NON SEI CIRCONCISO! NON SEI UOMO! NON PUOI GOVERNARE…

La circoncisione e’ una pratica, almeno sino ad ora, assai comune tra tutte le tribu’ kenyane, musulmani compresi.
Tranne i Luo, che per numero sono la terza tribu’ del Kenya
Non mi interessa soffermarmi su tale pratica.
Ma il titolo del Topic e’ l’esatta traduzione di una concione di un senatore del Parlamento kenyano contro Raila Odinga, Luo, capo dell’opposizione.
E non ha nessuna intenzione di scusarsi.
Tralascio altre “cosucce” che si rinfacciano l’un l’altro.
Non e’ che per caso siamo vicini a tali abominevoli usanze anche dalle nostre parti?

JE SUIS UN FLANEUR

Di provincia, ma sempre flaneur sono.
Ed io flaneur nacqui, lo ricordo chiaramente quando osservai senza sobbalzi, ma con interesse, che le due “nurse” poppute un bel tot erano diverse da quell’essere con camice bianco, occhiali tartarugati e faccia cavallina che seppi poi chiamarsi “dottore”.
Lì nacque la mia passione per l’osservazione pura, che in seguito diventò osservazione sociologica dei tipi, delle figure, delle architetture, di tutto ciò che si muoveva emettendo suoni (che poi divennero parole) ed anche per le cose immobili a cui io davo un suono o un silenzio leggibile (!?).
Fossi seduto su una panchina o deambulando senza meta era la stessa cosa.
Nel corso degli anni la cosa si è affinata perchè il mondo si è trasformato (non cambiato), ma non sarò mai un flaneur 2.0, un flaneur tecnologico.
Pensateci bene cari Clienti, cos’è in fin dei conti questo Blog se non un diario di un flaneur, che annota e talora dice la sua.
Le prerogative di un flaneur sono sostanziamente due:
1) avere molto tempo da spendere;
2) essere dotato di un discreto intelletto.
Se ti manca, ad esempio, il punto 2) puoi essere al massimo un “michelasso” (uno che beve, magna e va a spasso oppure uno “che fa flanella” (orrore!).
So di essere un flaneur in ogni posto dove ho deamulato, eccetto in un luogo definito “stadio”, dove anche il flaneur più incallito, una volta entrato, si concede licenza.
Del vero flaneur ho però un grosso difetto, in via di correzione, parlo troppo di ciò che ho osservato in questo mezzo secolo di attività, talora in modo pedante, ma sinceramente poco mi frega:chi vuol ascoltare ascolti e gli altri ciccia.
Per esempio, mi sto accingendo ad un nuovo viaggio che mi porterà anche in luoghi sconosciuti e un po’ “così”.
Ebbene, da buon flaneur, non ho pianificato quasi nulla (farmaci esclusi, capirai).
Sto seguendo, adeguando, quanto Gabriele Romagnoli ha scritto in un suo bellissimo “libricino”: “Solo bagaglio a mano”.
Perchè il vero flaneur, o chi lo è ma ancora non lo sa, sa che l’imprevisto o l’imprevedibile è in sè un tesoro per l’osservazione “flaneuriana”.
A rileggerci, forse.

p.s.:
Non tanto per finirla in bruttezza, ma tra i farmaci che mi sono portato appresso, c’è il NORMIX, antibiotico, potente antidiarroico, perchè hai un bel dire tu di fare il flaneur e dopo cento metri di deambulazione dover correre sulla “tazza” quando la “tazza” c’è…
Hoddhio, anche in quelle condizioni, qualche riflessione da flaneur la puoi fare, ma rischia d’essere solo un “porco su, porco giù, porco qua, porco là”.
Non un granchè a ben vedere (?) e sentire (!).
🙂
😉

IL CHIASMO

No, ecco, volevo dire, ma solo se ci riesco, che da un paio di giorni, forse perchè sono stato “consultato” (…) per dei tormenti sentimentali di qualche caro amico, che mi gira per la testa un tormentone di quelli che levati.
Il tormentone è questo: ” Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, … “.
E l’ho ripetuto anche in presenza della mia vecchia morosa, gran Profe di Lettere e formidabile pollice verde, che mi stava resuscitando le mie amate (e trascurate) piante del balcone.
E lei, esausta, più non potendone, mi dice: ” ma basta Nino con sto CHIASMO dell’Ariosto!”.
Ed io: ” con sto che?!?…l’Ariosto lo so, ma cosa sarebbe sto CHIASMO?”.
“Massì ne esistono alcuni altri esempi in poesia ma questo è tra i più noti…, è un INCROCIO…, Le donne -> gli amori, i cavallier -> l’arme…”.
“Un’artificio, un preziosismo poetico…, ma che ti frega visto che sei sempre andato orgoglioso d’essere un illeterato…”.
Bam!
Paca!
Ho abbozzato un “…ma a me piace la saggistica…”, ma l’ho petata lì per non essere massacrato.
E di rimando: ” insomma è una spece di ” X ” poetica…!
E tu lo sai che se una squadra di calcio non vince e non perde mai durante il campionato realizza 38 punti e non si salva!?…he, vedi, vedi, che questo non lo sapevi!
E comunque cara la mia P., lo so benissimo che a Poeti siamo fortissimi a livello mondiale: Dante; Ariosto, Tasso, Leopardi…, è a Romanzieri che siamo debolucci, il Manzoni non esce dall’interesse degli europei…, è po’ come il calcio italiano e l’Hellas, ci mancano i CENTROCAMPISTI!, gli “intrattenitori e costruttori”, vedi che alla fine La Letteratura, la Poesia e il Calcio hanno meno di sei gradi di separazione…”.
Se non rientro rapidamente in casa la P. mi stava tirando una palettata di concime naturale (base:urea e letame-n.d.g.).
Beh?
Sa gh’è?
Mai avuto un tormentone voialtri?
🙂

PROVA A ROLLARTI UN PEZZETTO DI ROCCIA, ASPIRANE UN PO’ E DIMMI SE E COSA E’ CAMBIATO IN TE…

Sì dai, è solo Rock ‘n Roll e i suoi “derivati”
No, gli antenati sono decisamente diversi e magari più autorevoli ed elitari.
Ammetto che con l’età sono diventato generalmente un po’ REVISIONISTA (…) e se sento o leggo concetti o frasi come: “La Musica può cambiare il Mondo” oppure “La Musica rende più sopportabile la Vita”, “La Musica aiuta a formare le coscienze”, mi viene da aggrottare le ciglia e le rughe della fronte si contraggono, dandomi un aspetto ancora più vetusto.
Però resisto, non voglio, non posso, non debbo imbozzolarmi, non voglio ritornare “pupa” (vedere il ciclo della seta-n.d.g.).
E’ anche vero che una song come “Blowin’ in the Wind”, suonata da tre acustiche nei giardini della Campagnola, con in mano la traduzione letterale su un foglietto a quadretti che un amico americano della mia “banda” aveva tradotto per noi, “qualcosa” in me spostò.
Suggestione?
Può darsi anche quella, ma la suggestione “ferisce” e la ciccatrice (se mai arrivasse) è sempre molto sensibile.
Oppure quando Joan Baez e Dylan cantarono di fronte a Martin Luther King, durante la storica Marcia per i Diritti civili nel 1963, “When the Ship Comes in” (poco conosciuta in Italia dai non dylaniani totali), un altro pezzetto dei miei mocciosi sedici anni si staccò per sempre, in modo irreversibile.
Allora è vero che CERTA musica “cambia” le coscienze?
No, a mio parere no, ma aiuta a fare un percorso difficile.
Adesso uno si alza in piedi e dice: “…ma all’operaio della fonderia frega niente di Dylan…!”, gli direi semplicemente che magari si consola con “Bandiera Rossa”.
“E al contadino dell’Agro Pontino che si alza alle quatto del mattino per bruscàr la vegna (credo che nell’Agro Pontino non ci siano molte vigne-n.d.g.) sai quanto si consola con Dylan?!”.
Va bòn, se proviene da una famiglia “nostalgica” può sempre farlo con “Faccetta Nera”.
Attento a non “incartarti” Gazza…
Bene se è per quello non sono convinto che “Another Brick in the Wall-parte 2” abbia avuto molta influenza sui movimenti studenteschi.
Il disco è del 1979, cioè dopo il ’68 e il ’77, quindi ti puoi immaginare l’influenza.
Qui se mai è avvenuto l’inverso: fatti sociali, specie giovanili, in qualche modo “ispirano” i musicisti che fissano in un semplice giro di accordi ed un testo sintetico, alcune parole d’ordine che diventa più facile ricordare.
E se sai ricordarti di ricordare, la tua mente (con coscienza allegata) lavora meglio.
E’ un fatto.
E poi la Musica è un’Arte, e come tutte le Arti (con rare eccezioni) è contro l’odio e la cattiveria e quindi “bendispone”.
Chi ha una coscienza e uno “spirito” bendisposto anche da altre strade, mi pare ovvio.
Pau “Pablo” Casals, uno dei più grandi violoncellisti di ogni tempo (conosciuto), soleva dire della Musica: “La Musica scaccia l’odio da coloro che sono senza Amore. Dà pace a coloro che sono in fermento, consola coloro che piangono”.
Ingenuità di un’Artista chiuso (?) nel suo mondo armonico, armonioso?
Mah, non sarei così drastico.
Per la verità ci sarebbe anche Friedrich Nietzsche, non proprio una mammoletta, che ha ha affermato: ” Senza Musica la vita sarebbe un ERRORE…(un errore!)”.
E per finire Frank Zappa: ” Senza la musica per decorarlo, il tempo sarebbe solo una noiosa sequela di scadenze produttive e di date in cui pagare le bollette”.
Scrivendo mi sono fatto un’opinione “sintetica”: ” La Musica può cambiare il singolo, cambiare il mondo mi pare un pochino più difficile”.
Però che palle senza la Musica.

uTOPICo e disTOPICo

Per ora accontentatevi del titolo.
Sono termini che si usano in prevalenza per una determinata tipologia di film.
La realtà attuale appare distopica, pur essendo assai lontana dalle previsioni cinematografiche.
Dite che il titolo è oscuro e complesso?
Ma no dai, dove sono gli uomini tastieranti di buona volontà?
Cercate, ragionate, dite la vostra anche senza la premessa del Dominus afflitto dai cassssi soi.
Dopo arrivo, sì che arrivo.
Non è un tema facile, ma ne rendo perfettamente conto.
Ma se la pensate così e mi lasciate solo, perchè andate a parlar di Marassi, liberi tutti.
😐

LA STELE DI ROSETTA

Dopo oltre una decina d’anni, ieri ho scritto una lettera, con la stilografica, su carta speciale che detenevo da secoli.
Un inizio imbarazzante, una specie di “orror vacui”, uno spazio bianco-giallino da riempire senza la possibilità di commettere errori e fare cancellature.
Era una lettera importante, densa di riflessioni che DEVONO restare, e chi la riceverà potrà girarla e rigirarla tra le dita cercando e ricercando le cose più significative senza dover fare F4 o che ne so un Ctrl + Alt + #, che non so cosa significhino (bravi voi che lo sapete!).
Però verso la fine della lettera ho usato alcuni aggettivi che non mi piacevano e per non riscriverla tutta ho fatto due righe orizontali sulla parola, scrivendo sopra ciò che mi sembrava più idoneo.
In tal modo la destinatariA della lettera avrà la possibilità di capire qualcosa di più, ne sono certo.
Però ho fatto un simpatico, almeno io lo credo, “post scriptum” per spiegare il motivo delle due cancellature.
Adesso l’unica cosa che temo è di ricevere una risposta telefonica!

p.s.:
Se qualcuno si chiede cosa c’entri la Stele di Rosetta, provi a pensare alla propria calligrafia e alla possibilità che venga compresa senza l’uso di una Stele idonea alla traduzione.
Vai, vai, vai avanti tu, che a me mi vien da ridere…
🙂

VERSO LA META’ DEL SECOLO VIVREMO CENT’ANNI. AH SI’? E CHI SE NE FREGA…

Ho letto di sfuggita, non ricordo dove, che tra non molto vivremo 100cento100 anni.
Ricordo solo che il primo pensiero che ho fatto è stato: e allora?
Poi ci ho pensato un po’ sopra e mi sono domandato che cosa NEI FATTI QUOTIDIANI cambierebbe.
Non sono un “duro”, e nemmeno tra quelli che un giorno da leone era meglio di cent’anni da pecora (anche se non è una sciocchezza).
Ed ho cominciato a farmi le domande più banali che mi venivano in mente, tipo:
a) faccio già fatica a salire i gradoni del Bentegodi e spesso, anche un po’ per celia, sono costretto a chiedere un aiuto: “atenti che riva el nono, no feme cascar…”.
Vuol dire che mi toccherà vedere il Verona seduto in tv o entrare un’ora prima allo stadio per salire con un po’meno d’affanno le scale?
No grazie!
b) mi piace molto giocare a tennis e ho cominciato a notare con fastidio che quando gioco con qualche bravo giovanotto, questi evita accuratamente di farmi le “smorzate” (palle corte) per un’ insopportabile, educata, forma di rispetto, nel senso che non arrivo più a prenderle come avveniva SOLO una DECINA D’ANNI FA.
No grazie!
c) sono stato un discreto ciclista, specie in salita. Adesso mi capita che quando faccio qualche uscita con dei trenta-quarantenni, per una buona mezz’ora si sta insieme, anche quando la strada comincia a salire, poi ad un tratto ecco la MALEDETTA: “…Gazza ti dispiace se facciamo uno “scattino”… e poi me li ritrovo che in discesa ciondolano a pedali fermi per aspettarmi”.
No grazie!
Fino a questo punto il differenziale insopportabile (per me) appartiene alla fisicità.
Poi ti dicono che nella vita c’è ALTRO.
Ah si la mente, l’intelletto.
Bene anche qui comincia a capitarmi che quando cazzeggio con qualche ragazzotto sveglio, con la metà dei miei anni e, probabilmente, anche la metà della mia “conoscenza”, mi trovo in ritardo su quello che è sempre stato un mio punto forte: la battuta e la ribattuta ironica e tagliente. Spesso mi occorre tempo per trovarne una adatta e talora mi viene in mente, magari bellissima, quando il discorso ha preso altre vie e sarebbe totalmente ridicolo ritornare indietro per dirla.
Oltre al ridicolo ci andrebbe di mezzo l’insopportabile PATETICO.
Tralascio altri importanti temi come l’aggravamento di bilancio per lo stato e connessi.
Certo esiste il diritto dovere di curare le malattie invalidanti o mortali, e qui il “discorso” si fa piuttosto complesso, e io glisso.
La chiudo così, cercando di usare il massimo cosciente d’onestà:
ho vissuto, con soddisfazione, già una settantina d’anni.
Diciamo che me ne mancano CIRCA (?!) una dozzina per rivedere certi luoghi, musei, chiese, monumenti, di cui a suo tempo non ho ben compreso la loro importanza per un puro deficit intelettuale.
Tutto qui.
Amen.

p.s.:
Del sesso non ho parlato volutamente perchè di “giochini” divertenti, partner consenziente ovviamente, ne posso fare anche oltre i cento.
Anni.
🙂

IDIOCRAZIA

Non è una novità, anche storicamente.
Le cose brutte superano le belle, il peggio supera il meglio, talora anche l’orrendo domina sull’ammirevole.
Pessimista?
Non lo so, non ne sono sicuro.
Per oggi, a testimonianza di quanto sopra e a “giustificare” provateci voi se ne siete capaci, segnalo:
1) la Piazza di Palermo deserta durante la commemorazione di Borsellino;
2) Zaffiri, vicepresidente del consiglio regionale delle Marche, no un pinco palla qualunque.
Ed al peggio non c’è mai fine.

p.s.:
voglio sperare fortemente che il Meglio che c’è tra noi rimanga sommerso solo perchè NON HA BISOGNO di pubblicità.

LA MAGLIA NERA…di Malabrocca. E quella dell’HELLAS-VERONA…

Luigi Malabrocca, per la maggior parte di voi, è un Signor Nessuno.
Ma per i “suiveurs” del Ciclismo d’un tempo che fu, è molto noto, al punto tale da divenire per molto tempo un modo di dire popolare: “…ma tasi tì che te sì come Malabroca…” (sempre ultimo).
Sì, proprio così.
Per alcuni anni al Giro d’Italia esisteva la “maja nera” per colui che si classificava ultimo al Giro (con premio in denaro!).
E il Malabrocca era un volpone ad inventarsi finte forature, molta pipì da fare, bar sempre pieni -solo per lui- che doveva riempire le borracce per i migliori della squadra, da buon gregario, ed altri svariati trucchi.
Acqua (e pipì) passata.

Il NERO attuale per una buona masnada di Giallo e Blu (‘azzo c’entra col nero, ma l’è stesso) è rappresentato da una delle due maglie (non ho ancora capito se sarà la seconda o la terza).
Sì perchè c’è anche quella color “arioma” (termine in uso molti anni fa per indicare il colore giallastro delle feci dei neonati con probabile gastroenterite).
Comunque sia la MAJA NERA l’è bela!
Ma come?!?… dice “uno” con la memoria lunga.
Ma se per quell’altra maglia nera (con assurde righine gialle trasversali) hai piantato un casino della maronna, per il suo significato “politico” (…).
Diciamo che ALLORA avevo le mie “fonti sicure” per affermarlo, e il “taglio” di un’intervista del Vighini che suggeriva le risposte al poro Loma, per negare quella “teoria”, in realtà non fece che darmi maggiore “conferma”.
Acqua passata anche quella.
Invece QUESTA MAJA NERA mi piace, che quasi quasi, se non costasse quasi una mia mezza pensione, me la comprerei.
MA COME?!?!?!?… e il “dato politico” dove va a finire?
Dove vada a finire non ne ho idea, ma questa:
a) senza le righine è più bella;
b) il colore è di quelli che “smagrano”, lo sanno tutti/e i/le non politicizzati/politicizzatE;
c) per ultimo, ma più importante, si SPORCA MENO di quella bianco-angelico-british-college.
E per un single quale sono e sarò, fare le lavatrici, break the balls!
Che mica sono una donna io, che a farle si diverte un casino!
Oh, oh, a pian era, almeno le mie “fonti” così mi hanno assicurato…
🙂

p.s.:
questo è il primo Topic che andrà avanti.
Siccome stasera ho tempo, lancio un SECONDO TOPIC che andrà avanti in parallelo.
E la “paga” di Telenuovo l’è SEMPRE QUELA…
🙁