I bilanci si fanno sempre alla fine, ma il traguardo che raggiungerà la Tezenis non cambia di una virgola il giudizio su questa stagione. La squadra di Marco Crespi non è nemmeno riuscita a centrare i playoff con le sue forze, ma dovrà ringraziare due volte Treviso, per il rocambolesco successo dopo una clamorosa rimonta a Treviglio (merito anche dei due liberi sbagliati da Chillo) e per la vittoria necessaria sabato contro Ravenna. Infatti battere Jesi al Palaolimpia, come noto, non sarà sufficiente per staccare il biglietto per i playoff.
La Tezenis ha perso prima ancora di entrare in campo sia a Treviso, sia a Imola, ovvero nelle due partite in cui si attendeva il riscatto dei giganti gialloblù, una reazione d’orgoglio che invece non si è vista. Ed è strano notare che in una situazione di grave emergenza la squadra di Crespi è stata beffata di un punto a Mantova, mentre a Treviso e Imola, pur al completo, l’elettroencefalogramma è stato piatto.
Poi sentir dire che i giocatori non hanno assimilato il gioco di Crespi (dopo 29 giornate!), suona ridicolo. Il coach sostiene che la Tezenis ha passato settimane peggiori di questa che porta alla sfida con Jesi; sarà anche vero, ma è difficile scacciare l’impressione che la Verona dei canestri sia vivendo un’agonia, che coinvolge tutti: giocatori, società, pubblico.
Poi nei playoff magari sarà un’altra storia. Agrigento docet.
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