SILVESTRI 6.5 Una grandissima parata su Pobega, nell’unica vera fiammata dello Spezia. Il primo tempo lo passa da spettatore ed è quindi ancora più difficile farsi trovare pronto nell’unica vera conclusione che arriva verso la tua porta. Dopo Donnarumma, secondo me, è il miglior portiere italiano.
DAWIDOWICZ 6 Un retro passaggio che spalanca la strada a Nzola verso la porta di Silvestri fa presagire una partita simile a quelle che ci faceva vedere un paio di stagioni fa. E invece si riprende e conduce la nave in porto, nonostante qualche scossone del mare di La Spezia.
MAGNANI 7 Sempre più leader di questa difesa. Bello il duello con Nzola, che è giovane e lotta con lo spirito di un leone. Ma “Magno” lo doma con grande classe, sovrastandolo in lungo e in largo. Fisicamente un portento. Il miglior acquisto durante la scorsa sessione di calcio mercato.
DIMARCO 7 Una partita perfetta soprattutto in fase difensiva. Juric gli chiede grande sacrificio e, soprattutto, la protezione delle fascia sinistra, dove viene concessa più libertà a Lazovic. Fondamentale in occasione di un paio di chiusure quando lo Spezia prova a fare male al Verona.
CECCHERINI 6.5 (dal 30′ s.t.) Una grande chiusura nei minuti finale della partita, evita problemi seri ai gialloblù.
FARAONI 7 Io continuo imperterrito a sottolineare l’importanza tattica di questo giocatore, sempre troppo sottovalutato, anche nei grandi salotti televisivi che dibattono di calcio. Ha una forza fisica capace di supportare il grande sforzo difensivo e la spinta perpetua in attacco. Suo l’assist per la meraviglia che ci ha regalato Zaccagni. Un altro che merita la Nazionale.
TAMEZE 6.5 Inesauribile, soprattutto nel primo tempo, quando riempie anche qualche buco lasciato da Veloso. E’ lui, in più di un’occasione a far ripartire l’azione, prendendosi anche una vagonata di scarpate. Cresce continuamente, ripagando la fiducia di Juric che su di lui ha puntato prima per necessità e poi per convinzione.
VELOSO 6+ Una gara di grande lotta, di sacrificio, magari non adatta ai suoi piedi raffinati. Il campo è pesante e lui questo lo soffre, ma ha grande perspicacia e sapienza nel cercare la giocata più muscolare che artistica. E’ lui ad avviare l’azione che porta al gol decisivo di Zaccagni. Finisce stremato.
LAZOVIC 6.5 Lampi di classe, che ci riportano alla mente quanto fatto vedere la scorsa stagione. Le gambe sembrano girare come ai vecchi tempi e anche la confidenza nelle “sue” giocate si vede, eccome. Con Zaccagni si trova a occhi chiusi ed è su quella certezza che costruisce la partita. Una grandissima occasione nel secondo tempo: una conclusione “a giro” che esce di un amen…
BARAK 6 Al rientro dopo le due giornate di squalifica, fatica a trovare la posizione e la continuità nelle giocate. Secondo me farebbe meglio da interno di centrocampo, perché mi sembra che abbia nelle sue corde la progressione, più che il lampo nel corto di pochi metri. Importante, comunque, che ci sia, perché fisicamente dà un grande peso alla squadra.
ZACCAGNI 9 Pelé, nel film “Fuga per la Vittoria”, pareggia la partita contro i nazisti con una rovesciata talmente bella contro anche il gerarca del führer si alza ad applaudirlo. Il gol di Zaccagni è in fotocopia, anzi, ancora più difficile, perché se la aggiusta col petto di quel tanto che basta per trovare l’impatto perfetto. E soprattutto, questo non era un film, ma la realtà. E’ diventato un vero fenomeno. Con questo gioiello sale la quotazione. Setti si sfrega le mani.
SALCEDO s.v. (dal 42′ s.t.)
KALINIC 5.5 Prendo per buone le attenuanti che derivano dal rientro in campo dopo tantissimi giorni di stop per infortunio. L’impegno c’è, ma quando gli capita l’occasione d’oro, la sciupa maldestramente, a pochi centimetri da Provedel. Finisce quattro volte in fuorigioco e non di poco. Vero, i meccanismi li trovi giocando, ma se pensiamo all’occasione singola, doveva fare meglio.
COLLEY 5.5 (dal 7′ s.t.) Un’occasione clamorosa, sbagliata di almeno cinque metri. Da solo, a pochi centimetri da Provedel, doveva quantomeno centrare la porta.
ALL. JURIC 7 Una partita accompagnata da qualche dichiarazione non proprio serena da parte del tecnico spalatino. Ma quando è il campo a dover parlare, lui non delude mai. Nel primo tempo i suoi dominano la partita, creando occasioni su occasioni. Non è certo colpa sua se si arriva all’intervallo ancora 0-0. Nella ripresa qualche piccola sofferenza in più, ma da grande squadra, Veloso e compagni vanno a prendersi la vittoria nel momento in cui lo Spezia, rimasto in dieci, inizia a barcollare in attesa del montante che lo manda k.o.