Sono giorni cruciali per il futuro della Verona dei canestri. E non solo e non principalmente per il rinnovo della sponsorizzazione Tezenis, che è in dirittura d’arrivo.
Un po’ di “tempesta” si annuncia nelle stanze di via Cristofoli, tra il rigore finanziario preteso con precisione da Gianluigi Pedrollo e le ambizioni del vicepresidente Sandro Bordato. Con Giuseppe Vicenzi garante degli equilibri con la sua quota del 10%.
Chi conosce bene l’attuale presidente della Scaligera Basket sa che è un “one man show”, che mal sopporta la condivisione con altri soci dei suoi progetti, aziendali o sportivi che siano.
Da qualche giorno si sussurra di una cordata Bordato-Vicenzi che punterebbe ad un avvicendamento ai vertici della società gialloblù e ad un cambio della direzione dell’area tecnica; nel frattempo Fadini si è interessato al bilancio della Scaligera su mandato di Giuseppe Vicenzi, che ne ha pieno diritto e tra l’altro vanta il diritto di prelazione sulla cessione delle quote degli altri due soci.
Non è un attacco alla famiglia Pedrollo, ma piuttosto un tentativo di salvaguardare la società nel caso di un abbandono dell’attuale presidente. Ma per venerdì è annunciata la riunione del Cda, una sorta di “resa dei conti”.
Allora se si vuole comandare, prima di tutto bisogna rispettare il celebre e sempre attuale articolo quinto: “ci ghà i schei, ghà vinto”. Tutto il resto è fuffa, aria fritta che non aiuta certo il basket gialloblù. Perché è bene ricordare che la Scaligera Basket non è né di Pedrollo, né di Bordato, ma è un bene della città di Verona e in questo momento (a qualcuno spiacerà, ma è così) la pallavolo dà segnali di coesione tra soci e partner.
Poi, come sta scritto sulla testata di un prestigioso quotidiano (non italiano): unicuique suum. A ciascuno il suo…presidente, dirigente, conto corrente.
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