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FARE IL CULO A TUTTI

Non ho mai inserito Matteo Da Ros nella hit dei miei giocatori preferiti, non foss’altro per le infrazioni di passi, difetto che probabilmente si trascina fin dalle giovanili. Però al discusso n° 20 della Tezenis bisogna riconoscere una qualità che non c’entra nulla con la tecnica: la franchezza. Nel bene e nel male. Ricordo la sua cruda autocritica la scorsa stagione, dopo la sconfitta in Coppa Italia contro Trieste: “Ho fatto cagare, ho giocato una partita di merda!”.
Parole chiare, come quelle nello sfogo di ieri dopo la vittoria su Trento. “Ho chiesto al preparatore atletico di spaccarmi il culo per due ore perché oggi, domani voglio rompere il culo a tutti”.
Parole dette dopo una partita di grande sostanza e che possono apparire presuntuose perché il nostro non ha spiccicato verbo dopo il successo con Trieste o a Torino. Ma gli ultimi dieci giorni sono stati sicuramente pesanti per Da Ros. Non dev’essere stato piacevole sentirsi messo alla gogna, bollato come un rompicoglioni che guasta la serenità dello spogliatoio.
Di teste calde o di giocatori dal carattere difficile ne sono passati più d’uno a Verona; un nome su tutti: Tim Kemtpon. Quello che conta è il gruppo, chi lo gestisce (ossia il coach) e chi lo controlla, vale a dire la società; che ultimamente qualche marachella l’ha combinata, tra dichiarazioni inopportune e idee un po’ confuse sulla strategia da adottare.
Per questo la personalità di Da Ros ed il coraggio di essere onesto con se stesso e con gli altri (e nella sua sparata non si riferiva certo ai tifosi), devono essere prese da stimolo per ripartire con tutte le motivazioni per riportare più in alto possibile la Verona dei canestri.
Tutti insieme, tutti dalla stessa parte. Solo così nei playoff potremo vederne delle belle.

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