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L’IDENTITÀ RAFFORZA IL MARKETING, MA GARDINI…

In privato e su facebook mi si chiede perché non scrivo delle maglie. La mia opinione è nota, la espressi su questo blog già due anni fa, poi di nuovo l’anno scorso e ancora in tv, dove mi presi del “professore” da Giovanni Gardini, che nell’occasione mi spiegò che “i colori non sono importanti”. Non ho cambiato idea e, a quanto pare, non l’ha cambiata neppure Gardini, ma siccome c’è caldo e repetita in questo caso non iuvant mi taccio, non infierisco (molti tifosi sui social si sono già espressi negativamente) e mi limito a precisare un paio di cose. Qua non si discute di bellezza, ma di identità, e nessuno è contrario al marketing, anzi. Aggiungo a beneficio di quelli che… “l’importante è la serie A”, che categoria e identità sono due sostantivi diversi e slegati e perciò non è bene sommare le mele con le pere. Premesso questo, domando: la seconda e terza maglia (quindi almeno metà delle partite del Verona nel prossimo campionato) senza più il gialloblu neppure nel simbolo sono identitarie? E l’identità espressa con i colori è importante, o è un valore ormai desueto? Prima rispondiamo a questo e poi decidiamo se discutere la scelta di Gardini & C. è un mero sollazzo estivo, o un fatto preminente. Infine marketing e identità possono coesistere? A Wimbledon usano ancora le tradizionali maglie bianche, ciò dimostra una tesi a me cara: l’identità non solo convive con il marketing, ma lo rafforza. A Gardini lo dissi anche vis-à-vis. Ma niente da fare, da quell’orecchio Richelieu non ci sente.

p.s. Sul mercato di Bigon l’impressione è più che positiva. Bene l’ingaggio di Viviani e i rinnovi di Valoti e Gomez. Pazzini sarebbe il botto. Aspettiamo per un giudizio più compiuto.

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