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NON ROMPIAMO IL GIOCATTOLO

“La Lazio ha dominato”. Nel fantastico mondo di Petkovic si raccontano le favole più belle. Non svegliatelo e non riferite alla Federcalcio, che questi poi sono capaci di mettere l’antidoping anche per gli allenatori. Non bastasse la bizzarria delle guerre simulate imposte ai giocatori laziali alla vigilia, il tecnico serbo ci ha deliziato con le sue dichiarazioni nel post partita. Quelli come Petkovic andrebbero salvaguardati come i panda, ci fanno ridere gratis. Dopo i politici comici e i comici in politica, è l’ora degli allenatori comici?

Ride anche Mandorlini e ne ha ben donde. Il suo Verona vola, il sesto posto è blindato e il Bentegodi è campo (quasi) inespugnabile. Godiamoci il momento e ci mancherebbe, però con questa classifica è anche legittimo pensare che il sesto posto sia un obiettivo fondato. Scrissi in tempi non sospetti che si poteva sognare e volare alto. Toni, Iturbe, Romulo e Jorginho sono campioni che molte ci invidiano e la squadra gira intorno a loro. E qui s’impone una riflessione al netto del 4-1 spettacolare e dell’euforia natalizia, perché il mondo va veloce, il mercato di gennaio già incombe e qualche equivoco in casa Hellas va risolto.  

Confidando (e con mille scongiuri) che l’immenso Toni tenga botta sino a giugno (dipendiamo da lui), sono sempre più insistenti le voci che danno lo Zenit San Pietroburgo su Jorginho già a gennaio. Se i rubli offerti equivalessero almeno a dieci milioni di euro capirei che per la società sarebbe difficile rifiutare, specie a salvezza praticamente acquisita. A certe cifre, infatti, forse è giusto che prevalgano ragionamenti più a lungo termine, tuttavia è evidente che per provare a mantenere la sesta posizione (con probabile qualificazione all’Europa League) Jorginho deve restare. E non solo, va puntellata la difesa, l’anello debole di questo Verona (ancor prima i terzini dei centrali). Voglio dire, il giocattolo non solo non va rotto, ma rafforzato.

E qui inciderà non poco il fattore Sogliano, il vero artefice del miracolo Verona, ma anche il grande equivoco del momento. Il ds viene già dato al Milan da febbraio, ma per Setti alla fine rimarrà. La situazione non è chiara, ma alcune domande sarebbe giusto porle a Sean: nel calciomercato di gennaio sarà concentrato esclusivamente sul Verona, o le sirene milaniste già canteranno? Attenzione, Sogliano è una persona seria e perbene, ma la domanda è lecita nel momento che c’è un mercato alle porte e chi lo fa per noi è dato altrove da tutti.

Alla figura del ds poi è indirettamente legato il destino di alcuni giocatori e dell’allenatore medesimo. Cairo ieri ha detto che offrirà un triennale a Ventura, per la proprietà transitiva lo meriterebbe anche (e di più) Mandorlini. In realtà io sposo la linea Setti e cioè che “si trattano i rinnovi a salvezza matematica raggiunta” e pure quella Sogliano per cui “agli allenatori ho sempre fatto firmare annuali”. Eppure Sogliano da un anno e mezzo è sempre stato il mediatore tra i due “fuochi” opposti, Setti e Mandorlini appunto. Tradotto: la conferma del direttore sportivo favorirebbe anche quella del mister, un uomo che per nostra (e mia) fortuna ha trovato a Verona la sua piazza ideale.  

Infine un dato tecnico sempre in ottica “obiettivo sesto posto”. Il Verona in casa è irresistibile: a volte vince e convince, altre si complica la vita ma è e si sente talmente forte che vince ugualmente. Lontano dal Bentegodi il destino è diverso e avverso, solo cinque i punti raccolti. Da qui in avanti ospiteremo Napoli, Roma, Juventus, Inter e Fiorentina e dunque è bene cambiare atteggiamento anche fuori casa e raccogliere qualche punto in più.

Detto questo è un Natale bellissimo e insperato, che ci porta in regalo un sogno europeo. Godiamocelo e godetevelo. Auguri di cuore ai lettori del blog.

 

 

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