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ALLUCINANTE

Bisogna dare atto dell’onestà intellettuale di Fabrizio Frates e della franchezza del coach gialloblù, che dopo la pessima prova con Udine (“secondo tempo allucinante, spettacolo indegno” per usare le sue parole) non si è nascosto dietro alibi o giri di parole. Frates si è assunto la responsabilità di questo terzo k.o. casalingo e, contrariamente a quello che ha ipotizzato qualche commento su tggialloblu.it, non ha dato la colpa ai giocatori. L’allenatore della Tezenis ha semplicemente detto che è allucinante il crollo dopo l’intervallo, simile a quelli con Trieste e Recanati, partite chiuse però favorevolmente dai giganti gialloblù.
Bisogna capire perché i giocatori della Scaligera soffrono l’ansia da prestazione, c’è un terrore folle di giocare, paura di sbagliare e di perdere le partite (sempre per usare le parole del coach).
Non si spiega altrimenti il rendimento di Portannese (sebbene abituato a giocare con ben altre pressioni, come a Capo d’Orlando o Scafati), DiLiegro, mentre Totè, Frazier e Pini hanno la parziale giustificazione dell’inesperienza dell’infortunio. Se vogliamo dirla tutta l’unico che ha dato l’impressione di non mollare mai è capitan Bosca, pur con tutti gli acciacchi.
Capitolo a parte Robinson. Ho già espresso la mia opinione e forse non mi sono spiegato bene. Il “vulnus” in questa Tezenis sembra proprio la mancanza di un regista che sia in grado di far girare la squadra, accendendo la luce nei momenti di buio. Invece i 16 tiri in più concessi a Udine sono lo specchio di una squadra che continua a perdere troppi. Poi se fai 1/12 da due in tutta la ripresa è giusto mettere la testa sotto la doccia gelata.

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