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IL SENSO DELL’URGENZA, DI VINCERE

Palermo, Navarini, Marini, Sacchettini e Allodi. Un americano che giocava in Svizzera (capocannoniere, però), uno che nelle ultime due stagioni è stato in Ungheria e Matteo Frassineti: ve lo ricordate? Sei partite all’inizio della prima stagione di Ramagli. L’anno scorso era finito alla derelitta Forlì. Sono i giocatori di Legnano che hanno confezionato la sconfitta casalinga della Tezenis. Caduta contro una squadra ordinata, umile, arrivata al Palaolimpia con due pullmini.
Pochi fronzoli, insomma, e tanta concretezza e serenità. Quelle doti che sembrano improvvisamente sparite in casa Scaligera. Le due vittorie facili a Trieste e con Roseto forse hanno fatto calare la tensione, perché l’impressione è che sia venuta meno la tenuta mentale. La difesa regge, ma il calo finale in attacco ha mostrato segni evidenti di ansia: le ultime rimesse e le successive gestioni dei possessi sono sotto gli occhi di tutti. C’era paura di sbagliare.
Giocare con i favori del pronostico non è facile, ma la squadra di Crespi non deve pagare dazio per talento ed esperienza. E il senso dell’urgenza è quello della vittoria. Perché un passo falso ci può stare, il secondo forse, ma in casa Pedrollo la parola sconfitta non è gradita.

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