Alessandro Ramagli e la sua pallacanestro potranno piacere e non piacere, essere lodati o criticati fa parte della vita quotidiana di un allenatore. Ma il coach della Tezenis ha sicuramente un pregio: non legge i blog e non passa il tempo a navigare sui social forum per leggere i commenti dei tifosi. Anche perché se lo facesse e leggesse certe cose s’incazzerebbe di brutto; Ramagli lo ha ammesso con onestà e conoscendolo non c’è motivo di dubitarne.
Così in queste ultime settimane il Reverendo (come sono soliti definirlo un po’ di tifosi armati di ironia…) si è risparmiato le speranze degli appassionati attorno alla nuova Tezenis, ma anche qualche giudizio un po’ troppo ‘tranchant’, del tipo: “Monroe ha giocato in una delle ultime squadre della classifica in Spagna”, “La squadra è piccola, per vincere il campionato ci vuole un centrone”, “Serve un altro lungo esperto, meglio rinunciare ad un under”.
A parte la folle illusione che Verona possa solo pensare di inseguire un giocatore come Cusin (che tra l’altro sembra avere pretese altrettanto folli), Ramagli vuole otto giocatori da poter far ruotare, più due giovani. Punto.
E i suddetti (ossia gli under), chi ha quelli bravi se li tiene, oppure finiscono in serie A. Quanto al quintetto è pacifico che il coach della Tezenis si affiderà a De Nicolao, Umeh, Boscagin, Ndoja e Monroe, con Gandini che partirà dalla panchina. Poi ci sarà sempre la possibilità di modificare e ruotare, mentre nel roster resta a disposizione il posto per il passaportato e nel budget il d.s. Petronio è riuscito a fare una piccola “musina”. Non si sa mai…
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