“Io non sono interessata ai soldi. Io voglio solo essere meravigliosa”. (Marilyn Monroe)
La diretta della partita a Ravenna non ci sarà. La società romagnola chiedeva soldi per concedere i diritti, pretesa bizzarra sebbene prevista dal regolamento di Lega.
Ognuno a casa propria è libero di comportarsi come crede, ma se non si riesce a comprendere il valore aggiunto di dare visibilità ai partner del club attraverso una diretta di un’ora e mezza, di giorno festivo, sulla prima emittente regionale del Veneto, oltre ai ‘benefit’ promessi per la partita di ritorno, significa che non si è capaci di vedere più in là del proprio naso.
A parte gli aspetti di principio, sui quali non è possibile transigere, l’ottusità (o la cupidigia) purtroppo sembra essere un difetto che accomuna qualche dirigente in questo campionato nel quale le società strutturate in modo veramente professonale si contano sulle dita di una mano. E tra queste naturalmente c’è la Scaligera Basket.
Per il resto passa un altro principio: quello che è meglio un obolo oggi che una piccola rinuncia per investire sul domani. Ma anche Ravenna dovrà venire a Canossa, ovvero a Verona.
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