MESSAGGIO PER GLI SCETTICI

 Visto? Era più che evidente che la partita con il Pescara fosse solo un episodio. Se al Milan di Allegri togliessero tutti e tre contemporaneamente Ibrahimovic, Boateng e Thiago Silva secondo voi non ne risentirebbe?

Con le dovute proporzioni è come se al Verona avessero tolto quei tre lì. Nonostante questo, l’Hellas è rimasto in partita e per poco a Pescara non pareggiava. Per chiudere definitivamente l’argomento: vorrei rigiocarmela quella gara con Gomez, Hallfredsson e Maietta. E poi vediamo come va a finire…

Chiuso questo capitolo, necessario però come premessa, il Verona ha ritrovato la vittoria con la Juve Stabia. Partita tiratissima e durissima per due motivi: il primo e che bisognava riprendersi dalla sconfitta, il secondo che la Juve Stabia è proprio una buona squadra.

Il match è stato un bel messaggio agli scettici. A chi già pronosticava la fine del Verona intravvedendo all’orizzonte stanchezza e altri problemi.

Ma chi conosce bene questa squadra sa quali enormi doti morali e perchè no? anche tecniche abbia nel suo serbatoio. Una squadra che è stata temprata nelle difficoltà, che come spiegava Maietta nella bella intervista di Giovanni Vitacchio, sente sua questa posizione, questi risultati e non li mollerà tanto facilmente. Dire ora come andrà è impossibile.

Di certo, cari scettici, il Verona lotterà fino alla fine e lo troveremo là in alto a giugno. Mentre noi continiuamo a divertirci. 

NESSUN DRAMMA

 Il Pescara ha esultato come se avesse battuto il Real Madrid. Vuol dire che il Verona è squadra temuta e stimata. Non è un dramma aver perso una gara come questa. Il Verona ha concesso al Pescara troppi titolari e il Pescara ha vinto con merito. E’ come se agli abruzzesi avessero tolto Insigne, Sansovini e Immobile tutti insieme. 

Analizzando il match, l’unica cosa che proprio non mi è piaciuta è stato l’inizio del secondo tempo. Siamo arretrati troppo, incapaci di ripartire, forse psicologicamente pensavamo di poter portare via il pari e ci siamo accontentati. Abbiamo preso gol a difesa schierata e questo è grave. Dopo il 2-1 ci siamo risvegliati e meritavamo il pareggio. Abbiamo preso un palo, la palla è rimbalzata sulla schiena di Anania e sulla palla che la difesa pescarese ha buttato in avanti alla viva il parroco abbiamo preso incredibilmente gol. E’ un peccato. Il 3-1 ci ha tagliato le gambe, anche se siamo stati vivi fino alla fine. 

Gli occhi di brace di Mandorlini a fine gara sono la miglior garanzia che con la Juve Stabia sarà il solito Verona. Quello delle nove vittorie e degli undici risultati utili consecutivi. Non siamo nati come squadra ammazzacampionato, continuo a credere che tutto quello che viene in più della salvezza sia un miracolo per una formazione che arriva dalla Lega Pro. 

Sempre con calma e freddezza (perchè la classifica ce lo consente) bisogna capire ora se è il caso di fare qualcosa sul mercato. Non cambio idea neanche su questo fronte. Il Verona ha fatto uno straordinario girone d’andata perchè tutta la rosa ha girato a dovere. E’ pur vero che nell’eccezionalità della contemporanea assenza di tre uomini come Halfredsson, Gomez e Maietta abbiamo battuto in testa.

Acquistare gente di qualità non può far male al Verona. Sarebbe un segnale per tutti anche per dire che la società veramente vuole provarci a fare il grande salto. Martinelli, sono certo non si tirerà indietro nel fare questo ulteriore sforzo. In classifica cambia poco o niente e le distanze dalla settima restano inalterate. Mancano sempre nove punti alla salvezza. Il nostro primo obiettivo.

ALLA RISCOPERTA DELL’HELLAS VERONA

 Quattro anni di C? No dai non è possibile… I laziali non ci credevano. Non potevano crederci. Non era possibile che quella tifoseria si fosse persa in un deserto. L’Olimpico è la casa del Coni. E il Coni l’organismo che dirige lo sport italiano, calcio compreso. Il Verona ci è tornato da protagonista, in campo e fuori.

Dopo la serata di Coppa Italia, ecco cosa ci resta. L’Italia ha riscoperto il Verona. Ha riscoperto una tifoseria passionale e una squadra che gioca bene e che diverte. Lo spettacolo che abbiamo visto sugli spalti è stato senza confini. Il rischio di cadere nella facile retorica è sempre dietro l’angolo. Ma è anche difficile far capire che cosa si è vissuto ieri sera all’Olimpico.

Una festa del tifo (c’era già stato un bello spettacolo a Parma…), cori, bandiere, entusiasmo, passione. Ho passato la sera a riprendere questi ragazzi con il mio Iphone. Ho guardato più loro che la partita. Era la festa di Verona, Verona che tornava in un grande stadio, felice del proprio status, ancora più orgogliosa con quegli anni di C sulle spalle.

Ci hanno applaudito. E questo è bellissimo. Complimenti, ci hanno detto. Ci rivediamo in serie A, ha quasi urlato un magazziniere della Lazio a uno del Verona. Spettacolo in campo e fuori. Già perchè se l’orgoglio del tifoso ha ancora un senso è anche grazie a Mandorlini e questi fantastici ragazzi. Ieri sera l’impresa è stata solo sfiorata. Ma ancora una volta, pur perdendo, il Verona ha messo in campo qualità d’acciaio. 

La gara, si badi bene, era durissima. A Roma c’era un clima da ultima spiaggia. E in molti parlavano addirittura di una possibile panchina a rischio per Edy Reja. Eppure il Verona ha giocato alla pari, forse solo nei primi venti minuti con un minimo di timore reverenziale.

Poi è uscita straripante la personalità del Verona, paradossalmente quando Rocchi ha segnato il rocambolesco 2-0. Lì il Verona ha capito che c’era poco da perdere e ha dato tutto. Mandorlini, toccato ormai da segni divini, ha estratto ancora una volta dalla panchina le armi vincenti. Hanno segnato due romani come Berrettoni e D’Alessandro. Uno laziale, l’altro romanista. E mentre a Rai 2 si lustravano gli occhi per le bandiere gialloblù, l’Hellas rendeva piacevole anche la fredda serata romana.

Hernanes ci ha puniti. Con un pizzico di fortuna in più si poteva andare ai supplementari e poi chissà dove. Ma questa gara ci restituisce un Verona forte e ancora più conscio dei propri mezzi. Pronto a dare battaglia in campionato. Dove, sarà durissima, già da lunedì a Pescara. Ma siamo pronti. Orgogliosi, come non mai, di essere tifosi del Verona Hellas.

 

E SE…

 E se fosse l’anno giusto? Vabbè, dai scusatemi… Mancano nove punti alla salvezza. Però: quando vinci gare così, quando riesci a girare la gara, quando fai tue sei partite negli ultimi dieci minuti… beh, qualcosa vorrà pur dire. Onestà: non abbiamo giocato bene. Qualche tossina di troppo nei muscoli, qualche pausa di troppo nella testa, qualche sbavatura di troppo di qua e di là.

Eppure… Eppure alla fine abbiamo in saccoccia tre punti in più, tre bei punticini dedicati a tutti i signori Gufi che altro non aspettavano per attaccare la litania. Il Verona? Fuoco di paglia, meteora, già scoppiati, finiti. Invece il vecchio Hellas del comandante Nemo-Mandorlini, continua a navigare sicuro, sempre sotto acqua, affinchè nessuno lo avvisti. Ma continua anche ad affondare le navi nemiche, belle o brutte che siano.

Non è un caso e non credo alla fortuna. Il Verona vince perchè è audace, perchè è tignoso, perchè sa soffrire. E’ una squadra vera dove Bjelanovic e Pichlmann, potenziali concorrenti, si danno la mano prima di entrare, e dove uno sconosciuto come Lepiller entra e fa dannatamente bene il suo dovere e tutti gli altri lo abbracciano, senza invidia e senza rabbia.

Non è un caso e non può esserlo. Sono tanti piccoli-grandi segnali che messi insieme ti fanno capire che qualcosa è veramente cambiato. Morale: meglio sempre pensare ai nove punti che mancano alla salvezza…

Buon Olimpico a tutti…

 

IL VALZER DEL MERCATO (BUFALE COMPRESE)

 Devo dire che sono anche bravi. Navigo in certi siti di mercato che riprendono le notizie già scritte e le fanno proprie, mettendoci, per di più firme di sedicenti giornalisti, colorandole e stravolgendole, solo per il gusto di far qualcosa e dire qualche cazzata, e ammiro la loro fantasia, perchè nemmeno a Fantasilandia si riuscirebbe a scrivere e a commentare certe cose.

L’ultima, ma è solo per fare un esempio, è che Gomez andrà al Torino in cambio di Ebagua. Una stronzata clamorosa, che non ha proprio fondamento. Eppure la notizia viene scritta e poi commentata e poi su Facebook rilanciata e molti mi chiedono se è vera… Effetto virale del web, perchè in fondo dietro il fumo c’è sempre l’arrosto e magari è vera…

Si scrive di tutto e di più. E adesso vi svelo un segreto: per vedere l’effetto che fa (e solo per questo motivo) la settimana scorsa mi sono letteralmente inventato che al Grosseto piaceva Bjelanovic. Ho detto a Stefano Rasulo: vediamo quanto ci mettono a riprenderla… Non è servito molto. Se avete voglia di divertirvi, controllate… Mi scuso con voi, ma mi ero ripromesso di dirvelo immediatamente così per farvi capire in che razza di mondo viviamo…

Che cosa significa? Che il calciomercato è un circo pazzesco dove le "fonti" fanno viaggiare le notizie a proprio piacimento, spesso inventandole. Il mercato di gennaio del Verona sarà ben poca cosa. Non si muoveranno gli uomini migliori (quindi Gomez resta!), verrà fatto solo qualche aggiustamento nella rosa, con qualche partenza (penso a Mancini), se ci sarà la possibilità arriverà una seconda punta (i nomi sono quelli che abbiamo scritto e detto: Jeda, Fabinho, Caprari).

Vorrei solo invitarvi a non nutrirvi di qualsiasi cosa il web vi propina. In fondo anche in questo campo (o forse soprattutto in questo campo…) è necessario che abbiate fiducia del vostro "negoziante" abituale, quello che di solito, ogni giorno vi dà il prosciutto migliore perchè voi siete i suoi affezionati clienti. Evitate i discount che offrono bufale sotto costo. Di solito sono scadute…

BUONE FESTE (E CHE I MAYA CE LA MANDINO BUONA…)

 Il 2011 si è rivelato uno degli anni più belli della storia del Verona. Essere usciti da quel letamaio chiamato Lega Pro è stata una vittoria per tutti. Martinelli, Mandorlini, Siciliano e Gibellini hanno compiuto un’impresa e con loro i ragazzi gialloblù che dopo un avvio difficoltoso si sono fatti accendere dalla scintilla del tifo veronese.

Dopo quell’impresa il Verona ha iniziato un campionato di serie B che, man mano che passavano le giornate, è diventato entusiasmante. Ora l’Hellas è addirittura al secondo posto, oltre ogni più rosea aspettativa. Questo Verona aveva il solo obiettivo di salvarsi dopo tanto penare. Magari una salvezza tranquilla. Invece ora è qui che ci dice che potrebbe anche tentare un doppio salto.

Essere prudenti non è solo un obbligo, ma uno stile di vita. L’ho detto e l’ho ripetuto. Questo Verona sta compiendo un miracolo, le otto vittorie consecutive sono già state consegnate alla storia, e nessuno avrà diritto a dire che, se non arrivasse la promozione, il campionato sia stato fallimentare.

Questo non significa pensare in piccolo. Se c’è una piazza che meriterebbe di stare in serie A, lo sappiamo, questo è il Verona. La valanga di affetto, di tifo, di abbonamenti (anche televisivi, vero signori di Sky?), è una valanga pronta a travolgere tutto e tutti. Martinelli lo sa e pur essendo giustamente attento a non squassare i bilanci, è conscio che il Verona in serie A, può diventare la sua azienda numero 1. L’aver già affermato e promesso che nessuno dei big di questa squadra se ne andrà, è una testimonianza tra la cifra di questa dirigenza e altre che l’avevano (ahinoi…) preceduta.

Il 2012 inizierà sotto questi auspici. Ne vedremo delle belle e prepariamoci ad una lunga, estenuante, battaglia. Sarà fondamentale offrire a Mandorlini e ai suoi ragazzi tutto il nostro apporto, anche nei momenti difficili (che ci saranno, non c’è dubbio…). Se veramente il 2012 come dicono i Maya, sarà l’anno della fine del mondo, beh… mi piacerebbe tanto che accadesse con il Verona nell’Olimpo del calcio.  In modo da vedere anche il più bello spettacolo dopo il big-bang. 

Buone feste a tutto l’immenso popolo gialloblù. Quello vero, ovviamente.

UN DOLCE PAREGGIO

 Alzi la mano chi non è contento di questo pareggio… Se c’è qualcuno che storce il naso (e non credo) dopo le otto vittorie consecutive (che festa…) sappia che questo è il decimo risultato utile consecutivo per il Verona e che i campionati di serie B si conquistano proprio con un andamento equilibrato.

La gara con il Varese nascondeva mille insidie. Avversari tosti, temibili, in salute, che giocano a viso aperto. Verona un po’ incerottato (Hallfredsson, per esempio, non si è allenato al meglio questa settimana), senza tre titolari (Maietta, Abbate e Gomez) in più col fardellone di un record da leggenda con cui confrontarsi.

Come dire: c’erano tutti i presupposti per una solenne imbarcata e magari d’altri tempi, pensando ad altri Verona, l’avremo sicuramente vista. Invece questo Hellas si è giocato il primo tempo da grandissima squadra e pur non in giornata di grazia ha fatto capire al Varese che poteva vincere ad ogni istante. Cosicchè i Maran e soci nel secondo tempo si sono accontentati lasciando che il Verona portasse a casa un prezioso 0-0.

Al Verona oggi sono mancati soprattutto due uomini: Maietta e Gomez. Il primo mancherà ancora per due gare, però Mandorlini, potrà avere a disposizione Natalino, che sarà il primo grande acquisto di gennaio dell’Hellas. Più difficile invece affrontare un’assenza di Gomez. Nelle precedenti due gare in cui l’argentino era mancato (Pescara e Torino) il Verona aveva perso. Oggi è mancata la sua imprevidibilità, il suo altruismo le sue giocate. Se il Verona vuole migliorare a gennaio è un tipo di giocatore di questo tipo che deve cercare.

Già, il mercato di gennaio. Dirò la mia in breve, ma riserverò un post a parte all’argomento. Questo mercato è l’ennesima porcheria del calcio moderno. Fatto su misura per i procuratori al fine di agitare le acque e incamerare qualche soldino ulteriore. Serve a poco. Noi a Verona ne abbiamo prove svariate. Una sola volta a mia memoria questo mercato ha risolto qualcosa. Nell’anno di A di Prandelli quando prendemmo Morfeo. Per il resto sono spesso arrivate ciofeche, se non giocatori fuori forma che poco hanno aiutato la causa. Ecco, quest’anno, pur in una situazione diversa bisognerebbe trovare il nuovo Morfeo. Altrimenti piuttosto che "smembrare il giocattolo" (ricordate?), è meglio stare fermi. 

UN BLOG DA DUE MILIONI

 Era il 10 novembre 2007 quando scrissi il primo argomento per il blog Vighini. Credo di essere stato il primo giornalista sportivo veronese ad "aprirsi" verso internet e la rete. In poco tempo il blog è diventato un punto di riferimento per tutti gli sportivi. Un bar sport virtuale dove ognuno ha sempre avuto la libertà di dire quello che pensava.

Il blog Vighini lo leggono tutti. Lo legge il presidente Martinelli, lo legge il direttore sportivo Gibellini e anche mister Mandorlini (in questo almeno siamo riusciti a metterli d’accordo…). E’ un termometro dei pensieri della piazza, uno sfogatoio, ma anche una fonte di notizie e di spunti.

Stamattina, dopo un po’ che non lo facevo sono andato a vedere le statistiche…

IMPRESSIONANTI. Abbiamo superato quota due milioni di visualizzazioni (si avete letto bene!!!) una cifra pazzesca, incredibile. Sono cifre che neanche blog nazionali possono vantare. Alle ore 11.27, quando ho attinto i dati, erano esattamente 2078113. 

Da quando è partita l’avventura ho scritto 459 post (460 con questo…). I vostri commenti hanno raggiunto l’impressionante cifra di 116.972. Ogni post ha avuto una media di 254 commenti.

La base di tutto questo è la passione. La mia passione, la vostra passione, la nostra passione. Parliamo, ci sfoghiamo, litighiamo per l’insano (?) amore che abbiamo verso la  nostra squadra del cuore e verso la nostra città.

Sono orgoglioso, professionalmente e umanamente di aver potuto essere un punto di riferimento.

Grazie a tutti voi.

Ps: ci vediamo stasera alla cena del blog (per chi si è prenotato…). Un abbraccio caloroso e buone feste anche a chi ci segue in giro per il mondo, persino dai posti più sperduti, laddove una piccola bandiera è sempre innalzata. Gialloblù, ovviamente.

Vigo

IL FIL-OTTO

 Il Verona di Mandorlini è nella storia. E questo piccolo traguardo non ce lo toglie più nessuno. Otto vittorie di fila non le fai per caso. Sono il frutto di una squadra forte nel cuore ancor prima che nelle gambe. Una squadra che ha costruito questo record partendo dai play-off nell’anno scorso e che quindi si è temprata nello spirito a queste gare da dentro o fuori. 

Non lo dico a caso: il Verona gioca ogni partita come se fosse una piccola finale dei play-off. Abituata mentalmente ad affrontare pressioni di questo tipo, la squadra di Mandorlini sa aspettare il momento giusto, convinta che prima o poi arriverà. Sa benissimo che la prima cosa è non perdere gli equilibri, sa che la calma è la virtù dei forti. 

La gara con l’Albinoleffe di oggi ne è stata una testimonianza. Nessun avversario era più scorbutico di quello odierno. Undici giocatori nella propria metà campo, un muro di maglie rosse che sembravano colla per le magliette gialloblù. Il Verona è stato lì, ha aspettato, li ha fatti stancare.

Poi quando è stato il momento giusto mister Mandorlini ha tirato fuori i due mastini, non prima di averli addestrati facendogli mangiare un po’ di carne cruda. Assetati di sangue, Bjelanovic e Pichlmann sono entrati e hanno azzannato un avversario ormai spossato da ottanta e passa minuti di catenaccio.

Dove arriverà questo Verona non lo possiamo dire ora. Sappiamo per certo che questi ragazzi si sono meritati una doppia menzione nei testi che parleranno della storia gialloblù. Prima per averci tirato fuori da quella che eufemisticamente definiamo "palude" della Lega Pro, e poi per aver centrato questo record.

Mancano tredici punti alla salvezza e tre giorni a Santa Lucia. Fossi un bambino gli scriverei che il mio regalo è già arrivato in anticipo. 

Ps: ci stiamo sempre divertendo.

LE COSE IMPORTANTI

 Di questa polemica non me ne frega un c… Riprendendo il vecchio slogan coniato dai butei a testimoniare l’assoluta inconsistenza del presente davanti al passato e al futuro, dico che sono assolutamente esacerbato dalla voglia di polemica e di scoop di questi giorni. Non è possibile che non si parli delle sette vittorie, di una squadra che sa giocare a memoria, di una tifoseria che sta riconquistando l’Italia a suon di passione, per dare spazio ad una frase detta da un allenatore a fine gara con le balle che gli frullavano a mille.

Se non fossimo davanti a banali questioni, direi che c’è persino della malafede a dar spazio a tanta panna montata. Gibellini e Mandorlini si stanno sugli zebedei da tempo. Mi pare che fosse luglio quando lo scrissi. Mi piace ricordare anche il tempo in cui certe cose vanno scritte. Cioè prima dell’inizio di una competizione perchè è in quel momento che vanno risolte. I due non si piacciono per tutta una serie di motivi. Francamente non entro nemmeno nella questione. Non è interessante e mi annoia. In questo momento straordinario c’è da chiedersi qual è la cosa più importante. E la mia risposta, che mi ha sempre guidato in questi anni è semplice: è l’Hellas Verona.

Il faro che ci deve guidare tutti. Se è il bene del Verona beh direi che ci siamo. Gibellini ha fatto il bene del Verona. Mandorlini ha compiuto miracoli. Il presidente ormai cammina sulle acque, dopo aver rischiato di sprofondare.

Io credo che oggi sia bene parlare di Jorginho che sta diventando un pezzo pregiato della società, un ragazzo uscito dal settore giovanile (sì il tanto vituperato e massacrato settore giovanile), di Hallfredsson (valore attuale sette milioni di euro, non si muoverà a gennaio), di Pichlmann (già perchè i tre gol l’hanno tramutato in uomo mercato), del fatto che radiomercato riesca accostare un giocatore come Toni al Verona (fantacalcio finchè si vuole, ma qualcuno ne ha parlato in via Torricelli…). Ecco, queste sono le cose importanti che meritano pagine di giornale. Le altre sono solo cialtronate, tese a destabilizzare l’ambiente. Chissà con quali scopi…