Dopo l’ennesima beffa appare sempre più evidente che l’impianto di gioco scelto da Crespi e avallato dalla Scaligera mostra troppe crepe. E non è solo colpa degli infortuni, senza i quali la posizione della Tezenis sarebbe stata verosimilmente tra il secondo e il terzo posto.
La prova non c’è, invece abbiamo ormai la certezza che per gli infortuni e per problemi tecnici bisognava mettere mano a questa squadra. E più di un play italiano all’altezza difficile da trovare, il vero senso dell’urgenza era modificare l’assetto.
Se risponde al vero che Chikoko ha richieste in serie A o dall’estero (fare il cambio per 5’ è tutt’altra cosa avere il peso della responsabilità in una squadra di A2 che punta alla promozione), sarebbe stato opportuno fare un tentativo con Siena per Di Liegro, cercando poi un play-guardia Usa. Il buy-out era un problema? Difficile credere che non fosse possibile trovare un accordo con una società alla canna del gas. In ogni caso il mercato di A2 chiude oggi, resta aperta la possibilità dell’arrivo di un giocatore passaportato non formato dalla serie A o dall’estero, oppure di un centrone straniero al posto di Chikoko.
C’è ancora tempo per tentare di porre rimedio a una stagione finora disgraziata. Altrimenti si dimostrerebbero senza senso i ripetuti proclami sull’arrivo certo di un rinforzo, così come andrebbe blindata nello spogliatoio la gestione dei rapporti personali, senza mettere in piazza liti e scazzi, alimentando dannose tensioni. Il silenzio è d’oro.
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