GALLI: “ECCO IL MIO PIANO PER SALVARE L’HELLAS”

 

“Venerdì spero di poter stappare una bottiglia di champagne e annunciarvi il passaggio di consegne societario”. L’era Galli è iniziata. Da lunedì il nuovo direttore generale del Verona si è messo al lavoro. Un lavoro immane. C’è il Verona da salvare e una società da ricostruire.

Galli, partiamo proprio da qui, da questa infinita trattativa e questa cessione che mai arriva…

“Avete ragione, ma cercate di capire anche in che contesto si sta svolgendo l’affare. Da una parte c’è il Conte Arvedi che ha visto la squadra crollare in C e poi l’ha vista all’ultimo posto. Quest’uomo è stato abbandonato da tutti i collaboratori. E’ chiaro che non vedeva l’ora di annunciare a tutti che la cessione era avvenuta. Per questa imprudenza è stato rimproverato e io sono stato il primo a farlo. Ma merita comunque comprensione”.

Dunque i nuovi acquirenti stanno per arrivare?

C’è un preliminare con una data di scadenza. Se tutto va per il meglio siamo vicini a questo passaggio di consegne.

Che gruppo è?

Posso dirvi che è un gruppo composto da molti imprenditori. Hanno in mente un progetto importante per il Verona. E un’idea che Verona sarà la prima ad applicare. Ma di questo saranno loro a parlarne.

Galli, ma lei perchè domenica non è andato a Cittadella a seguire la squadra e ha continuato a lavorare a Mediaset?

Lavoro con la famiglia di Mediaset da 10 anni: non potevo dir loro dalla sera alla mattina che non andavo più nei loro studi. C’erano degli impegni da rispettare. Ho voluto anticipare il mio arrivo a Verona perchè secondo me c’era la necessità di dare nuovi punti di riferimento alla squadra e alla società.

E che cosa ha trovato?

Grande disponibilità in tutti. E questo è molto importante.

Ma qui non è più il tempo delle chiacchiere. E’ già pronto il suo piano per salvare il Verona?

Senza dubbio. Il piano è pronto. Intanto però pensiamo a fare punti con la Cremonese. Questa squadra ha ancora molto da dire. E proprio con la Cremonese mi aspetto una grande prova.

Com’è la posizione di Pellegrini?

A Davide dobbiamo essere riconoscenti per essersi presi sulle spalle una responsabilità enorme. Ci sono tante cose oggi da verificare e purtroppo dobbiamo tenere presente anche i risultati. Lo stesso Pellegrini deve attendersi dalla squadra delle risposte. Per lui a Verona ci sarà sempre posto.

E’ il 21 dicembre il giorno della nuova società?

“Me lo auguro”.

(fonte, leggo 19 dicembre 07)

DUE O TRE COSE CHE SO SUL CHIEVO

Credo di essere stato il primo (era il ’94 o giù di lì…) a Verona a dire pubblicamente che non si può tifare per una squadra o per l’altra. In molti ritenevano sbagliata questa cosa. C’era chi voleva cavalcare una vittoria e l’altra delle due squadre, saltellando di qua e di là. Probabilmente c’era chi pregustava una gran scorpacciata salendo sempre sul classico carro dei vincitori. Una scelta all'”italiana” che elimina direttamente alla radice un problema: la sconfitta. La sconfitta è connaturata allo sport. Solo attraverso le sconfitte si assaporano maggiormente le vittorie. Tifare solo per chi vince è una deviazione. Meglio andare in serie C, sognando un giorno di tornare a vincere uno scudetto che cambiare squadra solo per la “simpatia”. Sento in questi giorni che molti tifosi del Chievo rifiutano sdegnosamente l’ipotesi di “fusione” che qualche deluso del Verona avanza. E hanno ragione. Hanno ragione perchè anche da parte del Chievo s’è capito che non si può tifare per due squadre. E non appena ci sono state delle persone, dei ragazzi, degli appassionati, che per un motivo o per l’altro sono diventati tifosi del Chievo, anche loro hanno iniziato a ragionare in questa maniera. Differente l’atteggiamento di chi va allo stadio per “vedere uno spettacolo”. Questa categoria di persone, affatto piccola, potrebbe indifferentemente recarsi al circo o al cinema. Ma il calcio, sappiamo essere uno sport, coinvolgente al punto da non farci dormire la notte. Premesso questo e detto da tempo che io tengo per l’Hellas Verona, scavalcando in questo modo l’ipocrisia di chi fa finta di essere un po’ qua e un po’ là, posso tranquillamente affermare, come ho sempre fatto, che il Chievo è una grande società, che ammiro molto Campedelli, che vorrei trasferire questa straordinaria organizzazione sulla sponda Hellas. Il fatto di essere “tifoso” del Verona, dunque, non mi impedisce affatto di riconoscere al Chievo tutte le sue qualità. Come, dal’altro canto, non mi ha mai impedito di raccontare, scrivere e descrivere tutte le magagne di casa Hellas. Questo credo sia la cosa più importante da far capire al nostro pubblico. Onestà massima (fino a dichiarare la nostra fede calcistica),  intellettuale e professionale quando si tratta di raccontare i fatti.