Uno schiaffone. In piena faccia. Sapevo da un giorno di questa clamorosa trattativa. Lazovic l’aveva confidata a qualche amico veronese, ma sinceramente attendevo altre verifiche. Che sono arrivate questa mattina. Lazovic ceduto all’Olympique Marsiglia. Non è la solita cessione, via uno sotto con un altro. Non è sempre così che funziona. Gli uomini sono importanti, ce ne sono alcuni che sono fondamentali. Lo era Tony D’Amico, lo era Andrea Anselmi capo della comunicazione, lo è a maggior ragione Darko Lazovic. “Resta il gruppo storico, Lazovic, Faraoni” dicevano. E noi gli abbiamo creduto. Era la nostra ciambella di salvataggio… Va bene, dai, anche se vendono Simeone o Barak… Persino se vendono Caprari. Ma se resta il nucleo storico… ce la possiamo giocare tranquillamente…
Invece ecco il cazzotto in mezzo alla fronte. Salutiamo Lazovic, ora ci spiegheranno che l’offerta era irrinunciabile, che lui voleva andare a giocare la Champions League, che comunque troveranno di meglio. Però così fa malissimo. Alla credibilità della società prima di tutto. Chi potrà ora dar credito alle parole di Setti e di Marroccu che hanno definito Lazovic incedibile? E poi: uno dei segreti di questi anni è stata la compattezza dell’ambiente. Che con queste mosse si sta disgregando. I tifosi sono allarmati, ora a ragione. Se hanno accettato in nome del consolidamento di veder partire i vari Amrabat, Rrahmani, Kumbulla, Silvestri, Zaccagni, persino il giovane Udogie ora non capiscono questa precarietà continua e perpetua.
La mossa incredibile e inutile di questa cessione avrà effetti perversi e deleteri anche nello spogliatoio. Lazo era il perno di quel gruppo: lui, Berardi, Caprari, Veloso, ovviamente Faraoni. Vorrei essere nella testa di uno di loro oggi e sapere cosa ne pensa di questa situazione. E Cioffi? Cosa starà passando nei suoi pensieri? Cioffi ha mollato la confortante sicurezza dell’Udinese per arrivare ad allenare una squadra che rischia di essere rivoluzionata pesantemente a settembre perdendo tutti i suoi migliori interpreti compresi quelli che loro, non noi, hanno definito i capisaldi della squadra…
Mi ero ripromesso di aspettare settembre per giudicare la campagna acquisti-vendite (o svendite come ha detto qualcuno) del Verona. E farò così. Ma per riprendere quota dopo un simile scivolone ce ne vuole. E non basta di certo Strootman per compensare all’addio di Lazovic. A Verona siamo abituati a soffrire, non c’è problema. Ma siamo abituati anche alla chiarezza. E ora non ci vediamo più chiaro.

