La vita privata, i rapporti amorosi, continuano a fare irruzione nella politica. Come se un qualsiasi politico andasse giudicato non per la sua attività, ma per le relazioni affettive.
L’ultima puntata di Report ha accusato Berlusconi di essere condizionato dalla Fascina, dalla sua ultima donna. Nemmeno da morto la smettono di giudicarlo per questo.
Anche la sua seconda moglie, Veronica Lario, dopo la separazione fu utilizzata per criticarlo. Nel mirino l’attività di governo di Berlusconi? Si parlò molto più delle “cene eleganti si Arcore”…
Adesso con Giorgia Meloni. Il suo operato da prima donna premier? La guerra che dilaga? Scherziamo si è parlato e discusso anzitutto del suo rapporto con Giambruno, della rottura definitiva. Molti affermano che Giorgia ne è uscita bene, con dignità, ma che senso hanno le discussioni a raffica?
C’è un precedente storico da non dimenticare. Quando eravamo per la famiglia tradizionale. Non esisteva il divorzio. Anche il Pci allora era contrario ad introdurre il divorzio. Ebbene: Palmiro Togliatti aveva come amante Nilde Iotti.
Ma nessuno si sognò di scandalizzarsi e criticarlo per la sa scelta di vita privata. Togliatti venne apprezzato o criticato per il suo rapporto con l’Unione Sovietica, per la sua visione del comunismo. Non c’è il ricordo di interventi, di ampi spazi mediatici dedicati alla sua relazione con Nilde Iotti.
C’era un approccio serio alla politica. Oggi invece la vita privata diventa il primo strumento per giudicare l’attività di ogni politico; donna o uomo che sia.