Game over. E’ finita come doveva andare: Casale in semifinale, ma con il rammarico di non averla costretta a gara-5, con tutta la pressione addosso. E’ passata la squadra con la panchina più profonda e con gli americani decisivi al momento giusto. Poteva andare meglio? La stagione è stata un po’ tormentata dagli infortuni, ma è da deboli cercare alibi. La squadra ha lottato, fino alla fine, come urlano sempre i ragazzi della Locura. E’ mancata continuità (oltre al roster completo per dare sempre competitività agli allenamenti), si poteva conquistare il quarto posto e allora i playoff avrebbero preso una piega diversa.
Certo, se poi confrontiamo il sesto posto e l’uscita nei quarti con le dichiarate ambizioni da promozione del presidente Pedrollo…
La preoccupazione, piuttosto, è che mr. Tezenis continui a sostenere la Verona dei canestri, anche nel “limbo” che sarà il prossimo indecente campionato “pastrocchio” che fonde Legadue e A Dilettanti.
Adesso mi sia concesso un breve “off topic” sul ritorno in serie A dell’Hellas. Pochi flash per una giornata da incorniciare: i tanti bambini accompagnati dai papà allo stadio o in piazza a far festa; il tassista che girava per la città con la bandierina gialloblù sull’auto; il pensionato che domenica all’alba portava il cagnolino bardato con un giubbetto gialloblù; il tifoso che ha perso la voce e purtroppo la ritrova improvvisamente per un bestemmione in diretta, il tuffo nella fontana di Stefano Rasulo, collega buono e generoso che ha avuto l’onore di farsi scortare dal sindaco nel bagno in Bra; il lavoro di tutto lo staff di Telenuovo per una diretta durata 10 ore, record secondo solo alla notte di Salerno, ma allora si dovette attendere il rientro della squadra. Grazie a tutti.
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