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SESTO UOMO

Due retroscena inediti prima e dopo l’esaltante rimonta della Tezenis contro Barcellona. Alla fine della partita il presidente Gianluigi Pedrollo, il figlio Giorgio e il vicepresidente Sandro Bordato sono andati tutti assieme negli spogliatoi per dare un “5” personale a tutti i giocatori di Ramagli. Un gesto simbolico, ma piuttosto significativo della compattezza del gruppo e dell’unità d’intenti tra squadra e società, tenuto conto che è arrivato da un uono, come il patròn Pedrollo, che non si accontenta mai e già durante l’intervallo aveva esternato il suo disappunto.
Invece il giorno prima della partita la Sigma si è allenata al PalaAteneo. E’ consuetudine quando una squadra affronta trasferte molto lunghe e deve comunque sostenere l’ultima seduta pre-gara. Ad aprire il palazzetto non è andato il custode o l’ultimo mona che girava vicino alla facoltà di Scienze motorie, ci è andato Franco Giuliani, che allena gli Under 19 del Cus ed ha vinto uno scudetto femminile a Vicenza. Appena entrata la squadra siciliana lo ha allontanato: l’allenamento doveva essere rigorosamente a porte chiuse. E come non bastasse, i palloni nuovi che il Cus aveva acquistato per dovere di ospitalità sono stati rifiutati: non erano quelli ufficiali della Lega Adecco, e James Tirelli è dovuto andarli a prendere al Palaolimpia. Tutte queste manfrine sono servite molto a Perdichizzi. Così è arrivato il poker dei giganti gialloblù, grazie anche ad un pubblico del Palaolimpia che se non ha condizionato l’imbarazzante arbitraggio, almeno ha spinto la squadra di Ramagli. Non solo dalla Curva della Locura, ma anche dalla tribune. Era ora.

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