arrivò ad essere equivalente alla “moneta”.
Eric, abbassando la voce mi ha risposto: “…shhh, siamo in Turchia e adesso ci stanno provando loro (il tulipano è un fiore turco-n.d.g.), noi prendemmo la prima e ultima severissima lezione, ma dagli errori impariamo”.
Poi ci sarebbe…

WANAWAKE ON THE BOARDER OF RAVINE

Come sempre anche se cambio Topic seguo il precedente per due giorni, caso mai qualcuno scriva cose serie e ironiche come il Ciucco, sepre piu’ tastiera di rispetto di QUESTO BLOG, come la Mazza Ferrata (altrove), ma qui interessante e utile Martello).
Dunque news from Kenia:
Dopo la difficile lettura di un articolo, ho deciso di rimandare il Topic leggero.
Il bailamme sulla
corruzione politica di tre mesi fa e’ ridotto a qualche pie’ di pagina, e vabbe’:

C’e’ un eccellente articolo che sto traducendo con fatica dal titolo: POVERTA’, IMPREPARAZIONE POLITICA (illiteracy), stanno spingendo le donne kenyane verso attivita’ criminali.

Ma nell’articolo c’e’ un concetto di inaudita POTENZA SOCIOLOGICO-RELIGIOSA: forse le kenyane cercano di accedere anche a qualche opportunita’ che le faccia essere considerate e UN TANTINO rispettate COME GLI UOMINI!

Devo premettere che non accade cosi’ in molte delle varie etnie ( tra le 40 e 50) del Kenya, per esempio una donna Kikuyu, in genere scolarizzata a buon livello e discretamente benestante, non ci pensa due volte a mandare a “fuck you” il marito che l’avesse offesa.
Diversamente se tradita, ripaga con la stessa moneta: il favorito di norma e’ IL GIARDINIERE.
I Kikuyu appartengono al partito di maggioranza governante, il Partito Jubilee
Poi ci sono i Luhja ed i Luo, in qualche modo legati.
I Luo hanno come capo di partito CORD) Raila Odinga, l’uomo piu’ temuto e “infido” (opinione kenyana), forse perche i Luo non sono antichi come origine del Kenya, ma i motivi sono sicuramente altri.
E’ da dieci anni che e’ letteralmente ossessionato di diventare Presidente del Kenya.
La mia confusa e complessa opinione e’ che non lo diventera’ mai.
Sono riuscito a chiedere pacatamente a tre uomini di discreta cultura il perche’ di tutto cio’.
Risposta: Raila nei comizi parla sempre contro tutto e tutti e non fa (quasi) mai una sua proposta politica-strutturale per i drammatici problemi che affliggono il Kenya.
Se non sbaglio, fin dai tempi del grande Togliatti (mai votato in vita, suoi primi eredi compresi) passando per Berlusconi , la cosa non mi pare una gran novita’ per noi

PRESUNTUOSI o STUPIDI A 70 ANNI, TUTTAVIA…

Ho una discreta considerazione ed autostima di me stesso, lo conferma una storia personale non proprio banale.
Ma NON e’ MAI finito il tempo di imparare.
La reazione dei responsabili della prigione di Mombasa mi era sembrata eccessiva se… Non mi fossi documentato a posteriori.
Infatti sono andato per abitudine dal mio cambiasoldi tradizionale e mi trovo di fonte ad un clima blindato, inusuale per Mombasa.
Ma proprio pirla non sono e vedo annerita la principale stazione di polizia del centro citta’.
Chiedo cortesemente informazioni, ma more solito le bocche sono cucite e vaghe (temporaneamente).
Dieci giorni prima del mio arrivo e della cazzata di tentativo di “sgoob”, quella centrale di polizia e’ stata assalita da tre “Buibui” (mussulmane velate) che hanno lanciato una bomba al petrolio, machetato due poliziotti e fatte fuori prima che una delle tre si facesse esplodere con una “belt bomb”.
Tutte e tre le terroriste erano somale e nella sttimana successiva sono state arrestate altre cinque somale sospettate di aver fornito aiuto logistico.
Una delle cinque e’ la vedova di un predicatore mussulmano fatto fuori per le “vie brevi” con l’accusa (fondata) di essere un reclutatore di aspiranti terroristi per…, per…, Al Shebaab, ISIS, Boko Haram, Al Qaeda?
Ormai appare chiarissimo, il dato religioso-ideologico NON C’ENTRA una pippa.
MONEY TALK,FIGHT, KILL.
La curiosita’ e la novita’ (…) sta nella mancanza di rivendicazione dell’atentato, evento rarissimo.
Il recente libro di un ex KGB intorbida il quadro, gia’ complesso,accusando gli USA di essere sostenitori “occulti” di Daesh (ISIS), uso DAESH perche e’ velatamente offensivo..
Ma, coup de scene, la maggior parte dei cittadin di Mombasa , in assenza di rivendicazione ufficiale, e’ pronta a giurare che i registi dell’attentato fanno parte dell’entoutage dell’eterno sconfitto alle elezioni Presidenziali: Mr, Raila Odinga.
a me la cosa appare,eccessiva, populistae e priva di verif fondamenti.
Prevedo DUE COSE per le prssime elezioni:
1) sangue e violenze:
2) un Gazza piu’ accorto

VERONA come LONDRA: a causa del Ceo…

Come primo Topic oggi avevo cercato di fare un “botto” incredibile, rivelatosi poi come uno stupido, presuntuoso ed insensato fallimento.
Un’intervista, per quanto breve, al temutissimo responsabile della Shimo La Tewa.
Shimo La Tewa e’ una delle piu’ grandi prigioni del Kenya.
Mi ero preparato un giorno intero, all’insaputa di mia moglie, e mi sarei presentato come antropologo residente 3/4 mesi all’anno a Mombasa, sposato con una kenyana, che aveva fatto nel passato altre ricerche.

La domanda sarebbe stata UNA ed UNA sola, esaudibile in 10/15 minuti: Tipologia e percentuale approsimativa dei crimini dei detenuti attuali, con l’impegno assoluto che gli avrei fatto leggere, per approvazione, quello che avrei scritto.

La dinamica di come sono andate le cose mi fa pensare che si puo’ essere incoscienti anche a 70 anni e chiamandosi dott.Erino Gazzini.

Sintesi: dopo oltre un’ora d’attesa in una specie di cella provvisoria, un secondino armato mi intima di andarmene in cinque minuti e che se sono cosi interessato alla prigione potevo FARMI ARRESTARE (cosa che ho avuto l’impressione che avrebbero fatto con piacere).

Sono un idiota e me lo dico da me.

 

Veniamo al Topic che appartiene al volo Istanbul-Mombasa.

Siamo all’ultima chiamata al Gate 302 per Mombasa, mi scappa la pipi’ e non ci sono toilette nei dintorni, decido di “tenere”, imbarcarmi e una volta in volo…

Le cose non vanno sempre come vuoi, senza scomodare la Legge di Murphy.

Nei voli transcontinentali  c’e’ un lunghissimo decollo dove non ti puoi alzare.

Dopo circa un’ora mi giro verso le 2toilette2! poste in coda (io fila 10, le toilettes oltre la fila 30) e vedo una fila d’attesa di una quindicina (!) di passeggeri, in maggioranza donne di tutte le etnie, in particolare mussulmane (il dato serve perche’ possiate immaginare il loro abbigliamento e la probabile complessita’ dell’atto minzionale).

Passa un’altra ora e sono al limite.

Il passeggero in fianco a me, piu’ o meno coevo, si trova probabilmente nella mia situazione e decide chiedomi di farlo passare.

Io prendo lo slancio, lo seguo ed entriamo contemporaneamente nelle due celle chiamate toilettes.

Comincio finalmente la “liberazione” col “titti” in mano ed improvvisamente l’aereo incontra una perturbazione zeppa di vuoti d’aria e il liquido fisiologico va in ogni dove, pantaloni compresi, tranne che nella tazza.

Sono uno educato, pulisco il mio e , ahime’, sicuramente altro, mi lavo i pantaloni disastrando ancora di piu’ la cosa.

Esco dalla cella-toilette con un (vergognoso) bestemmione.

In contemporanea esce anche il mio vicino, ridotto peggio di me pronunciando un inconfondibile GODDAM (ah la fortuna di aver letto il Grande Blek dove i colonialisti inglesi lo ripetevano ad ogni pagina…cercatevelo!)

Durante il tragitto gli dico in inglese (ma poi proseguo in italiano): If I where a singer I could sing PEEING AND DANCING ON THE AIR…

Lui sorride anche se le occhiate dei passeggeri si sprecano.

Arrivati al posto le presentazioni formali: I’m Martin from London, suporter of Chelsea(?!?), I’m Nino from Verona, suporter of Verona Hellas.

Martin aggrotta le ciglia cercando nella sua memoria (che scopriro’ mostruosa, aliena) e mi dice: But Verona ElaH (Hellas please) e’ l’unica citta’ di provincia che trent’anni fa ha vinto la Premier (scudetto)!!

Si “siamo” noi. E Martin di seguito: e’ vero che voi cantate i cori del Chelsea? si e’ vero, anche se qualche idiota canta anche un coro sull’ uccidete il negro lollolollo… Martin rimane incredulo. Pero’ voi di Verona siete un po’ come Londra, avete una squadra di quartiere che gioca in Premiere, Chiovo mi pare… Lascia perdere Martin, tu sei felice che in Premiere giochi il Totthenam Hotspurs? La risposta e’ una grassa risata poco inglese.

Time to sleep Martin?

Ok, but sono molto felice di averti incontrato e raccontero questo al mio pub.

Piacere almost mine Martin, but the question Chiovo…

L’onesto mio disappunto e’ che e’ tutto vero.

See you guys.

 

AFRICA: SUD,SUD-EST

Cari Amici (pochi ma buoni),cari clienti (lettori) e cari fornitori (di idee).
La politica è il prezzemolo della nostra esistenza.
Ma io parto per un lungo periodo dove le notizie italiane sono sei righe in croce sui quotidiani, a meno che non si parli di criminali…
In Aprile ho visto troppi macheteros (mai visti in vent’anni) per non andare a tranquillizzare l’ultimo affetto della mia esistenza.
Le prossime elezioni in Kenya sono nel 2017, ma frecce, lance e machete stanno affilandosi.
Alle penultime elezioni si massacrarono in duemila tra le fazioni maggioritarie, non sono ASSOLUTAMENTE un eroe, ma voglio essere un testimone del mio tempo.
Altrimenti l’esistenza è un passatempo, e alla mia età poco mi frega.
Cercherò notizie, paure, consuetudini e ve le racconterò come mi sarà possibile con la sola osservazione.
Il mio affetto, mia moglie, è spaventata a morte, cercherò di spiegarle come gira il mondo.
Il Kenya non è la Nigeria, il Sudan, la Libia o la Siria.
Per certi versi è peggio: una feroce normalità apparente.
Sindaca Raggi, trovati presto un Assessore al Bilancio, altrimenti il Dibba(tisti) e il Dima(io) ti mettono in un pentolone come i più voraci cannibali.
Ad maiora.
Click…click…click…sul web, magia.
Ed ecco che tutto è pax tibi et semper vobiscum.
Vostro affezionato Gazza.

S-BLOOG

Continuo a chiedermi il senso di una specie di aut-aut che circola da tempo nel web:
meglio un incompetente di un disonesto.
A me sembrano entrambe due costose disgrazie.
Ma se DARWIN e DEUS, uniti nella lotta, mettessero in piedi un loro privatissimo meeting per produrre un’evoluzione che porti, in un tempo accettabile, un ESSERE NORMALE…
No he?

ODIANDO MENTANA

E’ da un mese che tengo fermo un Topic per il post ferie, Agosto è scarso di presenze e di voglia di scrivere.
Il titolo era IL WEBETE!
Bravo Mentana mi hai anticipato.
Adesso, con poca fatica, nessuna fatica, indovinate chi sono i WEBETI.

Tra il NUDO integrale e il BURQA

Tra il 1974 e il1976 feci la mia prima esperienza nudista con la mia prima povera e bellissima moglie.
Eravamo in Istria e precisamente a Pola.
Hotel come enormi alveari e litorale sassoso, con troppa gente.
Stanchi morti prenotammo, ma dopo due notti non ci sembrava d’essere in ferie.
Noi amavamo le rocce che si proiettano in mare e dal quarto piano ne vedevamo di bellissime in lontananza con turisti sparsi in larghi spiazzi.
Data la disdetta all’hotel ci avviammo in auto verso quelle rocce a meno di dieci kilometri da dove ci trovavamo.
Arrivati sul posto la “sorpresina” ci colse impreparati: sbarre per entrare in quanto si trattava di un villaggio per nudisti: il Nudo Camp Kazela.
Mezzora di conciliabolo in auto fatto di:”…tu cosa dici? no dimmi tu…, ma la cosa ti imbarazza? TEORICAMENTE no, poi hai visto mai…”.
Dopo il tira e molla decido per il “tentiamo e se mai ce ne andiamo in giro e chissenefrega del mare”.
Due splendide settimane in una villetta prefabbricata con tutti comforts.
Unica disposizione (non vincolante) pantaloncini al supermercato e alla cena.
Non aprirò certo una menata di dibattito per sapere se quella fosse una conquista libertaria o un ritorno alla preistoria.
Sta di fatto che su un migliaio di ospiti, gli italiani erano in DUE: mia moglie ed io.
Ho letto di sfuggita il “bailamme” sulla velatura nelle spiagge francesi e quella che si sta aprendo anche da noi.
Sono ormai 25 anni che frequento il Kenya e talora la Tanzania.
Beh gli abbigliamenti sono misti, c’è chi porta il costume da bagno e chi l’abaya (generalmente a viso scoperto in quanto donne sposate).
In Kenya molti niqab, qualche abaya, qualche chador, nessun BURQA (credo sia vietato, mi informerò).
Il mio pensiero per quanto riguarda l’Europa è di un’infantile semplicità.
In nessun LUOGO PUBBLICO (!) deve essere concessa l’impossibilità di verificare l’identità della persona. Nessuno sul territorio europeo può entrare in un locale col passamontagna o il casco integrale, e neanche camminate per strada così conciati.
Tralascio di aver visto entrare in Via Montenapoleone (Milano), nelle più costose gioiellerie, donne musulmane (con guardie del corpo) completamente velate.
Avevo un tot di costumi da bagno tipo slip: in Kenya non sono vietati, ma mi sono “autocensurato” per decenza.
Ho un sacco di bermuda al ginocchio, comprati in Kenya per qualche Euro, ma anche quelli, per decenza di una panza che non mi permette di chiuderli, li copro con un kikoi (da voi pareo), che allacciato SOLO in un certo modo (dove sono diventato un “maestro”) è per gli uomini, mentre le donne lo allacciano rigorosamente sul fianco.
Le regole (?) europee vanno rispettate da chi si vuol fermare anche temporaneamente.
Altrimenti… Altrimenti…
Che tristezza trovarsi su certi marginali argomenti nei culi di sacco (culs de sac).

La PURGA

NO.
Non tratterò dei psico-drammi degli stitici a vario livello (appartengo alla categoria dopo vari squartamenti intestinali).
Da bambino non mi davano la Dolche Euchessina per “i bambini buoni”, nela giuggiola Rim, formidabile prodotto di Augusto Murri.
Solo erbasenna.
La purga è la conseguenza della visione di un mediocrissimo film USA (e getta):”The Purge”.
Un film ultra-distopico dove una volta all’anno è permesso uccidere chiunque appartenga alle classi medio.basse.
Dopo le purghe staliniane, i masochisti americans, provano ad istituzionalizzarle.
Nonostanteil finale equivoco,mi rimane semprel’agro sapore che,sceneggiatori, produttori e filiera varia un po’ ci credano.
Non c’è spazio per tutti nel mondo,SELEZIONIAMO.
Ma Hitler vive ancora nella coscienza di massa?
Mio Dio, no.