Se il campionato finisse oggi la Tezenis sarebbe fuori dai playoff. E non lo giocherebbe nemmeno se dovesse battere (cosa più che auspicabile) Imola nel dopo-derby gialloblù sabato sera al Palaolimpia. Altro che primo posto. Dopo otto giornate, quindi a quasi un terzo di campionato, il cammino dei giganti gialloblù è zeppo di ombre, con poche luci, che si sono spente presto, dopo la scoppiettante preseason e le prime due vittorie in apertura. Poco, troppo poco finora rispetto alle aspettative dei tifosi, alimentate dai proclami roboanti della proprietà.
Il gioco continua a non convincere, balbettante ed esageratamente affidato su una difesa che in 320 minuti giocati finora non ha mai proposto uno straccio di zona, neppure come arma tattica.
L’unica “novità” è il quintetto con 4 piccoli e senza play, tirato fuori dal cilindro a Frosinone (forse come arma della disperazione), che è coinciso con la rimonta. E c’è da augurarsi che Jerry Smith abbia qualche guaio fisico, altrimenti sarebbe imbarazzante. Basta che uno del trio Usa s’inceppi e in attacco sono dolori. Ma intanto chi soffre sono i tifosi e coach Ramagli, tornato inevitabilmente sotto tiro.
Si dice che bisogna avere pazienza e che nei playoff può cambiare tutto, ma ai playoff bisogna arrivarci. E il patron Pedrollo quanta pazienza avrà ancora?
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