Cifre come quelle raccolte finora da Shane Lawal penso che non se le sognasse nemmeno Alessandro Giuliani in uno dei (rari) momenti di estasi. Il g.m. della Tezenis è una persona pragmatica, ancorché ottimista, però il pensiero che il dominatore del pitturato di questa Legadue sia andato a cercar fortuna perfino in Libia giocando con il Bengasi (sic!) solleva legittime perplessità su chi l’abbia allenato e sulle qualità di certi addetti allo scouting. La partita con Trieste l’ha vinta quasi da solo, con il contributo di Wesbrook, sebbene troppo criticato da qualche tifoso troppo esigente o incontentabile.
Bisogna mettersi d’accordo: dimentichiamoci Iuzzolino, tiriamo una riga sopra Bullock; insomma scordiamoci il passato, per dirla alla napoletana. Guardiamo avanti e chissà che il secondo tempo nell’ultima partita dell’anno non abbia segnato una svolta nella stagione della Verona dei canestri, attesa ad inizio 2013 dalla trasferta contro la squadra che in casa ha vinto solo una volta (Veroli, assai motivata da Marcelletti) e poi dalla sfida al Palaolimpia con la squadra che ha vinto cinque volte su sette in trasferta (Forlì).
Ci vediamo l’anno prossimo, con l’auspicio di un 2013 zeppo di canestri gialloblù.
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