La porcheria consumatasi a Frosinone invita a una constatazione e ad una riflessione. La constatazione l’hanno certificata i giudici della Commissione Giudicante Nazionale della Fip: la Tezenis ha ragione, è stata “derubata” di un punto, però il regolamento non consente di accogliere il ricorso per errore tecnico. Per paradosso, un arbitro potrebbe combinarne di cotte e di crude assieme agli ufficiali di campo, cancellare canestri a una squadra con tanto di prove tivù, senza nessuna conseguenza per la vittima del “furto”. Di primo acchito si poteva pensare che la dirigenza gialloblù non fosse stata sufficientemente insistente con arbitri e segnapunti per evitare di farsi gabbare, ma il realtà il d.s. Petronio (allertato dal team manager Tirelli) ha rischiato di essere cacciato per le ripetute e prolungate proteste nel tentativo di segnalare l’errore macroscopico; tutto nella tonnara del palazzetto ciociaro, tra gli insulti e le minacce dei tifosi di Veroli. Ed è stato un errore inaudito e inaccettabile, visto che i due tiri liberi segnati da Boscagin non sono nemmeno stati iscritti a referto. Un’omissione alla quale si è aggiunta la “correzione” a fine partita, che ha prodotto un referto falso. Non si può chiamare in altro modo.
La riflessione è duplice. In Scaligera sapevano perfettamente che il ricorso sarebbe stato rigettato, conoscono le norme, però hanno voluto lanciare un messaggio forte e chiaro: è ora di finirla con certe sceneggiate e con certe pantomime che, fatalità, capitano solo sotto una certa latitudine. Davanti ad un vero e proprio falso bisogna cambiare le norme.
L’altra questione riguarda i tre allegri “briganti” che assieme al segnapunti (il signor Tullio Frisina di Roma, principale responsabile) hanno combinato questo guaio: se non avevano il passamontagna, poco di manca. Persone con la coda di paglia assai lunga, se dopo un prolungato conciliabolo negli spogliatoi hanno consegnato il referto giallo alla Scaligera impedendo a capitan Boscagin di firmare il preannuncio di reclamo, ma soprattutto dopo aver omesso di scrivere a referto i due tiri liberi di Boscagin (fin da subito) e poi – solo a fine gara – cambiando il numero di Gandini con quello di Boscagin per l’unico libero segnato in precedenza. L’auspicio è che non si vedano più in giro per i palazzetti italiani, a cominciare da Attard (senza dimenticare Materdomini, che in questa vicenda non c’entra nulla). Ma non sono molto convinto che gli arbitri avranno conseguenze. Dopo tutto cosa vogliamo aspettarsi da una Federazione che ha penalizzato Montegranaro per la prossima stagione ed ha sponsorizzato la nomina di Minucci a presidente della Lega Basket? E pensare che c’è stato qualcuno che si è pure sorpreso quando gli hanno messo le manette ai polsi…
Lascia un commento