Domanda dalle cento pistole: questa stagione della Tezenis è un fallimento? Retrocessa alla prima avventura in Legadue, ripescata e fuori dai playoff l’anno seguente, ai quarti dei playoff nel 2013 e infine in semifinale quest’anno. Il risultato quindi è stato migliore, anche se il presidente Pedrollo continuava a sbandierare ai quattro venti che bisognava arrivare primi.
E’ noto che i proclami del patron vanno spesso spaccati in quattro ed in questa Lega Gold c’erano squadre più attrezzate, almeno una: Torino, che però è rimasta con in cerino in mano, finendo dietro Verona.
Piuttosto nessun giocatore gialloblù appare in testa alle statistiche, in pratica altri hanno imbroccato coppe di americani più redditizie, così come tra i veterani hanno sicuramente inciso i vari Basile e Soragna (per non parlare di Mancinelli, “appena” 31enne), rispetto a Carraretto: il colpo di mercato della Scaligera è stato un flop.
E veniamo alle pagelle.
JERRY SMITH: 15,5 punti di media in regular season che scendono a 13,7 nei playoff, quarto nella classifica degli assist anche se non è un vero play e nel momento topico si è visto, e le 95 palle perse (secondo assoluto) lo confermano. E’ il giocatore che ha tirato più liberi in tutta la Gold, prendendosi tante responsabilità, anche troppe. Voto: 7
RONNIE TAYLOR: non so se il gemello buono sia finito a Venezia, ma in alcune circostanze i suoi pasticci hanno ricordato quelli – peraltro inarrivabili – di Mario West. All around, giocatore solido e duttile, ma in altre squadre si è visto di meglio. 14,5 punti di media, in lieve flessione nei playoff. Voto 6,5
GIORGIO BOSCAGIN: il grande cuore del capitano si è visto proprio nei playoff: 11 punti per gara rispetto ai 9,4 della stagione regolare. Si è buttato su ogni pallone, non si è mai tirato indietro. Nuova bandiera della Verona dei canestri. Voto 9
CRAIG CALLAHAN: 13,7 punti di media, poco di più nei playoff. Milgior rimbalzista della squadra (7,1 undicesimo assoluto), dall’Ispettore era lecito attendersi che incidesse un po’ di più. Voto 7
LUCA GANDINI: centro titolare con 4,9 punti e 5,4 rimbalzi di media. Le cifre parlano da sole, ma non fotografano il lavoro duro nel pitturato, i tiri sporcati agli avversari. Voto 7 meno
MARCO CARRARETTO: utilizzato mediamente 20 minuti per gara (3′ più di Reati, tanto per capirci), solo in un paio di occasioni ha sfoderato partite all’altezza del suo illustre passato. Solido in difesa, sua qualità principale, alcune sue prestazioni in attacco sono state imbarazzanti. Voto 4,5
DAVIDE REATI: miglior tiratore da 3 della Tezenis, quarto di tutta la Lega Gold con il 46,5% e 7 punti di media, decisamente buono per uno che al massimo aveva giocato in Dna. Uno specialista al servizio della squadra, ma nei playoff è crollato al 37,5 (tenendo conto pure del 5/5 a babbo morto in gara-3 con Capo d’Orlando). Voto 6,5
MATTEO DA ROS: 7,5 punti di media, e i soliti alti e bassi. Qualche partita da leader, altre da mettersi le mani sugli occhi. Difetti caratteriali e nei fondamentali che sembra difficile possa riuscire a cancellare. Voto 6 meno
ALESSANDRO GRANDE: il colpo con il nazionale Under 20 si è sgonfiato troppo presto. 5 minuti di utilizzo (nelle partite in cui è sceso in campo), qualche sprazzo da valutazione negativa record, non pervenuto nei playoff. Ma forse si poteva cercare di dargli più fiducia in stagione regolare, invece l’impressione è gli abbiamo fatto la croce sopra come l’anno scorso con De Nicolao. Non giudicabile.
LUCIO SALAFIA: Una ventina di minuti per il giovane lungo siciliano. Non giudicabile.
ALESSANDRO RAMAGLI: apprezzato da tanti tifosi, detestato da un gruppetto di contestatori che aspettava una sconfitta per alzare la voce, tirando in ballo anche la questione delle bestemmie. Il suo gioco non è esaltante, non l’ho mai nascosto, in difesa non cambia mai registro e non usa la zona nemmeno come arma tattica, però ha dato energia al gruppo e su quell’energia ha costruito i successi veronesi. Poi è facile vincere se tiri molto bene da 3, ma la caratteristica più apprezzata di questa Tezenis è che non ha mai mollato, come dimostrano alcune grandi rimonte, sebbene ci siano stati certi crolli sconcertanti. Ha avuto il merito di credere nel progetto di Pedrollo, anche se forse potrebbe arrivare un nuovo coach. Voto: 7
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