Torna al blog

IL PAGELLONE DI VERONA-ATALANTA

MONTIPO’ 6.5 Alterna cose buone ad altre un po’ meno. Gli manca quella sicurezza che rischia di mettere un po’ in difficoltà la retroguardia gialloblù. Bene su un bel tiro da fuori di Pasalic, è graziato dal palo sempre su una conclusione del croato. Bellissima la parata, nel secondo tempo, sulla bomba di Hateboer da fuori. Impotente sui gol dei bergamaschi.

CASALE 6 Il suo lo fa, sempre. Magari non farà spellare le mani ai tifosi sugli spalti, però è uno che bada al sodo, senza troppi fronzoli. Una prima parte di gara decisamente buona, in calo col passare dei minuti. Ma nell’uomo contro uomo non cede mai il passo. Qualche difficoltà in più a contenere una bestia come Zapata, fisicamente dominante.

MAGNANI 7.5 Gigantesco. Se già a Venezia aveva fatto bene, contro l’Atalanta decide di giocare la partita perfetta. Muriel non la vede mai, sia quando i suoi gliela giocano addosso, sia quando provano il lancio lungo. Va sempre in anticipo, e il corpo a corpo è il suo pane. Diciamo che è un difensore che fa il difensore, vecchio stampo. Un paio di scivolate che ricordano proprio il calcio di qualche anno fa. Rischia anche di segnare prima di lasciare il campo, stremato dai crampi. Speriamo che siano solo quelli.

SUTALO 6 (dal 25’ s.t.) Non facile prendere il posto di questo Magnani, ma lui la porta a casa.

CECCHERINI 6+ Gioca un buonissimo primo tempo, aggressivo sugli attaccanti nerazzurri. Essere quasi sempre in anticipo gli dà la fiducia per partecipare all’azione offensiva del Verona, anche con un paio di imbeccate da piede fatato. In occasione del gol del pareggio, però, si perde Miranchuk, che ringrazia e segna. Soffre un po’ di più nella ripresa, soprattutto fisicamente.

CANCELLIERI 6 (dal 36’ s.t.) Un po’ di verve, ma ne serve di più.

FARAONI 7 Questo è il vero Faraoni, non ci sono dubbi al riguardo. Torna a macinare chilometri con una facilità quasi ridicola. E’ attentissimo dietro e pericoloso davanti, sempre pronto al cross. E’ suo il bellissimo assist per il gol che sblocca la partita. Cerca anche lui la rete, ma sulla sua strada trova Demiral.

TAMEZE 7 L’impressione, a guardarlo dalla tribuna stampa è che in campo ce ne siano due. Corre talmente tanto che non ti spieghi come sia possibile che ci sia sempre lui sul pallone. Sbaglia chi lo definisce solo un lottatore, tutto quantità e km da fare. Ha qualità enormi. Musso si esalta su di lui quando calcia quasi a botta sicura dal limite dell’area di rigore. Sfigato oltre misura sul gol dell’1-2.
ILIC 5.5 Parte bene, ispirato il giusto e quasi più sereno nel dover essere lui a impostare il gioco del Verona, con Tameze a fare il lavoro cosiddetto sporco. Ma poi, col passare dei minuti la lancetta del serbatoio va giù manco fosse una Lamborghini. Perde il pallone sanguinoso in area di rigore che poi Miranchuk trasformerà nell’1-1. E ancora qualche errore di troppo in fase di avvio dell’azione gialloblù.

VELOSO 6 (dal 14’ s.t.) Tenta di dare la scossa ai suoi, colpiti dal vantaggio dell’Atalanta, ma non è impresa facile.

LAZOVIC 6 E’ un po’ un copione già visto e vale per lui come per qualche altro suo compagno. Un primo tempo di grande corsa e di giocate interessante in tandem con Caprari. Cala nella ripresa, perdendo la brillantezza che serve sempre contro una squadra forte, fortissima, come l’Atalanta. Proprio quando il Verona avrebbe bisogno di saltare l’uomo, lui riesce a corrente alternata.

LASAGNA 6.5 Mi è piaciuto. Subito dentro alla partita, ha l’atteggiamento giusto, la voglia di spaccare il mondo e di dare una grande mano alla squadra. Fraseggia bene con Simeone e si procura un paio di occasioni interessanti, una su tutte sulla quale Musso si supera per negargli il gol.

BESSA 6 (dal 14’ s.t.) Non entra benissimo, spreca troppo. Poi prende le misure e tira fuori un paio di giocate di qualità.

CAPRARI 6.5 Se fosse sempre quello del primo tempo, probabilmente non giocherebbe nel Verona. E’ indemoniato, i bergamaschi non hanno strumenti per bloccarlo. Dalle sue giocate passano le azioni migliori del Verona. Ed è lui ad avere sul piattone destro la palla per far esplodere il Bengodi, ma gli va alta di poco. Dopo l’intervallo l’Atalanta si ricorda di chi è, alza la pressione e lui fatica ad alleggerire. Ma prova a farlo ogni volta che sia possibile.

SIMEONE 6.5 In un primo tempo quasi dominato dal Verona, lui è la stella che sublima il lavoro di tutta la squadra. Segna il dodicesimo gol in campionato, senza calciare rigori, sia chiaro. Si getta su ogni pallone, come se fosse l’ultimo da giocare nella sua carriera, ha l’animo del lottatore, ha il dna che piace ai tifosi gialloblù. Lasciare tutto sul campo, qualsiasi cosa succeda.

ALL. TUDOR 6.5 Per un tempo è il Verona che sembra l’Atalanta. I suoi giocano una delle migliori prime frazioni del campionato, sistematicamente nella metà campo bergamasca. Oltre al gol del vantaggio arrivano tante altre occasioni per raddoppiare. E invece finisce che la perde, ma con onore. Il suo Verona non ha paura di nulla. E con questo spirito potrà sicuramente guardare al di là del pur nobile e vitale obiettivo della salvezza.

5 commenti - 1.262 visite Commenta

ziga

Perchè solo 6,5 a Simeone? per me da 7,5 oltre al goal fa il lavoro sporco e per un pelo non segna altri due goal. Veloso insufficiente perchè il 2° goal è colpa sua; Ilic voto 3, abbiamo giocato anche questa volta in 10…. peccato perchè nel 1° tempo era un gran Verona e meritava di finire in vantaggio.
P.s. Se pol mia insegnarghe a Montipò di calciare un po’ meglio con i piedi?

Rispondi
Massimo Barbieri

6 a Bessa e 7 a Tameze che ha sbagliato decine di passaggi e perso palloni in continuazione mi fa chiedere che partita avete visto.

Rispondi
bardamu

Mezzo voto in più a Caprari e Simeone, dai. Il primo corre come un pazzo, più di Tameze, e sovente torna a dare una mano. Il secondo è semplicemente immenso. Oltre ad essere un lottatore ha una tecnica sopraffina. Nel primo tempo arresta uno spiovente come avevo visto fare solo a Camoranesi. E segna un gol sublime.

Rispondi
Franco Smizzer

Tameze, oltre che sfigato, sull’autogol lo definirei anche pollo perché lui non resta immobile, col pallone che lo colpisce, ma allarga la gamba in cerca del pallone e lo devia in porta. Quindi non c’è solo sfiga, c’è anche una buona dose di ingenuità. Mezzo voto in meno.

Rispondi
 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

code