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LE EMOZIONI E LA STORIA

“Capire tu non puoi, tu chiamale se vuoi emozioni…” (“Emozioni” Mogol-Battisti)

La settimana che ha preceduto la sfida con la Virtus è stata accompagnata da un bel po’ di amarcord, tra il nostalgico e la fierezza di una tradizione che è ancora forte e ben radicata. E la risposta del pubblico è stata adeguata al ritorno della Virtus Bologna dopo 15 anni di attesa: Agsm Forum quasi esaurito, ma soprattutto il pubblico che ha spinto i giganti gialloblù di Luca Dalmonte come non accadeva da tanto tempo.
Tu chiamale, se vuoi, emozioni…e che emozioni! D’altronde la storia ci racconta che i supplementari al Palaolimpia erano quasi di casa quando arrivavano le V nere, così come le rimonte per mano della Scaligera: 20 anni fa i bolognesi allenati da Ettore Messina (tanto per capirci) subirono uno 0-9 nei 39” secondi finali, questa volta la risalita della Tezenis è stata una progressione lenta, quanto inesorabile ed esaltante. Fino al ribaltone nel primo overtime, quando la squadra di Ramagli (tornato per la prima volta da avversario a Verona) sembrava avere messo nuovamente la mani sulla partita. Never. Never say never again; never never never give up! Così si fa la storia, almeno per noi della palla a spicchi. Tutto il resto, come recita un noto proverbio napoletano, “ogne scarrafone è bell’ a mamma soja”.

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