GALLI SCATENATO, QUATTRO COLPI PER L’HELLAS

Quattro colpi di mercato. Oggi Giovanni Galli, direttore generale dell’Hellas, presenterà i primi rinforzi che raggiungeranno il nuovo allenatore Sarri (subentrato lo scorso 31 dicembre a Davide Pellegrini, tornato alla Berretti) nel ritiro a Massa Marittima. Due affari sono praticamente definiti: Luca Vigna, esterno offensivo, classe 1977, che Sarri aveva con sè ad Arezzo. Può giocare a destra e anche a sinistra. Vigna ha raggiunto già i compagni, ieri sera. L’altro colpo è Massimo Minetti, classe 1978, nato a Genova, un altro esterno offensivo, che il Verona ha preso dal Messina. Un giocatore in cerca di rilancio, che ha accettato un ingaggio bassissimo sino a maggio. La partenza di Ferrarese per Cremona (tre anni di contratto) è stata quindi già rimpiazzata.

Clamoroso ritorno. E intanto un’altra voce è giunta in serata. Sempre oggi potrebbe firmare Natale Gonnella, un ex del Verona, pronto a tornare con Sarri che lo aveva valorizzato a Pescara. Il nome di Gonnella circola assieme a quelli di Tedeschi e Cudini, altri due nel mirino di Galli. Un difensore centrale, in grado di ricoprire più ruoli e di sistemare la difesa veronese.

C’è la punta. Ma non è finita. Si cerca la prima punta e Galli deve chiudere il contratto con Altinier del Mantova che si affiancherà a Morante e a Da Silva. Il primo probabilmente verrà ceduto, mentre il secondo, dovrebbe restare. Da Silva si è messo completamente a disposizione di Sarri nel ritiro toscano e ha positivamente colpito il tecnico. Ora starà a lui continuare in questa metamorfosi dopo i primi disastrosi mesi di questa stagione.

Affari con i cugini. Galli ha sentito Sartori ieri. Impossibile arrivare a Marchesetti che non accetta la serie C. C’è in piedi una trattativa per Garzon, veronese di Cerea, felicissimo di venire all’Hellas.

Il ritiro. Il Verona chiuderà il ritiro domani. «La squadra – ha spiegato Galli – è stata eccezionale ed è ripartita con uno spirito diverso. Ora nel mercato dovremo tenere presente anche questo nuovo atteggiamento, prima di privarci di giocatori che magari altrove esploderebbero».

Gianluca Vighini (fonte Leggo)

ANDIAMO AL SUPERMERCATO CHIEVO

 Inizia il calciomercato e ancora una volta il Verona avrebbe la possibilità di bussare in casa Chievo per reperire quei giocatori che lo potrebbero portare alla salvezza. Ricordate un anno fa? Fu scandaloso vedere Campedelli prendersi a parametro zero Italiano, senza che Cannella muovesse un dito per cercare di portare all’Hellas anche una sola delle punte che la società della Diga aveva in rosa: da Godeas a Tiribocchi a Bruno. Cannella scelse Ferrante e sappiamo tutti com’è andata a finire. Se a questo aggiungiamo la gigantesca panzana che nessuno voleva venire a Verona per la posizione di classifica, la beffa è completa. E basta vedere oggi il Vicenza (che di sicuro non naviga in buone acque) prendersi un signor bomber come Zampagna per capire che in faccia al popolo gialloblù sono state tirate quintalate di menzogne, per non dire di peggio. Ora, anche per dare un segnale forte che Cannella non c’è proprio più, Galli ha l’occasione di ritentare il rafforzamento del Verona che sta precipitando in C2, andando a vedere in casa del Chievo quali sono i giocatori che possono interessare. E qui la scelta è persino imbrazzante. Da Troiano a Garzon, da Marchese a Chiecchi, da Federico Cossato allo stesso Giunti, un perfetto e grande regista per il centrocampo senza idee del Verona. Possono bastare? Sì, a patto che il Verona abbia voglia di spendere e investire in questo calcio mercato. Altrimenti, signori, la storia si ripeterà in maniera ineludibile. E a maggio non veniteci a raccontare che è stata colpa di Colomba, di Cannella o di Pastorello. La favoletta l’avete già raccontata una volta e ci è bastata.

SARRI, IL SERGENTE DI FERRO

Come una giostra: altro giro, altro regalo. Il Verona (disperato e ultimo in classifica) gioca l’ultimo asso a sua disposizione. Da domani Davide Pellegrini (nominato allenatore pro-tempore l’8 ottobre scorso, dopo l’esonero di Franco Colomba) non sarà più il tecnico dell’Hellas. Al suo posto, il neo direttore
generale Giovanni Galli ha chiamato Maurizio Sarri, classe 1959,  il terzo mister di questa tormentata stagione gialloblù.
MIRACOLO TOSCANO. Galli porta in società un tecnico grintoso che lo aveva colpito fortemente quando guidava il "miracolo" Sangiovannese in serie C2. "Da allora" confessa Galli "l’ho sempre tenuto d’occhio. E adesso ho voluto dargli questa possibilità. Vi giuro che questa è stata sempre la mia unica idea. Non ho contattato nessun altro allenatore". Sarri avrà un contratto molto lungo. Sei mesi fino a giugno e poi altri due anni. "Perchè su di lui puntiamo molto per far decollare il nostro progetto". La presentazione avverrà domani a mezzogiorno nella sede del Verona. Sarri aveva rescisso il contratto con l’Avellino all’inizio di questa stagione.
RICONOSCENZA. La decisione è maturata dopo aver parlato a lungo con Davide Pellegrini. "A lui la società è molto grata" ha spiegato Galli "ha fatto un ottimo lavoro e ha lanciato giovani interessanti. Vogliamo che torni ad essere lui l’uomo che costruisce i nostri giocatori per il domani". A Pellegrini la società ha offerto un
contratto più lungo e più sostanzioso. Tornerà ad allenare i giovani
della Berretti.
BRACCIO DESTRO. Per concentrarsi ancora di più sulla squadra, Galli ha scelto di avere al suo fianco un uomo navigato come Renato Cipollini. L’ex presidente del Bologna avrà il compito di gestire la società dal punto di vista amministrativo, facendo però sempre riferimento all’ex portiere della nazionale.
RITIRO E MERCATO. "Ho voluto resettare tutto l’ambiente" ha spiegato Galli "per ripartire da zero. Sarri che porterà con sè tutto il suo staff, è curioso di vedere che squadra dovrà guidare. Spero di potergli dare subito due rinforzi che possano allenarsi già dal due gennaio con il resto della squadra". Il Verona andrà in ritiro a Massa Marittima con il nuovo tecnico proprio dal due di gennaio.

Gianluca Vighini (fonte Gazzetta dello Sport)

GALLI: “ECCO IL MIO PIANO PER SALVARE L’HELLAS”

 

“Venerdì spero di poter stappare una bottiglia di champagne e annunciarvi il passaggio di consegne societario”. L’era Galli è iniziata. Da lunedì il nuovo direttore generale del Verona si è messo al lavoro. Un lavoro immane. C’è il Verona da salvare e una società da ricostruire.

Galli, partiamo proprio da qui, da questa infinita trattativa e questa cessione che mai arriva…

“Avete ragione, ma cercate di capire anche in che contesto si sta svolgendo l’affare. Da una parte c’è il Conte Arvedi che ha visto la squadra crollare in C e poi l’ha vista all’ultimo posto. Quest’uomo è stato abbandonato da tutti i collaboratori. E’ chiaro che non vedeva l’ora di annunciare a tutti che la cessione era avvenuta. Per questa imprudenza è stato rimproverato e io sono stato il primo a farlo. Ma merita comunque comprensione”.

Dunque i nuovi acquirenti stanno per arrivare?

C’è un preliminare con una data di scadenza. Se tutto va per il meglio siamo vicini a questo passaggio di consegne.

Che gruppo è?

Posso dirvi che è un gruppo composto da molti imprenditori. Hanno in mente un progetto importante per il Verona. E un’idea che Verona sarà la prima ad applicare. Ma di questo saranno loro a parlarne.

Galli, ma lei perchè domenica non è andato a Cittadella a seguire la squadra e ha continuato a lavorare a Mediaset?

Lavoro con la famiglia di Mediaset da 10 anni: non potevo dir loro dalla sera alla mattina che non andavo più nei loro studi. C’erano degli impegni da rispettare. Ho voluto anticipare il mio arrivo a Verona perchè secondo me c’era la necessità di dare nuovi punti di riferimento alla squadra e alla società.

E che cosa ha trovato?

Grande disponibilità in tutti. E questo è molto importante.

Ma qui non è più il tempo delle chiacchiere. E’ già pronto il suo piano per salvare il Verona?

Senza dubbio. Il piano è pronto. Intanto però pensiamo a fare punti con la Cremonese. Questa squadra ha ancora molto da dire. E proprio con la Cremonese mi aspetto una grande prova.

Com’è la posizione di Pellegrini?

A Davide dobbiamo essere riconoscenti per essersi presi sulle spalle una responsabilità enorme. Ci sono tante cose oggi da verificare e purtroppo dobbiamo tenere presente anche i risultati. Lo stesso Pellegrini deve attendersi dalla squadra delle risposte. Per lui a Verona ci sarà sempre posto.

E’ il 21 dicembre il giorno della nuova società?

“Me lo auguro”.

(fonte, leggo 19 dicembre 07)

DUE O TRE COSE CHE SO SUL CHIEVO

Credo di essere stato il primo (era il ’94 o giù di lì…) a Verona a dire pubblicamente che non si può tifare per una squadra o per l’altra. In molti ritenevano sbagliata questa cosa. C’era chi voleva cavalcare una vittoria e l’altra delle due squadre, saltellando di qua e di là. Probabilmente c’era chi pregustava una gran scorpacciata salendo sempre sul classico carro dei vincitori. Una scelta all'”italiana” che elimina direttamente alla radice un problema: la sconfitta. La sconfitta è connaturata allo sport. Solo attraverso le sconfitte si assaporano maggiormente le vittorie. Tifare solo per chi vince è una deviazione. Meglio andare in serie C, sognando un giorno di tornare a vincere uno scudetto che cambiare squadra solo per la “simpatia”. Sento in questi giorni che molti tifosi del Chievo rifiutano sdegnosamente l’ipotesi di “fusione” che qualche deluso del Verona avanza. E hanno ragione. Hanno ragione perchè anche da parte del Chievo s’è capito che non si può tifare per due squadre. E non appena ci sono state delle persone, dei ragazzi, degli appassionati, che per un motivo o per l’altro sono diventati tifosi del Chievo, anche loro hanno iniziato a ragionare in questa maniera. Differente l’atteggiamento di chi va allo stadio per “vedere uno spettacolo”. Questa categoria di persone, affatto piccola, potrebbe indifferentemente recarsi al circo o al cinema. Ma il calcio, sappiamo essere uno sport, coinvolgente al punto da non farci dormire la notte. Premesso questo e detto da tempo che io tengo per l’Hellas Verona, scavalcando in questo modo l’ipocrisia di chi fa finta di essere un po’ qua e un po’ là, posso tranquillamente affermare, come ho sempre fatto, che il Chievo è una grande società, che ammiro molto Campedelli, che vorrei trasferire questa straordinaria organizzazione sulla sponda Hellas. Il fatto di essere “tifoso” del Verona, dunque, non mi impedisce affatto di riconoscere al Chievo tutte le sue qualità. Come, dal’altro canto, non mi ha mai impedito di raccontare, scrivere e descrivere tutte le magagne di casa Hellas. Questo credo sia la cosa più importante da far capire al nostro pubblico. Onestà massima (fino a dichiarare la nostra fede calcistica),  intellettuale e professionale quando si tratta di raccontare i fatti.