Se i bambini fanno oooh, scommettiamo che KOBE BRYANT e LEO MESSI faranno SSSHHH…

Kobe e Leo, sono da anni i “testimonial” della compagnia aerea di bandiera (?!) (nazionale) della Turkish Airlines.
Un aereo, come una nave, è SUOLO nazionale turco.
E’ pur vero che gli spot li girano in uno studio, ma l’immaginario e “reale” si fondono.
Risponderanno a tono a qualche eventuale domanda dei giornalisti su come si trovano ad avere un “padrone” (il Presidente Turco Erdogan) che considera le donne…DIVERSE, e UN GRADINO SOTTO ALL’UOMO?
Sulla FORTUNATA “diversità” della donna, per grazia di Dio (grazie Dio!) e gioia degli uomini, si tratta di una banale ovvietà che si vede ad occhio nudo (?!), anzi col nudo si vede meglio.
Ma quella che si trovi un gradino sotto agli uomini (quali?), e deve orgogliosamente sentirsi soddisfatta ad esercitare SOLO il ruolo di madre e STOP!.
Erdogan comunque è stato preceduto da un consigliere comunale, tale Zelger, un “cattolico integralista”(virgolette del giornale che ha riportato la notizia), che una ventina di giorni fa ha fatto, più o meno, le stesse affermazioni.
Ma non essendo Zelger accorto (?) come Erdogan, ha supportato (??) tale diversità… nel modo di guidare (e parcheggiare!) delle donne rispetto agli uomini
Bene, bravi, biis.
Ma si può, no dico si può, nell’anno di grazia 2014 castroneggiare così?
Lasciamo stare il poro Zelger, che magari, forse, è anche uno normale nella vita di tutti i giorni, ma Erdogan, mussulmano, non si fa “sfuggire per caso” una cosa che è scritta da oltre un millennio nel Corano, e sula quale gli Ayatollah più accorti, hanno glissato da un po’ di tempo.
E così, tutto d’un botto, il Corano e la Bibbia uniti nella lotta.
Contro le donne.
Miserie preoccupanti.
E l’Europa, no dico l’Europa, di cui la Turchia fa parte, pur attanagliata in una crisi senza precedenti, se non lontanissimi, cosà farà l’Europa, una “bomba” (carta…), cioè un comunicatino, un documentino, una mozioncina di “dissenso” la produrrà?
Sì penso di sì, e sarà un grande…PLOF!
No dai, riprovaci Europa, mia agognata Europa, quella ha fatto cilecca!
Pronti per la seconda?
Sììì: PLOOOOOOFFF!
p.s.:
E Erdogan dirà che quella “bomba” (carta…) gli ha fatto pure male…ahi, ahiaa.
Mala tempora sfrecciant… , visto che il currunt lo disse Cicerone duemila anni fa, e da allora di “progressi” ne abbiam fatti millanta, e molto millantati…
🙁

no topic: QUANTO VALGONO (e costano) TRE MESI DI VITA (in più)?*

*E’ il titolo di un articolo di un inserto del Corriere che di solito pochi leggono, la parte tra le parentesi è mia.
Io l’ho letto, l’ho riletto, ho fatto le mie sottolineature, le note in colonna, quelle sul notes, ma non me la sono sentita di scrivere un Topic.
E’ un tema etico che non mi coglie impreparato, ma sul quale ci vuole cautela e rispetto.
Questa volta scriverò il mio post, come fanno tutti.
Interesserà a pochissimi, lo capisco e vi capisco, ma mi va così.
L’Hellas entrerà con delicatezza, un attimo, nel mio post e niente di più.
Questa è la motivazione perchè non esiste un mio Topic-Tesi, ma ci sarà solo il mio post, o più d’uno.

Colgo il momento per ringraziare tutti-tutti per l’inusuale attenzione che avete riservato al Blog di mese in mese.

Forse, chissà, con un Presidente come PARENTELA vincevamo un altro scudetto, hai visto mai…

La “gaffe” del Presidente Setti sull’origine del nome Hellas (Verona) è una “gaffe” bella e buona.
Punto.
Ma sedendo e mirando (?) interminati post e sovrumane cazzate scritti contro l’attuale società (che non ho mai risparmiato, vedi anche qualche Topic fa…), io nel pensier mi fingo…che ghe n’è un fracazzo che si meriterebbero il buon Parentela & Company.
Fermo restando che della “company” abbiamo conosciuto (fortunatamente) il solo Mr. Mandorlini era…
😐

FATTORE “J”

Ti puoi immaginare se mi imbarcavo sul celebre “fattore K-komunizm” di Ronchey.
E poi saranno trent’anni che non vedo un comunista “vero” di una certa rilevanza (e io ne ho conosciuti di veri, e ho allaciato qualche -raro- rapporto d’amicizia-conoscenza-stimabile.
Quelli di voi sotto i cinquant’anni ne hanno sentito parlare solo quando il Cavalier Berlusca, sdraiato sul divanetto psicanalitico, parlava delle sue ossessioni fanta-dreams.
Torniamo alle cose serie, con la premessa che, Dominus o non Dominus, ne parlerò da semplicissimo fruitore (beeh, inzomma, giù di lì).

Negli ultimi quaranta giorni, fatalità o meno, ho visto-rivisto quanto segue:
– The Doors:
dove il “maudit” Maestro di Pensiero è “J”im Morrison.
A suo tempo il film non mi piacque granchè, ma rivisto a distanza di tempo, meno influenzato dall’idea che “obbligatoriamente” ti fai di un mito della tua gioventù, c’è qualcosa che vale, al di là delle loro canzoni e del loro essere “topòs-luogo rappresentativo”;
– Walk the Line (orrendamente tradotto “Quando l’amore brucia l’Anima”):
è un film che narra la storia dell’infanzia, degli esordi e del primo successo, del giovane “J”ohnny Cash.
E’ un film che mi sento tranquillamente di consigliare a TUTTI gli appassionati di musica, indipendentemente dai gusti.
L’interprete di “J”ohnny Cash è il bravissimo “J”oaquin Poenix.
Qui apro una delle mie note sub-ordinate al tema principale.
“J”oaquin Phoenix ha una deformazione labiale detta volgarmente “labbro leporino”.
Ci sono almeno altri due famosi attori americani con lo stesso, evidente, difetto e non sempre coperto dai baffi: il grande “J”ason Robards (indimenticabile “Cheyenne” di C’era una volta il West) e l’apprezzato Stacy Keach (splendido ne I Cavalieri dalle Lunghe Ombre, ottimo western post Guerra di Secessione, dove interpreta i fratello maggiore di “J”esse “J”ames).
Non mi viene in mente un attore, non americano, con quell’evidente difetto fisico.
Forse qualcosa vorrà dire, ma non ho tempo adesso.
– All is by My Side:
Il film, parzialmente noiosetto, ma narra la storia (leggermente romanzata) di un anno di vita, da ignoto a mito, di “J”imi Hendrix.
A mio parere il film va visto da tutti quelli che amano “J”imi ( 😀 …) e per l’incredibile bravura di chi lo interpreta, una rassomiglianza fisica quasi impossibile e, soprattutto, il modo in cui imita “J”imi nel suonare la Stratocaster.
Vorrei ricordare ai non aficionados che “J”imi era mancino e quindi non basta saper suonare la chitarra da destro per fare la parte di “J”imi.
Una curiosità che nemmeno io ricordavo, e che nel film è rappresentata magnificamente, è che l’idolo di “J”imi era Eric Clapton, e il timido e pigro “J”imi accetta di andare a Londra solo dietro la promessa che gli verrà presentato il suo idolo.
Poichè il film non è facilmente reperibile, ve la riassumo:
Siamo all’interno di un mini locale londinese, sul palco sono in tre, Clapton e Ginger Baker riconoscibili (quindi sono i Cream), il manager di “J”imi va da Clapton chiedendogli se alla fine delo spettacolo può presentargli un suo talentuoso fan. Clapton accetta. “J”imi incoraggiato chiede al manager se Clapton accetta di fargli suonare un paio di “pezzi”.
Al “perplesso”, ma positivo assenso di Clapton, “J”imi sale sul palco e chiede a Clapton se conosce alcuni brani che lui cita. Avutane una risposta negativa “J”imi si rivolge a Clapton e, senza ironia alcuna, gli dice: “Eric tu sei il dio del blues, devi conoscere questo pezzo…seguimi…”.
E attacca un riff della madonna santissima e beata, al che Clapton, staccando la sua spina dall’amplificatore e se ne va dal palco.
Raggiunto dal preoccupatissimo manager di “J”imi, Clapton gli si rivolge così: “…ma chi cazzo è questo?!?…ma tu che lo conosci, è davvero così bravo…FUCK!…”.
Pare che la cosa sia autentica.
Di sicuro nacque tra i due una certa rivalità, ma “J”imi continuò a considerare Clapton un “dio” del blues.
Così le cronache mixate con le leggende;
– Get On UP:
Un film “biografico” su Sua Maestà “J”ames Brown.
L’ho visto in Inglese senza sottotitoli, dei dialoghi ci ho capito quindi il solito 30/40%, ma sicuramente è un film che aspetto al varco.
E di “J”ames Brown, come dire, che cazz’ vuoi aggiungere?!
– Nowhere Boy:
i film narra dell’infanzia e gioventù di “J”ohn Lennon, e tu non capirai mai perchè i Beatles divennero i Beatles.
Però ho più d’una sensazione che “J”ohn Lennon sia stato il vero “cranio” dei Fab4.
Specialmente dopo aver (pure…?) visto il docu-film (su Sky): “U.S.A. vs. John Lennon.
Sì, Lennon aveva una testa fina.
La caratteristica che accomuna film e personaggi così diversi tra loro è che non abbiano respirato una buona “aria” esistenziale, comunque era la loro, ed ho la forte sensazione che spesso fosse una scelta, pesante, ma una scelta.
Quindi non ho nulla da eccepire, almeno per come sono oggi abituato a vedere le cose.

– …scusa Gazza e in Italia?
– in Italia dici?
…beh Enzo “J”annacci, “J”ovanotti, Fabrizio de “J”andrè e “J”orgio Gaber…
😎

CE LO ANTICIPO’ IL GINO NEL 1963: SAPORE DI SELTZ, UN GUSTO UN PO’ AMARO. TRANQUILLI, NE BERREMO FUORI. E LE STELLE?USCIREMMO A RIVEDERLE…

Ci sono alcune licenzione poetiche, me le concedo (Dante e Gino mi perdonino).
Domani capirete, se i più accorti non l’hanno già fatto e vogliono cimentarsi.

L’ANGOLO DELL’INCOMPETENTE
E’ una nuova rubrica che parte oggi, che sarà ripetuta, e riguarda i Colori Unificanti.
Quello di Sua Maestà Rafa Marquez ERA RIGORE!
Un rigore strano, un rigore PILIFERO.
Sì, come un ramo levigato di ebanite sfregato con la lana, Rafa Marquez …NON TOCCA Peres, ma gli crea sui peli delle gambe un effetto elettrico, e il Bruno Peres, fulminato, ti fa un carpiato che Klaus di Biasi se lo sogna.
Ne vedaren delle belle.
Ancora.
Aspettando il Sa-Violino, che personalmente mi onora solo perchè veste la nia maLia e non ha ancora protestato per la panca.

MY PRAVDA: LA SENSATION D’IMPOTENZA Y LA NODVENDIGHED DIE VASTUSTAA

La mia verità: la sensazione d’impotenza e la necessità di resistere.
Fregatevene se in lingua francese il termine “sensation” si attribuice ad una percezione fisica.
Aggiungeteci “conscience” ed allora la sensazione sarà sia fisica che mentale.
Forse uno dei pochi momenti di vera unità del nostro essere.
Uno che, sebbene molti anni fa, ha perso un po’ (poco…) di tempo con la sociologia e la psicologia, non dovrebbe neanche porsi il problema (si fa per dire).
Il “sentimento d’impotenza” lo studiò, lo descrisse (benissimo per quei tempi dove Freud spopolava), Eric Fromm, circa ottant’anni fa, e mi/ci convinse in molti, hoddhio in molti proprio no, allora c’erano quelli straconvinti che la Rivoluzione del Popolo e delle Masse fosse come le due famose compresse d’Aspro: “…le prendi eeee…PASSA TUTTO!” (questa pubblicità era fissa e martellante al vecchio Bentegodi di Via Battisti e diede subito origine alla facile e celebre battuta (allora): “…e se ancò ciapemo trì pétole…?”, risposta: “…semplice te ciapi du pastiLie de Aspro e te passa tuto…”; la controrisposta era invariabilmente “ma va in cul semo…” e tutto finiva lì, per ripetersi qualche settimana dopo).
Dicevo che quella teoria di Fromm fece presa, almeno allora, in modo più complesso e personale.
E oggi?
Basta sfiorare i quotidiani, basta avere nelle orecchie l’eco di qualsiasi notizia dal mondo attraverso le TV, basta avere la “disavventura” (…) di ascoltare alcune conversazioni in quei luoghi pubblici, un tempo di puro svago, chiamati bar, per avere due tipi di reazione:
a) ma va là, sono tutti d’accordo (?!?) e po’ non me ne frega niente perchè io me la caverò sempre;
b) a me pare una catastrofe senza fine, dico la verità ho paura, non ci capisco più niente, tutto mi sembra rovesciato (però non spiega quando la parte, per lui, era “dritta”), alla fine perderemo tutti tranne “loro” (su quel LORO si potrebbe aprire un Topic da solo).
In realtà anche questi due atteggiamenti che appaiono nettamente contrapposti, in realtà convivono nella stessa persona (sempre Fromm che scrive).
E allora?
Allora dimentichiamo, insomma mettiamolo per un attimo lì l’ottimo Erich, e VASTUSTAA fino all’ultimo respiro.
Può bastare questo “sciocco” elemento esortativo?
Io lo uso, in forme svariate, ma lo uso.

p.s.:
si fa ammenda fin da ora per l’uso dei dizionari on line.
In alcuni casi l’effetto potrebbe risultare involontariamente ridicolo.
Ma io non sono “per caso” El Gazza, per “impotenza” ho usato l’Italiano, hai visto mai che in altre lingue me la traducevano con quella “coeundi o copulandi”.
Non stava bene.