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31 MORTI VALGONO 10MILA EURO

Sarà l’età che avanza inesorabile, ma ogni tanto mi sfugge qualcosa. Mi è sfuggito qualche titolo sulle prime pagine dei quotidiani nazionali (tipo “Gazzetta”) all’indomani del derby torinese, sul vergognoso striscione che ha offeso le vittime della sciagura di Superga. Mi è sfuggito lo zelante collegamento alla Domenica Sportiva con il questore di Torino, per chiedere che i responsabili venissero prontamente individuati e denunciati. Mi sono sfuggite le scuse del sindaco di Torino, Piero Fassino, a nome della città. Trattandosi di un derby forse ha pensato che non era il caso, si sarebbe dovuto scusare con una parte dei torinesi per il comportamento dell’altra parte torinese.
Non mi è sfuggita la multa che l’ineffabile giudice sportivo, Tosel, ha inflitto alla Juventus: 10mila euro per quello striscione. Invece 25mila al Torino che i seggiolini sfasciati dagli ultras. E 50mila euro al Verona per i cori contro Morosini. Con tutto il can can mediatico che ne è seguito. Per quei cori, inaccettabili, sono stati denunciati alcuni ultras veronesi. Non è dato sapere per quello che è successo allo Juventus Stadium, dove lo striscione ha occupato tutta la curva mentre decine di tifosi lo “benedicevano”. A Superga morirono 31 persone, fu distrutto il Grande Torino che dominava il campionato da 5 anni. I morti non si pesano, né si contano, però è incontestabile che una tragedia come quella non può essere paragonata alla disgrazia che ha colpito il povero Morosini. Evidentemente a Torino la terna arbitrale era formata dalle tre scimmiette: non sento, non vedo, non parlo (e non scrivo). Ciechi a Torino, con l’udito finissimo a Livorno.
Infine non mi sono sfuggite le scuse di Andrea Agnelli (arrivate 48 ore dopo…) che ha detto “le tragedie altrui non hanno fede”. Frequentando i green del golf più dei campi di calcio forse non ci arriva: una tragedia come Superga non è solo del Torino, ma appartiene a tutta l’Italia. Come hanno scosso il paese la tragedia dell’Heysel e la morte in campo di Piermario Morosini. Se Agnelli non l’ha capito è meglio che torni a Oxford o alla Bocconi, troverà qualcuno che glielo spiega.

P.S. Resta scontato che gesti come quello di Livorno non devono più succedere. Mai più.

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