Sono stato molto tentato di dedicare un post a Lotito e ai deliri che sono seguiti a sua difesa. Un “dirigente” così mi fa ribrezzo ed in un paese normale sarebbe già stato cacciato a calci nel culo. Nello sport, come ci insegnano paesi come il Regno Unito, dove la cultura sportiva è piuttosto diversa, il campo è sovrano e regala magnifiche imprese.
Allora teniamoci stretto lo scudetto dell’Hellas e la Coppa Italia della Glaxo (unica squadra di A2 a vincerla) e mandiamo tranquillamente a quel paese il presidente della Lazio (che ha spalmato in 23 anni 140 milioni di debiti) e tutti quelli che lo proteggono o non fanno niente per prendere posizione.
Detto questo, veniamo al basket e solo al basket, come dice bene la Contessa Speaker. E la sconfitta di Casale accende un piccolo campanello d’allarme in casa Tezenis.
La partitissima contro Brescia di venerdì (peccato, colpa di Sky e della concomitanza con Verona-Roma) potrà darci una nuova dimostrazione della capacità di reazione dei giganti di Ramagli, ma un paio di infortuni nello stesso reparto hanno messo a nudo le scarse alternative che offre la panchina nei momenti di emergenza. Sono i pro e i contro delle rotazioni ridotte: quando si riducono ancora di più diventa un problema. Eppure fino all’intervallo Boscagin e compagni hanno giocato in scioltezza, poi è finita la benzina ed anche Casale ha messo il suo. Del resto pure Brescia ci aveva lasciato le penne, crollando nella ripresa.
E in attesa del big-game gettiamo un occhio anche sul mercato. Conoscendo Pedrollo, qualche pressione potrebbe arrivare dalle parti di via Cristofoli.
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