La sofferta vittoria a Jesi dimostra una volta di più che dietro un infortunio (o più, come nel caso della Tezenis) non c’è solo una partita giocata con fatica, ma ci sono una (o più) settimane di cattivi allenamenti, a maggior ragione in casa Scaligera, dove non abbondano certo i giovani che possono dare una mano come sparring partner e per arrivare ad un numero congruo per allenarsi almeno 5 vs 5.
I rischi sono sempre dietro l’angolo e il presidente Pedrollo non è uno sprovveduto. Per questo il d.s. Petronio sta sondando il mercato per garantire una eventuale “copertura” alla squadra di Ramagli in vista dei playoff.
Passato in cavalleria la scadenza (28 febbraio) per i tesseramenti liberi e quindi vanificate le speranze dei tifosi che peroravano la causa per un arrivo di Brkic, adesso la Tezenis può ingaggiare solo un giocatore sotto contratto in serie A, ma c’è tempo fino al 28 marzo.
Altrimenti resterebbe aperta l’ipotesi del fin troppo decantato (e misterioso) “insurance guy”, ovvero un giocatore – europeo o passaportato, comunque straniero – che verrebbe tesserato (entro il 17 aprile) e tenuto a disposizione per scendere in campo anche nei playoff in caso di infortunio di uno dei due Usa. Sempre con l’incognita, peraltro, di tesserare magari un esterno e ritrovarsi invece un lungo k.o.
Ho sempre difeso il roster asciutto di questa Tezenis, però adesso sono dell’idea che bloccare un 4-5 sarebbe opportuno, perché – se vogliamo usare un francesismo – è notorio che la sfiga solitamente ci vede benissimo ed è meglio pararsi il culo. La rocambolesca finale di Coppa Italia docet.
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