Altrimenti saranno solo bombe, attentati, e una danza macabra di morte (gia’ a un quarto del suo tempo).
In questo preciso istante,dalla moschea che ho a duecento metri da casa risuona solo l’inno alla “grandezza” di un dio nel cui nome si stanno massacrando civili inermi, e lo stesso avviene nei confronti dei mussulmani sciitida parte dei sunniti affiliati all’ISIS.
Sono inevitabilmente circondato dall’indifferenza o da una sorta di fatalismo.
D’altra parte qui i morti civili per mano dei terroristi hanno superato le cinquecento vittime (con le 150 di Garissa dell’aprile scorso).
Mi guardano con una sorta di “mi dispiace”, talora sincero, non avendomi mai visto cosi’ furioso, talora di pura cortesia.
Mi guardano e non capiscono, non possono oggettivamente capire, che fino al 2015, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, il territorio europeo, casa nostra, e’ stato insanguinato “solo” dal terrorismo indigeno, di sinistra e di destra.
So solo una cosa, non vinceranno, non possono vincere, non possono far regredire le conquiste, pur traballanti, della nostra Democrazia, pur cosi’incompiuta.
Perche’ incompiuta?
Perche’, piaccia o meno, la Democrazia e’ un lavoro in progressione, con alti e bassi, con degli stop provvisori e contingenti, ma in progressione.
Altrimenti va chiamata in altro modo,che io non so.
KURTZ A MOMBASA
Il giro lungo l’ho fatto, anzi, essendo da solo, dopo essere stato informato che esisteva una spiaggia con un’isoletta di mangrovie di fronte (mai saputo in tutti i miei numerosi viaggi) ho preso un boda-boda (moto taxi) e mi ci sono fatto portare.
Subito un impatto gradevole, l’isoletta c’e’ ma francamente non un granche’.
Mi fermo a guardare per una buona ventina di minuti un gruppo di pescatori che stavano rammendando le loro reti con sorprendente maestria, offro loro un intero pacchetto di Marlboro (non ne fumano di certo visto il costo) e questo mi permette di accennare a qualche chiacchera.
I pescatori di OGNI luogo NON FANNO DISCORSI (questo lo so perche’ mio padre, che era un fenomeno di pescatore, tra i vari soprannomi aveva anche quello del “muto”), ed e’ cosa nota.
Uno di loro parlava un’Inglese peggio del mio e cio’ e’ notoriamente un bene per capirsi (e’ cosi!).
Quattro domande quattro di circostanza, quattro risposte quattro: due yes, un not yet, e un thank you for cigarettes che non c’entrava, ma che io ho LETTO chiaramente come un commiato..
Perfetto, magia della semeioticasemantizzata.
Mi incammino verso la spiaggia, coperta da un piccolo promontorio, e li’…
Ne ho viste di “robe” in oltre cinquant’anni di giri, ma un angolo squallido come quello mai:
– Un lungo bancone bar tutto avvolto di serpentine di quelle luci tipo natalizio, mi accendo-mi spengo, spente, il che aggiungeva squallore a squallore;
– sotto una enorme tettoia in makuti, una decina di tavoli ai quali erano sedute persone (almeno credo fossero tali), bianchi e bianche (almeno credo fossero tali) con volti mascheron-botulinizzati, capelli tinti visto l’avanzato stato di decomposiz…d’eta’, che non capivo se si trattasse di un magazzino del carnevale di Viareggio o della messa in scena “vivente” di uno dei quadri caricatura del celebre pittore del ‘900 George Grosz;
– l’altra “stranezza” (…) era che le coppie ai tavoli erano tutte maschio-maschio e femmina-femmina (almeno credo fossero tali);
– sara’ passato non piu’ di un minuto e tolgo il disturbo con nella testa la copertina di NEVERMIND dei Nirvana http://images.rapgenius.com/180ec864a554a1ebdc8cd21979b5a4c8.1000x1000x1.jpg ;
– giro intorno ad una grossa roccia sporgente e mi si para davanti una scena di quelle che sai che accadono (all’aperto) in alcuni malfamati luoghi tipo Tahilandia e Brasile, al chiuso, purtroppo, un po’ in tutto il mondo. E l’idiota “all’opera” mi fa pure un cenno d’ammiccamento.
A testa bassa e passi distesi mi sono acceso un mezzo toscano senza accorgermi della sigaretta accesa nell’altra mano.
Imbarazzo?
No altro.
P.s.:
E’ chiaro che ORA so bene di che luogo si trattava.
E ALLA FINE ANCHE QUI HO TROVATO LA PAROLA DI DIO. In una delle sue tonalita’…
Ieri, febbricola o non febbricola, mi sono detto:gambe in spalla e giro lungo!
Vincendo la resistenza di mia moglie che non ama andare in quartieri che non conosce, ho dato l’imperativo: a SUD!
Con aria da flaneur “curioso” (l’attributo e’ improrio) ho cominciato a guardare di qua e di la’,talora non riconoscendo strade che avevo percorso in Aprile (orride capezzagne) trasformate in larghi stradoni di terra battuta ma levigata,ma che non verranno MAI asfaltate, cosi come apparirebbe dalle massicciate (l’anno prossimo ci sono delle tremende elezioni) e quelle strade sono l’amo col bagattino.
Le ho definite tremende senza virgolette perche’ se le terribili minacce che da mesi si scagliano i cinque o sei raggruppamenti politici in agone, piu’ le rivalita’ tribali interne agli stessi, i 1500 morti delle elezioni del 2007 saranno un pallido ricordo. Qui contano molto sul fatto che Inglesi, Americani e…Cinesi, non lo permetteranno per gli enormi investimenti (specialmente i Cinesi) che hanno fatto in questi ultimi anni.
Beh,strada lunga, comoda e dritta andiamo, anche per vie traverse ma andiamo.
Come nelle fiabe, ad un certo punto, nel mezzo di un quartiere baraccopoli triste il suo, vedo in costruzione un gande manufatto che dalle linee architettoniche ha tutta l’aria di una chiesa, non una moschea ne’ una chiesa Battista, come avevo visto nel ricco quartiere di Nyali.
Vedo un cancello da cantiere sgangherato semiaperto e entro, nonostante le rimostranze di Nancy.
Chiaro cantiere in opera, ma quattro uomini benvestiti seduti in cerchio.
A quel punto col mio devastante inglese sibilo: “Can I ask you something…?”.
Quel “something” si e’ trasformato in una gradevole ora di discussione “teologica” (…) su Antico e Nuovo Testamento che, indistintamente, “loro” spiegano ai fedeli durante la messa del Sabato mattina, perche’ il pomeriggio, se ho ben capito, e’ dedicato alle domande, alle interpretazioni, “to the doubts too…” – mi sono maliziosamente inserito – “of course…” la risposta.
Nel frattempo intento com’ero a tradur concetti (…) con colui che poi avrei scoperto essere il “Pastor”, non mi ero accorto che eravamo stati circondati da una dozzina di fedeli sopraggiunti con le loro sedie dopo che si era sparsa la voce che il loro Pastore stava discutendo di religione con un “atheist”, e per di piu’ “musungu” (un bianco) , questa nota e’ stata raccolta da mia moglie con discrezione tra i presenti.
Abbiamo “parlato di tutto”, del mio essere non cedente, di San Paolo che ho supposto non leggessero ai loro fedeli “too much politician” (mi sono permesso strappando una sonora risata), di Evoluzionismo.
Non scordero’ mai la calma di quel Pastor, in ogni passaggio, cercando sempre che io avessi capito (con l’aiuto traduttivo di Nancy) chiaramente il senso delle sue parole (lui mi dava modo di pensare di avermi capito, proabilmente per educazione).
Visto il buio ed il tipo di strade da affrontare, faccio il segno di accomiatarmi.
A quel punto il Pastor mi chiede di pregare insieme ed al mio cenno per ricordargli il mio “stato”, lui mi definisce sottovoce un “gift” (dono)(???) di cui avrebbe parlato all’indomani ai suoi fedeli.
Fatto un largo cerchio tenendoci per mano, il Pastor ha recitato una preghiera che toccava molti temi del mondo attuale e del suo paese, terminava con un “God bless our brother Nino”.
“LORO” sono la Calvary Chapel of Mombasa.
Non sono segnalati neanche tra le religioi Cristiane del Kenya minori.
Credo che cio’ non abbia alcuna importanza.
PERO’ UNA BUONA NOTIZIA CE L’HO…
Ho trovato la mia vodka preferita, l’ABSOLUTE, a 14 Euro.
E’ svedese ma e’ la mia favorita..
Cosa cassssso volete di piu’ da me!
Guys, qui e’ tosta per chi non fa il turista.
NON SEI CIRCONCISO! NON SEI UOMO! NON PUOI GOVERNARE…
La circoncisione e’ una pratica, almeno sino ad ora, assai comune tra tutte le tribu’ kenyane, musulmani compresi.
Tranne i Luo, che per numero sono la terza tribu’ del Kenya
Non mi interessa soffermarmi su tale pratica.
Ma il titolo del Topic e’ l’esatta traduzione di una concione di un senatore del Parlamento kenyano contro Raila Odinga, Luo, capo dell’opposizione.
E non ha nessuna intenzione di scusarsi.
Tralascio altre “cosucce” che si rinfacciano l’un l’altro.
Non e’ che per caso siamo vicini a tali abominevoli usanze anche dalle nostre parti?
MALARIA & VES…e altri sguardi da flaneur
Questo e’ il titolo del Topic, ma la “trappoletta” chiamata (con enfasi PC portatile) mi sta avvisando che tra poco andra’ SCIUT DAUN quindi il testo sara’ il mio primo post.
Africa is Africa.
Altrimenti stai a casa tua.
JE SUIS UN FLANEUR
Di provincia, ma sempre flaneur sono.
Ed io flaneur nacqui, lo ricordo chiaramente quando osservai senza sobbalzi, ma con interesse, che le due “nurse” poppute un bel tot erano diverse da quell’essere con camice bianco, occhiali tartarugati e faccia cavallina che seppi poi chiamarsi “dottore”.
Lì nacque la mia passione per l’osservazione pura, che in seguito diventò osservazione sociologica dei tipi, delle figure, delle architetture, di tutto ciò che si muoveva emettendo suoni (che poi divennero parole) ed anche per le cose immobili a cui io davo un suono o un silenzio leggibile (!?).
Fossi seduto su una panchina o deambulando senza meta era la stessa cosa.
Nel corso degli anni la cosa si è affinata perchè il mondo si è trasformato (non cambiato), ma non sarò mai un flaneur 2.0, un flaneur tecnologico.
Pensateci bene cari Clienti, cos’è in fin dei conti questo Blog se non un diario di un flaneur, che annota e talora dice la sua.
Le prerogative di un flaneur sono sostanziamente due:
1) avere molto tempo da spendere;
2) essere dotato di un discreto intelletto.
Se ti manca, ad esempio, il punto 2) puoi essere al massimo un “michelasso” (uno che beve, magna e va a spasso oppure uno “che fa flanella” (orrore!).
So di essere un flaneur in ogni posto dove ho deamulato, eccetto in un luogo definito “stadio”, dove anche il flaneur più incallito, una volta entrato, si concede licenza.
Del vero flaneur ho però un grosso difetto, in via di correzione, parlo troppo di ciò che ho osservato in questo mezzo secolo di attività, talora in modo pedante, ma sinceramente poco mi frega:chi vuol ascoltare ascolti e gli altri ciccia.
Per esempio, mi sto accingendo ad un nuovo viaggio che mi porterà anche in luoghi sconosciuti e un po’ “così”.
Ebbene, da buon flaneur, non ho pianificato quasi nulla (farmaci esclusi, capirai).
Sto seguendo, adeguando, quanto Gabriele Romagnoli ha scritto in un suo bellissimo “libricino”: “Solo bagaglio a mano”.
Perchè il vero flaneur, o chi lo è ma ancora non lo sa, sa che l’imprevisto o l’imprevedibile è in sè un tesoro per l’osservazione “flaneuriana”.
A rileggerci, forse.
p.s.:
Non tanto per finirla in bruttezza, ma tra i farmaci che mi sono portato appresso, c’è il NORMIX, antibiotico, potente antidiarroico, perchè hai un bel dire tu di fare il flaneur e dopo cento metri di deambulazione dover correre sulla “tazza” quando la “tazza” c’è…
Hoddhio, anche in quelle condizioni, qualche riflessione da flaneur la puoi fare, ma rischia d’essere solo un “porco su, porco giù, porco qua, porco là”.
Non un granchè a ben vedere (?) e sentire (!).
🙂
😉
IL CHIASMO
No, ecco, volevo dire, ma solo se ci riesco, che da un paio di giorni, forse perchè sono stato “consultato” (…) per dei tormenti sentimentali di qualche caro amico, che mi gira per la testa un tormentone di quelli che levati.
Il tormentone è questo: ” Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, … “.
E l’ho ripetuto anche in presenza della mia vecchia morosa, gran Profe di Lettere e formidabile pollice verde, che mi stava resuscitando le mie amate (e trascurate) piante del balcone.
E lei, esausta, più non potendone, mi dice: ” ma basta Nino con sto CHIASMO dell’Ariosto!”.
Ed io: ” con sto che?!?…l’Ariosto lo so, ma cosa sarebbe sto CHIASMO?”.
“Massì ne esistono alcuni altri esempi in poesia ma questo è tra i più noti…, è un INCROCIO…, Le donne -> gli amori, i cavallier -> l’arme…”.
“Un’artificio, un preziosismo poetico…, ma che ti frega visto che sei sempre andato orgoglioso d’essere un illeterato…”.
Bam!
Paca!
Ho abbozzato un “…ma a me piace la saggistica…”, ma l’ho petata lì per non essere massacrato.
E di rimando: ” insomma è una spece di ” X ” poetica…!
E tu lo sai che se una squadra di calcio non vince e non perde mai durante il campionato realizza 38 punti e non si salva!?…he, vedi, vedi, che questo non lo sapevi!
E comunque cara la mia P., lo so benissimo che a Poeti siamo fortissimi a livello mondiale: Dante; Ariosto, Tasso, Leopardi…, è a Romanzieri che siamo debolucci, il Manzoni non esce dall’interesse degli europei…, è po’ come il calcio italiano e l’Hellas, ci mancano i CENTROCAMPISTI!, gli “intrattenitori e costruttori”, vedi che alla fine La Letteratura, la Poesia e il Calcio hanno meno di sei gradi di separazione…”.
Se non rientro rapidamente in casa la P. mi stava tirando una palettata di concime naturale (base:urea e letame-n.d.g.).
Beh?
Sa gh’è?
Mai avuto un tormentone voialtri?
🙂
PROVA A ROLLARTI UN PEZZETTO DI ROCCIA, ASPIRANE UN PO’ E DIMMI SE E COSA E’ CAMBIATO IN TE…
Sì dai, è solo Rock ‘n Roll e i suoi “derivati”
No, gli antenati sono decisamente diversi e magari più autorevoli ed elitari.
Ammetto che con l’età sono diventato generalmente un po’ REVISIONISTA (…) e se sento o leggo concetti o frasi come: “La Musica può cambiare il Mondo” oppure “La Musica rende più sopportabile la Vita”, “La Musica aiuta a formare le coscienze”, mi viene da aggrottare le ciglia e le rughe della fronte si contraggono, dandomi un aspetto ancora più vetusto.
Però resisto, non voglio, non posso, non debbo imbozzolarmi, non voglio ritornare “pupa” (vedere il ciclo della seta-n.d.g.).
E’ anche vero che una song come “Blowin’ in the Wind”, suonata da tre acustiche nei giardini della Campagnola, con in mano la traduzione letterale su un foglietto a quadretti che un amico americano della mia “banda” aveva tradotto per noi, “qualcosa” in me spostò.
Suggestione?
Può darsi anche quella, ma la suggestione “ferisce” e la ciccatrice (se mai arrivasse) è sempre molto sensibile.
Oppure quando Joan Baez e Dylan cantarono di fronte a Martin Luther King, durante la storica Marcia per i Diritti civili nel 1963, “When the Ship Comes in” (poco conosciuta in Italia dai non dylaniani totali), un altro pezzetto dei miei mocciosi sedici anni si staccò per sempre, in modo irreversibile.
Allora è vero che CERTA musica “cambia” le coscienze?
No, a mio parere no, ma aiuta a fare un percorso difficile.
Adesso uno si alza in piedi e dice: “…ma all’operaio della fonderia frega niente di Dylan…!”, gli direi semplicemente che magari si consola con “Bandiera Rossa”.
“E al contadino dell’Agro Pontino che si alza alle quatto del mattino per bruscàr la vegna (credo che nell’Agro Pontino non ci siano molte vigne-n.d.g.) sai quanto si consola con Dylan?!”.
Va bòn, se proviene da una famiglia “nostalgica” può sempre farlo con “Faccetta Nera”.
Attento a non “incartarti” Gazza…
Bene se è per quello non sono convinto che “Another Brick in the Wall-parte 2” abbia avuto molta influenza sui movimenti studenteschi.
Il disco è del 1979, cioè dopo il ’68 e il ’77, quindi ti puoi immaginare l’influenza.
Qui se mai è avvenuto l’inverso: fatti sociali, specie giovanili, in qualche modo “ispirano” i musicisti che fissano in un semplice giro di accordi ed un testo sintetico, alcune parole d’ordine che diventa più facile ricordare.
E se sai ricordarti di ricordare, la tua mente (con coscienza allegata) lavora meglio.
E’ un fatto.
E poi la Musica è un’Arte, e come tutte le Arti (con rare eccezioni) è contro l’odio e la cattiveria e quindi “bendispone”.
Chi ha una coscienza e uno “spirito” bendisposto anche da altre strade, mi pare ovvio.
Pau “Pablo” Casals, uno dei più grandi violoncellisti di ogni tempo (conosciuto), soleva dire della Musica: “La Musica scaccia l’odio da coloro che sono senza Amore. Dà pace a coloro che sono in fermento, consola coloro che piangono”.
Ingenuità di un’Artista chiuso (?) nel suo mondo armonico, armonioso?
Mah, non sarei così drastico.
Per la verità ci sarebbe anche Friedrich Nietzsche, non proprio una mammoletta, che ha ha affermato: ” Senza Musica la vita sarebbe un ERRORE…(un errore!)”.
E per finire Frank Zappa: ” Senza la musica per decorarlo, il tempo sarebbe solo una noiosa sequela di scadenze produttive e di date in cui pagare le bollette”.
Scrivendo mi sono fatto un’opinione “sintetica”: ” La Musica può cambiare il singolo, cambiare il mondo mi pare un pochino più difficile”.
Però che palle senza la Musica.
uTOPICo e disTOPICo
Per ora accontentatevi del titolo.
Sono termini che si usano in prevalenza per una determinata tipologia di film.
La realtà attuale appare distopica, pur essendo assai lontana dalle previsioni cinematografiche.
Dite che il titolo è oscuro e complesso?
Ma no dai, dove sono gli uomini tastieranti di buona volontà?
Cercate, ragionate, dite la vostra anche senza la premessa del Dominus afflitto dai cassssi soi.
Dopo arrivo, sì che arrivo.
Non è un tema facile, ma ne rendo perfettamente conto.
Ma se la pensate così e mi lasciate solo, perchè andate a parlar di Marassi, liberi tutti.
😐

