A molti tifosi della Tezenis il nome di Roberto Godi non dirà nulla, ma per tanti appassionati e praticanti rappresenta un mito. Ha arbitrato intere generazioni di veronesi, dal 1972 fino a pochi giorni fa. E’ stato trovato morto nella sua casa, dove viveva solo: i dirigenti della Fip si erano allarmati perché domenica non si era presentato ad arbitrare l’ennesima partita giovanile.
Attorno alla figura di Godi ed ai suoi modi talvolta bizzarri sono fiorite decine di aneddoti. Ne cito solo qualcuno, per dare leggerezza quando i ricordi si fanno tristi.
Partita da arbitrare a Cerea, nella palestra al Villaggio Trieste (la prima con il parquet): per tutto il viaggio disserta di giornali porno con l’imbarazzato giovanissimo collega.
Torneo di calcio in notturna: Godi (che per un periodo arrivò ad arbitrare cinque sport diversi, facendo anche il giudice di ciclismo) fischia un fallo e poi si gira segnalando ad un ipotetico tavolo degli ufficiali di campo il numero di maglia di chi l’aveva commesso.
Doppio fallo fischiato nella stessa azione: sfondamento dell’attaccante e fallo del difensore.
Canestro assegnato da due punti e non tre per un lancio dall’area di difesa all’altra parte del campo: il giocatore era al di là della linea da tre, peccato che fosse sotto il suo canestro.
Si scontra con una giocatrice a centrocampo, luogo dal quale non si schiodava fino a fine partita. Esito finale: fallo tecnico alla giocatrice.
Arriva (a piedi) in clamoroso ritardo per arbitrare una gara: “Scusate, ma volevo vedere come finiva la puntata del Commissario Rex!”.
Durante una partita ferma un’azione perché gli squilla il cellulare. Va al tavolo, risponde e poi fa riprendere il gioco senza fare una piega.
Da un po’ di tempo non se la passava bene, gli era rimasto un dente solo. Un giocatore protesta per un fallo, urla un bestemmione e (riferendosi all’unico dente) lo apostrofa: “Ma va a far l’obliteratore dei biglietti sull’autobus!”. Godi mi guarda in tribuna e mi chiede: “Ma che casso elo sto obliteratore?”.
Ti sia lieve la terra Roberto. E continua a fischiare anche da lassù.
P.S. La paternità del titolo è da attribuire ad un mio ex giocatore che appiccicò sulla macchina un adesivo con scritta e foto di Godi….
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