Le vittorie sono sempre belle, a tutti i livelli. A maggior ragione quando si conquista un trofeo, dopo una battaglia prolungata nel supplementare, in un finale al cardiopalmo, zeppo di colpi di scena. Un magnifico regalo di compleanno per il presidente Pedrollo.
Così il quarto trofeo è entrato nella bacheca della Scaligera Basket, onusta di glorie ancorché un po’ impolverate.
Il paragone con lo storico trionfo al “Madison” di piazza Azzarita a Bologna nel 1991 non regge: di fronte c’era Milano guidata da Mike D’Antoni e quella resterà un’impresa insuperabile, prima e unica squadra di A2 a vincere la Coppa Italia quando la serie A era ancora doppia. E regge ancora meno il paragone con l’esaltante trionfo al Pionir di Belgrado, nel 1998, quando la Mash conquistò la Coppa Korac nella tana della Stella Rossa.
Il grande Osvaldo Bagnoli con la sua filosofia spicciola dice che è meglio avere bei ricordi che non averne, e con questa vittoria la Verona dei canestri finalmente comincia a vivere un po’ meno di ricordi.
A Rimini forse si apre un nuovo ciclo per riportare il grande basket gialloblù dove da tanto, troppo tempo merita di stare.
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