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IL CIRCO E LE ARANCE TAROCCHE

Credo di essere in nutrita compagnia tra i baskettari che hanno considerato l’All Star Game una festa dei canestri, ma niente di più. Anzi, forse una sagra, una fiera da circo, con tutto il rispetto per i protagonisti della nobile arte circense. “The game” non è quello visto nella pur bella cornice del Palaolimpia.
C’è chi ritiene l’edizione dell’anno scorso ad Ancona (76-59 per l’Italia) la peggiore di sempre, così dopo cinque sfide consecutive con la Nazionale (tutte vinte dagli azzurri), la Lega Basket ha pensato di tornare al format americano.
Ma anche la Nba è un’altra cosa. Così è sortita una pagliacciata senza nemmeno il minimo sindacale della difesa, che ha annoiato gli spettatori davanti alla tivù e non oso pensare a quelli che hanno pagato il biglietto. Quante risorse sprecate! E’ promozione del basket mostrare schiacciate e tiri da tre a nastro senza mai nessuna difesa? E chi ha inventato la formula della gara delle schiacciate in coppia? Le uniche emozioni sono state con la scena dell’assist dalla bicicletta, la vittoria della gara del tiro da 3 di Andy Rautins (figlio di Leo, visto con la sfortunata Citrosil che inaugurò il Palaolimpia) ed i siparietti di un altro ex gialloblù, Shane Lawal, e del solito “Poz”, che ha dato una botta di emozione al pubblico.
Del resto, se hanno chiamato lui, che non è certo al top tra gli allenatori che siedono su una panchina di serie A, un motivo ci sarà…però tra rinunce scontate (Milano giocava il giorno prima in Eurolega) e forfait dell’ultima ora, il prodotto confezionato non è stato facile da digerire per gli appassionati.
Come la sconfitta subita all’indomani dalla Tezenis a Barcellona. Per una settimana abbiamo assistito al giochetto “ritiro-non ritiro” del club siciliano, che poi ha trovato uno sponsor. Ma come, non c’era già la Sigma? Come fanno i budget nell’isola? Si ingaggiano giocatori e si punta in alto senza avere la copertura finanziaria? Ovviamente la mia domanda è retorica ed ha già una risposta. Come l’epilogo tipicamente siculo: l’arrivo dello sponsor, la “Canditfrucht” salita lo scorso aprile alla ribalta delle cronache giudiziarie per l’arresto del presidente della società nell’ambito dell’operazione “Last Orange” dei Carabinieri per un presunto traffico illecito di rifiuti che avrebbe generato in ingiusto profitto per due milioni di euro: in totale otto misure cautelari ed il sequestro preventivo della Canditfrucht, revocato il 21 dicembre. E dopo tre settimane, voilà, la sponsorizzazione per promuovere il nuovo prodotto “Orange Moon: da Last a Moon il passo è breve…intanto hanno battezzato lo sponsor battendo Verona.

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